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Cronache

I ricatti degli ultras nello stadio ‘Maradona’, i magistrati indagano su tentativi di estorsione

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L’ordine era quello di accendere i fumogeni sugli spalti e far prendere la multa al Napoli. Una forma di estorsione, di violenza, di ricatto, minacce. I fuochi illegali sugli spalti fanno parte del novero di norme sulla responsabilità oggettivo delle società di calcio. Per cui se un gruppo di balordi decide di fare ammaina, a pagare non sono loro ma la società. In questa ottica criminale si muove certa tifoseria. A Napoli. Ma non solo a Napoli. Certe norme consegnano gli stadi in mano a squadre di criminali. Hanno le armi per far multare la società, creare disturbo,  violare le regole del Viminale,  imporre la loro logica su regolamenti e protocolli che vengono definiti al Viminale, per essere trasferiti alle prefetture e agli uffici tecnici che organizzano l’ordine pubblico in vista di manifestazioni sportive.

Questi comportamenti criminali, forse reati, sono entrati nel fascicolo aperto dalla Procura di Napoli su quanto avvenuto domenica scorsa al Maradona, prima e durante lo scontro casalingo degli azzurri con il Milan. Violenza privata e estorsione le accuse. Esiste un pressing da parte di frange di sedicenti tifosi nei confronti del club azzurro? I pm Valentino Battiloro, Stella Castaldo, Francesco De Falco, Danilo De Simone, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Sergio Amato, stanno provando a chiarire tante cose che chiare non sono.

La rissa in curva B domenica scorsa tra ultras più e meno facinorosi è un dei tanti aspetti opachi. L’inchiesta è molto più ampia. Le indagini puntano sui magheggi della tessera del tifoso, fidelity card, ticket assegnati prima della vendita ufficiale, la gestione di aree delle curve, la gestione di aree esterne allo stadio destinate al parcheggio, lo spaccio di droga, le famiglie mafiose, e persino i preparativi della festa per celebrare (si spera) dei campioni di Italia. Insomma, dentro lo stadio Maradona c’è del marcio. E la Società sportiva calcio Napoli questo marcio non solo non l’ha mai nascosto ma l’ha sempre denunciato.

Il Napoli calcio non è sotto ricatto, perchè Aurelio de Laurentiis non s’è mai fatto ricattare. Ha sempre denunciato i “delinquenti”, i violenti. La polizia di Stato è al lavoro. I magistrati hanno chiesto precise acquisizioni di filmati e documenti di quello che accade fuori e dentro lo stadio. Agli atto finiranno anche filmati di contestazioni recenti e meno recenti contro la società e video di sproloqui sui social network o su tv private di capi tifosi.

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Lavoratore 21enne morto a Scafati in un incidente

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Lavorava in nero il 21enne Alessandro Panariello, che ieri è morto in un incidente avvenuto a Scafati, in provincia di Salerno, mentre lavorava in un palazzo in pieno centro. A denunciarlo sono gli avvocati Gennaro Caracciolo e Agostino Russo dello Studio Forensis, che assistono la famiglia del giovane lavoratore. Secondo le prime ricostruzioni Panariello è rimasto ucciso da una lastra d’acciaio caduta dalla carrucola che stava sollevando. “L’unica cosa della dinamica che abbiamo saputo – spiegano i legali – è che Panariello era giù e un altro lavoratore era su quando gli è caduta addosso la lastra, e che era ancora vivo mentre lo portavano in ospedale”.

“Siamo morti insieme al nostro Alessandro – fanno sapere tramite gli avvocati la madre Flora, il compagno di quest’ultima (il papà di Alessandro è morto da anni) e la fidanzata del 21enne, Annachiara – ma faremo di tutto affinché giustizia venga fatta; sporgeremo querela contro il datore di lavoro, anche perché il povero Alessandro non era regolare, nonostante avesse sempre chiesto di avere un contratto di lavoro. Ora la nostra vita è cambiata per sempre. Saremo destinati ad andare avanti con la morte nel cuore perché niente e nessuno potrà restuirci il nostro Alessandro”. Il 21enne aiutava economicamente, nonostante la sua giovane età, l’intera famiglia.

“Queste morti – dice l’avvocato Caracciolo – accadono perché non c’è la giusta cultura sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro, non c’è la giusta cultura nelle aziende e non si provvede all’adozione dei giusti modelli di gestione e controllo delle procedure aziendali e quindi del modo di lavorare. Dunque non si fa nulla per prevenire tali situazioni; si tratta di un problema soprattutto culturale che nel sud Italia è ancora più pesante”.

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Cronache

Turista Usa denunciata a Capri per furto con destrezza

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Dopo aver acquistato un articolo, ha misurato un bracciale in ottone del valore di 500 euro e, approfittando della distrazione della commessa, lo ha fatto scivolare all’interno della sua borsa, per poi allontanarsi. E’ successo nei giorni scorsi in una boutique di Capri. La donna – una turista statunitense – è stata però identificata perchè, avendo effettuato il pagamento col sistema “tax free”, ha consegnato il suo documento all’esercente commerciale. Questo ha consentito agli agenti del locale commissariato di identificarla e, poco dopo, di rintracciarla in una struttura ricettiva dell’isola, dove è stata trovata in possesso del bracciale rubato. La turista è stata denunciata all’autorità giudiziaria per furto con destrezza.

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Nappi, il Comune si preoccupi del degrado della Galleria Umberto

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“È assurdo e paradossale che davanti al degrado totale che attanaglia la Galleria Umberto I, ci si preoccupi prima di tutto di smantellare il salottino allestito per l’inaugurazione dello store Mondadori. Le irregolarità vanno sempre combattute e sanzionate, ma allo stesso modo mi chiedo: il Comune perché non interviene anche per riportare il decoro in uno dei luoghi simbolo della città? Perché continua a non vedere la sporcizia che interessa ogni angolo della struttura storica, l’accampamento di clochard, le facciate dei palazzi dai colori diversi, i vetri rotti e tutto ciò che mortifica e arreca danno all’immagine di Napoli  e dei napoletani?”. Lo afferma Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania.

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