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Economia

Il nodo dell’Italia alla Bce, posto non scontato

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Fabio Panetta alla Banca d’Italia porta a Palazzo Koch una voce con diversi punti in comune sui temi economici e finanziari a quella del comparto bancario, industriale e politico italiani ma fa uscire, prima della scadenza, un rappresentante del nostro paese dal board della Bce. E una posizione piuttosto critica con l’attuale corso di stretta monetaria della Bce per la quale avrebbe voluto, così come il governatore Visco, una maggiore gradualità e un’analisi degli effetti negativi per un’economia come quella italiana. Di recente aveva preso a prestito una canzone di Lucio Battisti per esortare la Bce, nel contrasto all’inflazione, a evitare di “guidare come un pazzo a fari spenti nella notte”. Un auspicio non ascoltato da Francoforte ma che aveva aumentato la sua popolarità in Italia. Nominato nel 2020 nell’esecutivo, Panetta avrebbe visto scadere il suo mandato fra cinque anni e la nomina a governatore, prevista a novembre, lascerà incompiuto il suo lavoro per l’euro digitale cui si è dedicato negli ultimi anni. Non è scontato infatti, viste le recenti adesioni all’euro di vari paesi, che l’Italia mantenga il posto.

Ci sono tanti stati più piccoli rispetto a Francia, Germania, Spagna e Italia non rappresentati. I componenti del board infatti, a differenza dei governatori delle banche centrali, sono in teoria indipendenti dagli Stati che li propongono per il loro valore scientifico e professionale ma nel complesso scacchiere diplomatico e politico europeo il peso degli Stati è presente così come il loro orientamento in politica monetaria. Oltre alla pesidente francese Lagarde e al vice, lo spagnolo De Guindos, il comitato è attualmente formato dalla tedesca Isabel Schnabel (da sempre considerata un ‘falco’), dall’olandese Franck Elderso (anche lui su posizioni non morbide), dal capo economista, l’irlandese Philip Lane, considerato una ‘colomba’. La loro nomina viene discussa all’Eurogruppo e l’iter prevede poi la partecipazione del parlamento europeo dello stesso consiglio direttivo fino alla nomina da parte del consiglio europeo a maggioranza qualificata. Una procedura dove appunto conta il peso dei grandi ma che permette anche una serie i alleanze per convergere su un nome esterno.

Un dossier in più per l’esecutivo italiano a Bruxelles dopo quelli di Mes, Pnrr e regole bancarie e antitrust. In quanto a Via Nazionale, l’arrivo di Panetta, per trentacinque anni al lavoro a Palazzo Koch, non rappresenta uno scossone. Il banchiere aveva lasciato Roma a fine 2019 per Francoforte con la carica di direttore generale e con già buone prospettive per diventare governatore. Come vice direttore generale aveva tessuto rapporti sia con le istituzioni, anche locali, la politica e il comparto bancario e finanziario. Negli anni si è trovato ad affrontare le crisi bancarie italiane, dalla risoluzione delle 4 banche fino alla liquidazione degli istituti veneti. In quella sede si è trovato spesso a fare i conti con la volontà della vigilanza di Francoforte di porre nuovi e più stringenti limiti in termini di capitale e di riduzione dei crediti deteriorati perorando l’interesse italiano. Più volte ha esortato il settore bancario, nel quale riscuote apprezzamento, a ridurre i crediti anche se ha riconosciuto come occorra fissare una corretta velocità di riduzione.

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Economia

Il Tar conferma multa da 450mila euro per Google

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Google ha violato il divieto di pubblicità al gioco e alle scommesse e per questo il Tar del Lazio ha confermato la multa da 450mila euro comminata da Agcom per violazione del decreto Dignità. Con un’ordinanza il tribunale amministrativo regionale ha infatti respinto la domanda cautelare del colosso dell’internet. Al centro della questione dei video pubblicati sulla piattaforma Youtube (di proprietà di Google) “dal content creator Spike, che, come notificato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, violano il divieto di pubblicità a giochi e scommesse introdotto nel 2018”. Secondo i giudici “non sembra che la ricorrente abbia provato la sussistenza di elementi idonei ad escludere la propria colpa, essendosi limitata ad affermare che ‘nella specie, non è stata mai selezionata la casella della promozione a pagamento nei dettagli relativi ai Video Contestati’ e che la mancata selezione della suddetta casella le avrebbe impedito di ‘controllare a priori se il contenuto promosso violi o meno le policy di YouTube”.

Google aveva presentato una domanda per l’annullamento della delibera con cui l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni l’aveva sanzionata per la violazione del divieto di pubblicità al gioco in base al Decreto dignità. La decisione di Agcom risale al marzo scorso e nella delibera veniva spiegato che l’Authority tra luglio e settembre 2023 aveva condotto un’attività di vigilanza sulla pagina web del canale YouTube ‘Spike slot 2022’ dalla quale era emerso che il canale, creato “il 1° settembre 2022 con oltre 50.000 iscritti e 23.000.000 visualizzazioni”, ospitava “numerosi video (pari, rispettivamente in ciascuna delle tre giornate di accertamento, a 287, 325 e 330 video del content creator Spike) tutti con contenuti afferenti alla pubblicità di giochi con vincite in denaro”.

Alla luce della contestazione e della sanzione Google aveva evidenziato che “l’Autorità è priva di giurisdizione nei confronti di Google in relazione all’oggetto della contestazione” e che “il divieto di pubblicità italiano sarebbe inapplicabile nei suoi confronti”. In merito all’eccezione sollevata circa la presunta carenza di giurisdizione dell’Autorità in ragione dell’inapplicabilità del decreto Dignità, l’Agcom aveva obiettato che “il legislatore europeo ha ritenuto di non disciplinare a livello europeo la comunicazione commerciale afferente ai giochi con vincite in denaro ma di lasciare ciascuno Stato membro libero di inserire previsioni ad hoc”.

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Economia

Corte russa sequestra 463 milioni beni a Unicredit Russia

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Una Corte di San Pietroburgo ha posto sotto sequestro conti e proprietà di Unicredit in Russia per un valore di quasi 463 milioni di euro. La decisione è stata presa su istanza della Ruskhimalyans, un’impresa per la produzione di gas liquido partecipata di Gazprom, nell’ambito di un contenzioso. Lo riferiscono le agenzie russe. La misura riguarda Unicredit Russia e Unicredit Ag, la banca tedesca del gruppo che controlla la filiale russa.

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Economia

Inflazione rivista al ribasso, frena carrello della spesa

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L’Istat rivede al ribasso le stime sull’inflazione ad aprile: i prezzi, secondo i dati definitivi, sono cresciuti dello 0,8% (era +0,9% nelle stime preliminari) tornando ai livelli di aumento di gennaio e febbraio dopo l’accelerazione di marzo (+1,2%). Intanto la Bce avverte che le condizioni della stabilità finanziaria dell’area euro sono migliorate con il calo dei rischi di recessione, ma che le prospettive “restano fragili a causa dell’elevata incertezza politica e geopolitica a livello globale che lascia i mercati esposti a possibili sorprese negative”.

E inevitabilmente i conti pubblici ‘sono più vulnerabili’, soprattutto sul fronte dei “debiti più elevati” rispetto a prima della pandemia. Il lieve rallentamento del tasso d’inflazione, secondo l’Istat, si deve soprattutto all’ampliarsi su base tendenziale della flessione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da -10,3% a -13,9%) e alla decelerazione dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +4,5% a +2,7%), ma anche dei beni alimentari. L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,6% per l’indice generale e a +1,6% per la componente di fondo. Rallenta anche il cosiddetto carrello della spesa (quello composto dai beni alimentari, per la cura della casa e della persona) con i prezzi che da +2,6% tendenziale di marzo registrano un +2,3% ad aprile.

Quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto invece accelerano (da +2,5% di marzo a +2,6%). Se si guarda ai prezzi al consumo per divisione di spesa è il comparto dei servizi ricettivi e di ristorazione a segnare ad aprile l’aumento tendenziale maggiore (+4,4%) seguito dalle bevande alcoliche e tabacchi (+2,7%). I prezzi degli alimentari e delle bevande analcoliche crescono comunque tre volte più della media con un +2,4%. Per abitazione, acqua, elettricità e combustibili c’è il calo più consistente con un -9% dei prezzi tendenziale, anche grazie all’arretramento dell’energia mentre le comunicazioni registrano un calo tendenziale del 5,7%.

Il rallentamento dell’inflazione è stato accolto con soddisfazione dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che sottolinea come il tasso sia il più basso tra i grandi Paesi Ue a fronte del “più alto tasso di crescita”. “Questo ci deve incoraggiare – ha detto – ad andare avanti su questa strada come sistema Paese”. E se la Confesercenti sottolinea che stiamo andando verso una “normalizzazione” dei prezzi i consumatori sottolineano che il dato è legato al fatto che la Pasqua quest’anno è caduta a marzo e quindi aprile si è confrontato con un mese nel quale possono esserci fiammate dei prezzi soprattutto sugli alimentari e sui servizi turistici.

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