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Politica

Il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia: inaccettabile controllo governo su intercettazioni

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 E’ di nuovo muro contro muro tra il governo e i magistrati sulla giustizia, a partire dal tema chiave delle intercettazioni. Con l’Anm che accusa l’esecutivo di volere mettere sotto controllo l’attività delle procure usando la leva della spesa e tagliando le risorse destinate agli “ascolti” . E avverte: un intervento del genere sarebbe “inaccettabile” All’indomani dell’ affondo del ministro Carlo Nordio alla presentazione in Parlamento della sua relazione sullo stato della giustizia è il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia a replicare a muso duro. Di fronte alle Camere il Guardasigilli ha evocato un “nuovo barbaro Medioevo” soprattutto con riferimento al trojan e al sequestro dei cellulari e ha ribadito la volontà di operare un taglio alle intercettazioni, per rimediare alle “spese incontrollate” delle procure.

“Non saranno mai toccate le intercettazione nelle inchieste su mafia, terrorismo o gravi reati ma una razionalizzazione della spesa è necessaria”, le parole del ministro che ha invocato un budget per gli ascolti e un tariffario unico da rispettare. “C’è un forte dissenso col ministro Nordio sulle intercettazioni. Lui parla di spesa eccessiva, ma rispetto a cosa? Riconosce che ci sono indagini di mafia e terrorismo che sono importanti e vanno tenute lontane da riforme che comprimano lo strumento. Su quei procedimenti gran parte della spesa viene riversata. Su cosa vuole tagliare?” è l’interrogativo polemico posto da Santalucia. Il tariffario unico su tutto il territorio nazionale “c’è già” e dunque la questione della spesa “mi pare risolta”, osserva il leader dei magistrati spuntando uno degli argomenti usati dal Guardasigilli per motivare la stretta. Il problema è che Nordio “ritiene che ci siano alcune intercettazioni che non vanno fatte. Ma non è accettabile – scandisce il leader dei magistrati -che il potere esecutivo attraverso il budget controlli l’attività giudiziaria”.

“Malposto” dal ministro anche il problema del riferimenti a terzi nei verbali delle intercettazioni , che governo e maggioranza vogliono oscurare .Per i colloqui irrilevanti la legge già prevede che non entrino nel fascicolo processuale, spiega Santalucia, “ma se sono rilevanti per la prova di un reato, anche se si conversa con un terzo inconsapevole, come si fa a oscurare quella conversazione?” Le distanze tra governo e Anm restano forti anche sull’abolizione dell’abuso d’ufficio, il più “evanescente”, secondo il ministro, tra i reati “obsoleti” contro la pubblica amministrazione. “Credo che l’abuso di potere di un pubblico ufficiale sia qualcosa che il diritto penale non può ignorare. La norma per come è oggi non dà pericolo al sindaco di essere sottoposto a controlli eccessivi e arbitrari”, la replica secca di Santalucia. Quanto ai test psicoattitudinali per i magistrati, il presidente delle toghe taglia corto: “passiamo dai proclami urticanti a qualcosa di cui discutere”.

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Politica

Elezioni comunali Napoli: sfida di Paolo Russo a Marigliano e ritorno degli ex sindaci

Paolo Russo in corsa a Marigliano, ex sindaci in campo e centrodestra solido: ecco come cambiano le elezioni comunali nella provincia di Napoli tra sorprese e conferme.

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Tornano tanti ex sindaci nella città metropolitana di Napoli, mentre il campo largo annaspa e crolla l’asse Pd-Cinque Stelle. Il Movimento fondato da Conte praticamente scompare, mentre il centrodestra, pur con qualche difficoltà, regge. Proliferano le liste civiche e resta alta l’attenzione sulle liste pulite e sull’eventuale presenza di “impresentabili”.

Marigliano: la sfida di Paolo Russo

A Marigliano la novità è Paolo Russo (nella foto Imagoeconomica in evidenza assieme a Mara Carfagna), ex deputato di lungo corso, che scende in campo nella sua città d’origine. La sua coalizione “Cuore civico” raccoglie pezzi di centrodestra, società civile ed esponenti progressisti. Il Pd ha invece scelto un altro candidato: Gaetano Bocchino, sostenuto anche da Azione, Verdi e Sinistra. Terzo candidato è Ciro Panariello, appoggiato da una lista civica.

Giugliano: centrodestra contro un centrosinistra diviso

A Giugliano, la città più popolosa della provincia, si sfidano Giovanni Pianese con il centrodestra, Diego D’Alterio con il centrosinistra senza il Movimento 5 Stelle, e Salvatore Pezzella, ex esponente grillino, ora sostenuto da una civica. Resta la spada di Damocle della commissione d’accesso prefettizia che potrebbe portare allo scioglimento per infiltrazioni.

Nola: il Pd rinuncia e resta fuori dalla corsa

A Nola il Pd si sfila a sorpresa e lascia il campo a quattro candidati: Maurizio Barbato (Fratelli d’Italia), Andrea Ruggiero (Per e civiche), Agostino Ruggiero (sostenuto dai socialisti) e Antonio Ciniglio (civiche territoriali). Il ritiro del candidato Pd Giuseppe Tudisco ha lasciato spazio a una corsa senza bandiere ufficiali del centrosinistra.

Volla: sei candidati e la conferma dell’instabilità politica

A Volla si conferma il record di instabilità politica: sei i candidati a sindaco. Tra loro due ex primi cittadini: Giuliano Di Costanzo (sostenuto dal Pd) e Pasquale Di Marzo (civiche). In corsa anche Lino Di Donato (centrodestra), Roberto Barbato (civica), Gennaro Burriello (Potere al Popolo) e Gianluca Pipolo (civiche).

Casavatore: sfida tra ex sindaci

A Casavatore la sfida è tra Vito Marino (appoggiato da cinque civiche), Fabrizio Celaj (Pd e civiche) e Mauro Muto (Fratelli d’Italia). Marino e Muto hanno entrambi già guidato il Comune in passato.

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Zelensky: da Meloni una posizione chiara, la apprezzo

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“Oggi a Roma ho incontrato la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. Abbiamo discusso dell’importanza delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina e degli sforzi per ripristinare la pace e proteggere le vite umane”. Lo ha scritto su X Volodymyr Zelensky. “46 giorni fa l’Ucraina – scrive – ha accettato un cessate il fuoco completo e incondizionato e per 46 giorni la Russia ha continuato a uccidere il nostro popolo. Pertanto, è stata prestata particolare attenzione all’importanza di esercitare pressioni sulla Russia”. Ed ha aggiunto: “Apprezzo la posizione chiara e di principio di Giorgia Meloni”.

Il leader ucraino ha aggiunto di aver “informato” la premier italiana “degli incontri costruttivi tenuti dalla delegazione ucraina con i rappresentanti di Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania a Parigi e Londra. C’è una posizione comune: un cessate il fuoco incondizionato deve essere il primo passo verso il raggiungimento di una pace sostenibile in Ucraina”.

(la foto in evidenzaè di Imagoeconomica)

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Fratelli d’Italia risale nei sondaggi: cala il Pd, stabile il M5S

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Ad aprile, la politica internazionale ha fortemente influenzato l’opinione pubblica italiana. Gli avvenimenti chiave sono stati l’avvio dei dazi da parte degli Stati Uniti, gli incontri della premier Giorgia Meloni con Donald Trump e il vicepresidente americano Vance, la guerra in Ucraina e la crisi a Gaza, oltre alla scomparsa di papa Francesco. Questi eventi hanno oscurato le vicende della politica interna, come il congresso della Lega, il decreto Sicurezza e il dibattito sul terzo mandato per i governatori.

Ripresa di Fratelli d’Italia e consolidamento del centrodestra

Secondo il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, Fratelli d’Italia torna a crescere, attestandosi al 27,7%, oltre un punto in più rispetto al mese precedente. Il recupero è legato all’eco positiva degli incontri internazionali della premier e alla riduzione delle tensioni interne alla maggioranza. Forza Italia si mantiene stabile all’8,2%, mentre la Lega scende all’8,2% (-0,8%).

Nel complesso, il centrodestra si rafforza leggermente, mentre le coalizioni di centrosinistra e il Campo largo registrano piccoli cali.

Opposizione in difficoltà: Pd in calo, M5S stabile

Il Partito Democratico cala ancora, arrivando al 21,1%, il punto più basso dell’ultimo anno, penalizzato da divisioni interne soprattutto sulla politica estera. Il Movimento 5 Stelle, invece, resta stabile al 13,9%, grazie al chiaro posizionamento pacifista.

Le altre forze di opposizione non mostrano variazioni rilevanti rispetto al mese precedente.

Governo e premier in lieve ripresa

Anche il gradimento per l’esecutivo cresce di un punto, raggiungendo il 41%, mentre Giorgia Meloni si attesta al 42%. Sono segnali deboli ma indicativi di un possibile arresto dell’erosione di consensi degli ultimi mesi.

I leader politici: lieve crescita per Conte e Renzi

Tra i leader, Antonio Tajani registra il peggior risultato di sempre (indice di 28), mentre Giuseppe Conte cresce di un punto, raggiungendolo. Piccoli cali si registrano anche per Elly Schlein e Riccardo Magi. In lieve risalita di un punto anche Matteo Renzi, che resta comunque in fondo alla classifica.

Più partecipazione elettorale

Un dato interessante riguarda la crescita della partecipazione: l’area grigia degli astensionisti e indecisi si riduce di tre punti. Resta da vedere se sarà un fenomeno duraturo o temporaneo.

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