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Esteri

Il principe della corona Naruhito ascenderà al trono del Giappone il primo maggio e inizierà l’era ‘Reiwa’

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‘Reiwa’ e’ il nuovo nome stabilito dal governo per la nuova era del Giappone, che avrà inizio ufficialmente il primo maggio quando il principe della corona Naruhito ascenderà al trono per succedere al padre, l’attuale imperatore 85enne Akihito. La scelta è stata comunicata in diretta televisiva dal capo di gabinetto Yoshihide Suga e sugli schermi dei principali luoghi ricreativi, in un clima di giubilo a lungo anticipato.  Il percorso per la selezione del nome e’ iniziato formalmente nel 2017, l’anno successivo all’annuncio in forma ‘riservata’ dell’imperatore Akihito di ‘farsi da parte’, citando l’eta’ avanzata e le difficolta’ nello svolgimento delle sue funzioni. Durante il processo che anticipera’ l’abdicazione dell’attuale monarca, esperti di letteratura giapponese e di storia dell’Asia orientale sono stati interpellati per avanzare proposte, esaminate successivamente da una commissione composta da accademici ed esponenti nel settore degli affari e del comparto dei media, prima di essere sottoposte nuovamente alla visione dei portavoce di entrambe le camere del Parlamento.

La decisione del nome della nuova era – o ‘gengo’, e’ un evento di grande importanza in Giappone, perche’ serve a suddividere la storia in periodi di tempo universalmente riconosciuti durante il regno di un monarca, malgrado nel Paese del Sol Levante si usi prevalentemente il calendario gregoriano, vigente nella maggior parte delle nazioni occidentali. Il sistema ‘gengo’, creato per la prima volta nell’anno 645, venne adottato in modo definitivo a partire dal ‘701, e la nuova era sara’ la 248esima della casa imperiale giapponese. L’era corrente ha preso il nome di Heisei (pace ovunque), e ha avuto inizio la data di insediamento Akihito, l’8 gennaio 1989, il giorno successivo alla morte del padre Hirohito, monarca del periodo Showa. Il trono del Crisantemo in Giappone e’ la piu’ antica monarchia ereditaria esistente al mondo senza aver subito interruzioni, a partire dal 660 a.C.

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Esteri

Trump: la Crimea resterà alla Russia, Zelensky lo sa

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Donald Trump torna a parlare della guerra in Ucraina e lo fa con dichiarazioni destinate a far discutere. In un’intervista rilasciata a Time, il presidente degli Stati Uniti ha affermato che “la Crimea resterà con la Russia”, aggiungendo che anche il presidente ucraino Zelensky ne sarebbe consapevole.

“La Crimea è andata ai russi, fu colpa di Obama”

«La Crimea è stata consegnata alla Russia da Barack Hussein Obama, non da me», ha ribadito Trump, sottolineando come la penisola fosse “con i russi” ben prima del suo arrivo alla Casa Bianca. «Lì ci sono sempre stati i russi, ci sono stati i loro sottomarini per molti anni, la popolazione parla in gran parte russo», ha aggiunto. Secondo l’ex presidente, se lui fosse stato alla guida del Paese, “la Crimea non sarebbe mai stata presa”.

“Questa guerra non doveva accadere”

Trump ha definito il conflitto in Ucraina “la guerra che non sarebbe mai dovuta accadere”, lanciando un messaggio implicito al presidente Joe Biden e alla gestione democratica della politica estera. A suo avviso, con lui alla presidenza, la situazione in Ucraina si sarebbe sviluppata in modo del tutto diverso, senza l’invasione da parte delle truppe russe.

Le dichiarazioni si inseriscono in un contesto internazionale già molto teso, mentre si continua a discutere del futuro della Crimea e dei territori occupati.

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Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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Esteri

‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

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Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

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