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Cronache

Il Prefetto di Napoli chiede indagini serie sulla cerimonia funebre per il sindaco di Saviano e De Luca pensa a provvedimenti

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L’omaggio al sindaco di Saviano morto di Coronavirus, con tanta gente in strada al passaggio del feretro, suscita l’interesse del Prefetto di Napoli, Marco Valentini, che è intervenuto inviando al vicesindaco del comune nolano, Carmine Addeo, una nota “per stigmatizzare fermamente l’accaduto”. “In relazione – si legge – alla diffusione attraverso il web, di vari video che testimoniano numerose e reiterate violazioni delle disposizioni vigenti in materia di Covid-19, salvo l’ulteriore emergere di profili di rilevanza penale, il Prefetto di Napoli ricorda che le norme vietano, tra l’altro, ogni forma di assembramento, sospendono le manifestazioni organizzate di qualsiasi natura, nonchè le cerimonie civili e religiose, comprese quelle funebri. Viceversa, come appare dalle immagini e come confermato dalla locale stazione dei Carabinieri, si è verificata una commemorazione organizzata dello scomparso sindaco, alla presenza di appartenenti alla polizia municipale e di volontari di Protezione Civile con la predisposizione di transenne in un contesto di inammissibile affollamento”. Valentini in una nota dice di “considerare molto grave l’accaduto, con particolare riguardo alla alla presenza del vice sindaco con la fascia tricolore, mentre, in un frangente così eccezionale come quello dell’epidemia in atto, migliaia di cittadini italiani, in queste settimane, non hanno potuto celebrare i funerali dei propri cari per non generare, in ottemperanza alle disposizioni vigenti, una situazione di pericolo per la salute pubblica”. Il Prefetto di Napoli – si sottolinea nella nota – si e’ riservato di valutare quanto accaduto alla luce delle normative vigenti mentre il locale comando dei Carabinieri sta procedendo agli adempimenti di propria competenza. Loro, i carabinieri, si vedono in testa al corteo funebre. Ma hanno fatto sapere che erano lì per impedire gli assembramenti. Si vedrà.

Il Prefetto. Marco Valentini

“Tutto quello che naturalmente si è verificato, con la mobilitazione spontanea ed emotiva dei cittadini, non e’ assolutamente riconducibile alla nostra iniziativa, che non aveva nessun intendimento di organizzazione di evento pubblico”. Si giustifica cosi’ il vicesindaco di Saviano, Carmine Addeo, rispetto alle polemiche sorte sulla commemorazione in strada del sindaco, Carmine Sommese, morto ieri di Coronavirus. “L’intendimento dell’Amministrazione – spiega Addeo – era quello, in maniera spontanea e privata, di consegnare la fascia tricolore, appartenuta ad un sindaco in carica per 20 anni, alla famiglia. E il vicesindaco – conclude Addeo – con i consiglieri avrebbe salutato il passaggio del feretro davanti al comune prima di giungere al cimitero”.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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