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Cultura

I ritratti a straordinari personaggi della cultura che parlano di Fabio Donato, il fotografo che li ha narrati

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Per i fotografi era il tempo che quando si scattavi una foto al  personaggio, sia stato esso famoso o meno, quella foto era la tua, era tua la visione del soggetto che si mostrava  davanti all’obiettivo e tu, il fotografo,  dietro al mirino, immergeva se stesso nel soggetto fotografato. Era il tempo che il fotografo parlava, attraverso il personaggio, della sua vita e delle sue esperienze, mai nessuno poteva mettere in discussione quello che potrebbe sembrare un assioma scontato, ma che oggi, non lo è per niente. Nessuno avrebbe mai chiesto, come sempre più spesso capita oggi : ”come sono venuto? “ . Oppure sentirsi dire: “me la mandi?”. Un ritratto fotografico era la firma del fotografo sotto una sorta di accordo di rispetto che si sottoscriveva leoninamente con il soggetto. Oggi è solo “comunicazione”, -Me la fai vedere? – .  -Riprendimi in questo modo- . -Ora la faccio vedere al mio agente-.  -Mandamele tutte e poi ti dico quali puoi pubblicare-. -Aspetta, metto la canottiera, si vedono i bicipiti o con il push up, se mi riprendi dall’alto, aumenta di due taglie il mio seno-. Oggi ci si sente dire questo  e la foto, il ritratto non è più del fotografo, non è la sua visione del personaggio, sia esso famoso e sconosciuto, la foto è il compromesso della volontà del soggetto con la tecnica che uno specializzato, chi più chi meno, ha dello strumento che usa per riprendere ciò che si trova  davanti a quei pezzi di vetro che ci si ostina a chiamare obiettivi, ma oramai, forse, di obiettivo non hanno più nulla. Ma c’è stato un tempo che anche di nascosto, e senza che alcuna legge sulla privacy e nemmeno i suoi ridicoli regolamenti, che vengono applicati o pedissequamente celebrati solo in alcuni casi, dettati ovviamente dalle convenienze economiche o politiche di turno, c’è stato un tempo durante il quale, il fotografo, l’autore, colui che con il ritratto “rubava” l’anima e non l’immagine del soggetto, era il vero proprietario della sua opera, era quello che lui era, e lo dimostrava, lo comunicava, lo diceva attraverso i suoi scatti. Fabio Donato, fotografo napoletano ce lo racconta, ce lo dice e lo grida attraverso gli oltre  50 scatti che vedremo dalle ore 19,00 alla Certosa di Padula dal 19 Agosto prossimo.   Carlo Alfano, Lucio Amelio, Chet Baker, Roberto Benigni, Joseph Beuys, Achille Bonito Oliva, Renato Carpentieri, Ray Charles, Luciano Cilio, Luciano D’Alessandro, Lucio Dalla, Pino Daniele, Eduardo De Filippo, Luca De Fusco, Teresa De Sio, Armando De Stefano, Lucio Del Pezzo, Dario Fo, Mario Franco, Dizzy Gillespie, Living Theatre, Graziella Lonardi Buontempo, Nino Longobardi, Pupella Maggio, Robert Mapplethorpe, Marcel Marceau, Gerardo Marotta, Mario Martone, Peppe Morra, Roberto Murolo, Helmut Newton, Hermann Nitsch, Open Theatre, Mimmo Paladino, Gianni Pisani, Gigi Proietti, Fabrizia Ramondino, Marc Riboud, Marialuisa Santella, Mario Santella, Lina Sastri, James Senese, Tony Servillo, Shozo Shimamoto, Domenico Spinosa, Sting, Ernesto Tatafiore, Pasquale Trisorio, Mario Valentino, Lina Wertmüller, Andy Warhol. Incontri /2, è questo il titolo della mostra, curata da Mario Franco, di questi ritratti in bianco/nero e colore di straordinari protagonisti italiani e stranieri del mondo del teatro, della musica, della fotografia, della letteratura, incrociati e conosciuti durante la sua carriera, dagli anni ’70 fino al 2016. Il progetto espositivo, pronto dal Settembre 2020, ma bloccato dalle restrizioni AntiCovid, corredato da un volume catalogo, è un sapiente estratto del lungo e vivo racconto che Fabio Donato, da sempre uno dei protagonisti della vita culturale non solo napoletana, ha realizzato come fotografo, in più di 50 anni di attività. Il focus è l’Incontro, il ritratto, la testimonianza dell’essere stato spettatore e protagonista in straordinari scatti dell’interazione con personaggi della cultura nazionale e internazionale di altissimo livello, tutti transitati o vissuti a Napoli e in Campania. La mostra è il primo tassello di un più ampio progetto – la Certosa delle Arti, voluta e finanziata dalla Regione Campania attraverso la Scabec – che vedrà dal prossimo anno la creazione di una Summer School di arti, tra cui quella di fotografia, e la creazione di seminari e incontri con maestri dell’obiettivo.

La mostra inaugurerà il progetto “La Certosa delle Arti” negli spazi del Casone della Certosa di San Lorenzo, che prevede una serie di iniziative ed eventi per rilanciare il Vallo di Diano e valorizzare la splendida Certosa di San Lorenzo a Padula, trasformata nella Certosa delle Arti.  Un progetto della Regione Campania realizzato e promosso dalla Scabec, in collaborazione con il MIC, la direzione regionale musei Campania e il Comune di Padula, che, a partire dal 19 agosto, propone musica, visite guidate, fotografia, laboratori e masterclass per trasformare la Certosa e i suoi dintorni in un hub culturale multidisciplinare in grado di attrarre turisti stranieri e di prossimità. Alle 21.00 dello stesso giorno ci sarà l’anteprima del festival jazz Double Sky, altro tassello importante del progetto La Certosa delle Arti, con la direzione artistica di Maria Pia De Vito.

In concerto, nella Corte della Spezieria, Javier Girotto & Aires Tango, formazione longeva, che declina il tango con l’improvvisazione e che a Padula si incontrerà con la voce, la penna d’autore e la teatralità di Peppe Servillo.

 

Fotogiornalista da 35 anni, collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani. Ha raccontato con le immagini la caduta del muro di Berlino, Albania, Nicaragua, Palestina, Iraq, Libano, Israele, Afghanistan e Kosovo e tutti i maggiori eventi sul suolo nazionale lavorando per agenzie prestigiose come la Reuters e l’ Agence France Presse, Fondatore nel 1991 della agenzia Controluce, oggi è socio fondatore di KONTROLAB Service, una delle piu’ accreditate associazioni fotografi professionisti del panorama editoriale nazionale e internazionale, attiva in tutto il Sud Italia e presente sulla piattaforma GETTY IMAGES. Docente a contratto presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli., ha corsi anche presso la Scuola di Giornalismo dell’ Università Suor Orsola Benincasa e presso l’Istituto ILAS di Napoli. Attualmente oltre alle curatele di mostre fotografiche e l’organizzazione di convegni sulla fotografia è attivo nelle riprese fotografiche inerenti i backstage di importanti mostre d’arte tra le quali gli “Ospiti illustri” di Gallerie d’Italia/Palazzo Zevallos, Leonardo, Picasso, Antonello da Messina, Robert Mapplethorpe “Coreografia per una mostra” al Museo Madre di Napoli, Diario Persiano e Evidence, documentate per l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive, rispettivamente alla Castiglia di Saluzzo e Castel Sant’Elmo a Napoli. Cura le rubriche Galleria e Pixel del quotidiano on-line Juorno.it E’ stato tra i vincitori del Nikon Photo Contest International. Ha pubblicato su tutti i maggiori quotidiani e magazines del mondo, ha all’attivo diverse pubblicazioni editoriali collettive e due libri personali, “Chetor Asti? “, dove racconta il desiderio di normalità delle popolazioni afghane in balia delle guerre e “IMMAGINI RITUALI. Penitenza e Passioni: scorci del sud Italia” che esplora le tradizioni della settimana Santa, primo volume di una ricerca sui riti tradizionali dell’Italia meridionale e insulare.

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Cultura

Consulta: niente automatismo sulla sospensione dei genitori, decide il giudice

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Stop all’automatismo che impone la sospensione della responsabilità genitoriale per i genitori condannati per maltrattamenti in famiglia. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza n. 55 del 2025, dichiarando illegittimo l’articolo 34, secondo comma, del Codice penale nella parte in cui non consente al giudice di valutare in concreto l’interesse del minore.

Una norma rigida che non tutela sempre i figli

L’automatismo previsto dalla norma, secondo cui alla condanna per maltrattamenti in famiglia (articolo 572 c.p.) segue obbligatoriamente la sospensione della responsabilità genitoriale per il doppio della pena, è stato giudicato irragionevole e incostituzionale. Secondo la Consulta, la previsione esclude qualsiasi valutazione caso per caso e impedisce al giudice di verificare se la sospensione sia effettivamente nell’interesse del minore, come invece richiedono gli articoli 2, 3 e 30 della Costituzione.

Il caso sollevato dal Tribunale di Siena

A sollevare la questione è stato il Tribunale di Siena, che aveva riconosciuto la responsabilità penale di due genitori per maltrattamenti nei confronti dei figli minori, ma riteneva inadeguato applicare in automatico la sospensione della responsabilità genitoriale. Il giudice toscano ha evidenziato la possibilità concreta che, in presenza di una riconciliazione familiare e di un miglioramento del contesto domestico, la sospensione potesse arrecare un danno ulteriore ai minori.

Il principio: al centro l’interesse del minore

La Corte ha ribadito che la tutela dell’interesse del minore non può essere affidata a presunzioni assolute, bensì deve derivare da una valutazione specifica del contesto familiare e della reale efficacia protettiva della misura. Il giudice penale deve dunque essere libero di stabilire, caso per caso, se la sospensione della responsabilità genitoriale sia davvero la scelta più idonea alla protezione del figlio.

La continuità con la giurisprudenza

La decisione si inserisce nel solco della sentenza n. 102 del 2020, con cui la Consulta aveva già bocciato l’automatismo previsto per i genitori condannati per sottrazione internazionale di minore. In entrambi i casi, si riafferma il principio secondo cui le misure che incidono sulla genitorialità devono essere coerenti con i valori costituzionali e orientate alla tutela concreta del minore.

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Cultura

Addio a Mario Vargas Llosa, Nobel per la Letteratura: è morto a Lima a 89 anni

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Il mondo della cultura piange la scomparsa di Mario Vargas Llosa (foto in evidenza di Imagoeconomica), uno dei più grandi romanzieri del Novecento e premio Nobel per la Letteratura nel 2010. Lo scrittore peruviano si è spento oggi, domenica, a Lima all’età di 89 anni, circondato dalla sua famiglia, come ha comunicato suo figlio Álvaro attraverso un messaggio pubblicato sul suo account ufficiale di X.

«Con profondo dolore, rendiamo pubblico che nostro padre, Mario Vargas Llosa, è morto oggi a Lima, circondato dalla sua famiglia e in pace».

Una vita tra letteratura e impegno

Nato ad Arequipa il 28 marzo del 1936, Vargas Llosa è stato tra i più influenti autori della narrativa ispanoamericana contemporanea. Oltre ai riconoscimenti letterari internazionali, ha vissuto una vita profondamente segnata anche dall’impegno civile e politico.

Con la sua scrittura tagliente e lucida, ha raccontato le contraddizioni della società peruviana e latinoamericana, esplorando con coraggio e passione temi di potere, ingiustizia e libertà.

I capolavori che hanno segnato la sua carriera

Autore di romanzi fondamentali come “La città e i cani” (1963), durissima denuncia del sistema militare peruviano, e “La casa verde” (1966), Vargas Llosa ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura del Novecento. La sua vasta produzione comprende anche saggi, articoli e testi teatrali.

Un addio in forma privata

Come reso noto dalla famiglia, i funerali saranno celebrati in forma privata e, nel rispetto della volontà dell’autore, le sue spoglie saranno cremate. Un addio sobrio, coerente con la riservatezza che ha spesso contraddistinto l’uomo dietro lo scrittore.

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Cultura

La Campania conquista il mondiale di fisica per studenti: cinque eccellenze campane rappresenteranno l’Italia all’IYPT 2025

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Cinque giovani talenti campani delle scuole superiori rappresenteranno l’Italia all’International Young Physicists’ Tournament (IYPT) 2025, la più prestigiosa competizione mondiale di fisica per studenti delle scuole superiori, che si svolgerà dal 29 giugno al 6 luglio a Lund, in Svezia.

Dopo una severa selezione nazionale, articolata in prove pratiche e orali, sono stati scelti cinque studenti, tutti provenienti da istituti superiori della Campania: il Liceo Mercalli di Napoli e il Liceo Buchner di Ischia. Una vittoria che premia la qualità della formazione scientifica nelle scuole del Sud e conferma il livello di eccellenza raggiunto dalla regione in campo scientifico.

Tra i protagonisti Pierluigi Trani, talento di Ischia

Tra i cinque campioni c’è Pierluigi Trani, studente del terzo anno del Liceo Scientifico Buchner di Ischia, attualmente a Salonicco, in Grecia, per partecipare a un torneo amichevole di preparazione con altri cinque Paesi del sud Europa. Trani si è classificato tra i primi quattro nella fase provinciale dei Campionati di Fisica 2025 a Napoli, risultando l’unico studente ischitano tra i primi dieci. Inoltre, si è distinto a livello nazionale arrivando terzo alle Olimpiadi di Statistica nella sua fascia d’età.

Il giovane fisico non ha intenzione di fermarsi qui: dopo l’esperienza mondiale in Svezia, proseguirà i suoi studi in un prestigioso college londinese, pronto ad accoglierlo per coltivare il suo brillante futuro accademico.

Un team guidato da due docenti campani

A guidare la squadra italiana saranno Gianmarco Sasso e Raffaele Campanile, entrambi docenti del Liceo Buchner di Ischia. I due insegnanti hanno seguito tutte le fasi della selezione e accompagnano i ragazzi nella preparazione per la competizione internazionale. L’IYPT è un torneo con una lunga storia: esiste da 38 anni, ma l’Italia partecipa ufficialmente solo dal 2024, grazie al sostegno dell’associazione “Scienza e Scuola”, con sede nel Meridione. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ancora non riconosce formalmente la competizione, ma l’entusiasmo e la determinazione di studenti e docenti colmano ogni lacuna istituzionale.

La fisica come passione e riscatto territoriale

L’affermazione della Campania all’IYPT è un segnale forte: il talento scientifico non conosce confini geografici, e può emergere anche in territori spesso penalizzati da scarse risorse e riconoscimenti. I cinque ragazzi selezionati, con il sostegno dei loro docenti e di una rete associativa motivata, porteranno in alto il nome dell’Italia e del Sud Europa, confrontandosi con delegazioni di ben 39 nazioni.

Dal cuore del Sud, un segnale di speranza, competenza e futuro.

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