Collegati con noi

Cultura

I Merli d’Autore degli artisti napoletani, quando l’arte è strumento primario di comunicazione

Pubblicato

del

Con Vittorio Avella e Antonio Sgambati ci sono cresciuta. Andare a trovarli al Laboratorio è un po’ come tornare a casa dopo un lungo viaggio: gli odori di acidi vari sanno di famiglia e le opere d’arte – per lo più incisioni e serigrafie – mi ricordano l’importanza della passione nelle cose che facciamo e che viviamo.
Non c’ero ventiquattro anni fa, quando fu realizzata la prima volta “La festa di liberazione del merlo maschio”, ma ci sono stata negli ultimi anni, ci sono stata sabato scorso, e mi è bastato per immaginarmela. Tonino, come lo chiamiamo tutti, è una persona che ha fatto della fantasia il suo miglior mezzo di comunicazione, attraverso i libri d’arte che realizza insieme a Vittorio, dove la poesia è il punto di partenza di ogni racconto, che sia nascosta in un’immagine,  un testo, uno stato d’animo. Quella fantasia che avrà fatto da collante quando con l’amico artista Felix Policastro ha vissuto la storia legata a questa festa: un merlo ritrovato da entrambi e in momenti diversi e liberato nello stesso momento da entrambi, in un gesto collettivo di apertura. La stessa collettività che ogni anno riescono a creare, invitando tutti gli artisti che nel corso del tempo sono cresciuti con loro o che hanno condiviso un pezzo di strada insieme. Tutti insieme, con le loro opere, la loro magia, il loro modo di raccontare e dedicare un momento a questo meraviglioso pretesto di libertà. Ogni anno in maniera partecipata e diversa, quest’anno vicini a tre grandi artisti curdi Zehra Dogan, Fuad Aziz, Anna Aziz, che hanno fatto della loro arte un messaggio di riscatto ai soprusi e le barbarie delle loro terre. Per loro e per tutti quelli che non hanno i mezzi per poterlo fare. Perché l’arte è il mezzo di comunicazione piú importante che abbiamo, inutile ripeterlo, e questa cosa me la ricordano Tonino e Vittorio tutte le volte che scendo giù, nel loro ritrovo di vita e di lavoro, con un gesto inconsapevole, una risata, uno sguardo complice. Mi sento a casa perché condivido appieno il loro pensiero. E molto probabilmente la stessa cosa sarà successa ai tre giovani fondatori di”Nilotype”, uno spazio nuovo da poco aperto nel cuore di Napoli, che fa di questo messaggio, di questa amicizia con Il Laboratorio, il leitmotiv della loro nuova attività. La mostra “Merli d’ autore” non poteva che essere allestita e inaugurata lì: un’antologia work in progress di quello che è stata la festa del merlo maschio in questi anni, sessanta merletti e sessantotto libri  di  – sperando di non dimenticarne nessuno – Matteo Adinolfi, Marisa Albanese, Sabato Angiero, Vincenzo Aulitto, Raffaele Avella, Vittorio Avella, Marcello Bizzarri, Claudio Bozzaotra, Camillo Capolongo, Angelo Casciello, Giovanni Cavaliere, Cristina Cianci, Fiormario Cilvini, Antonio Ciniglio, Lamberto Correggiari, Pasquale Coppola, Rosa Cuccurullo, Diana D’Ambrosio, Vincenzo Del Vecchio, Peppe Desiato, Mimmo Di Dio, Vittorio Di Gioia, Gaetano Di Riso, Fabio Donato, Ahamad Alaa Eddin, Lello, Esposito, Roxana Esposito, Bruno Fermariello, Peppe Ferraro, Giannetto Fieschi, Laura Finsetres Valls, Ermelindo Fiore, Florinda, Luigi Franzese, Valentino Giampaoli, Carmine Jannone, Rosanna Iossa, Dino Izzo, Pietro Lista, Battista Marello, Gabriele Marino, Annalisa Mazzola, Pietro Mingione, Daniela Morante, Mattia Napolitano, Salvatore Oppido, Luigi Pagliano, Mimmo Paladino, Aulo Pedicini, Antonio Petti, Antonio Picardi, Felix Policastro, Carmine Rezzuti, Aldo Salatiello, Aniello Scotto, Andrea Sparaco, Silvio Stefanile, Antonello Tagliafierro, Giovanni Timpani, Marco Vecchio, Veronica Vecchione, Salvatore Vitucci, Laura Zoe, Oreste Zevola, Carlo Zuozo.  Una festa senza limiti di età, senza barriere, senza censure, dove tutti possono sentirsi merli per un attimo e spiccare il volo nella loro primavera.

Advertisement

Cultura

Consulta: niente automatismo sulla sospensione dei genitori, decide il giudice

Pubblicato

del

Stop all’automatismo che impone la sospensione della responsabilità genitoriale per i genitori condannati per maltrattamenti in famiglia. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza n. 55 del 2025, dichiarando illegittimo l’articolo 34, secondo comma, del Codice penale nella parte in cui non consente al giudice di valutare in concreto l’interesse del minore.

Una norma rigida che non tutela sempre i figli

L’automatismo previsto dalla norma, secondo cui alla condanna per maltrattamenti in famiglia (articolo 572 c.p.) segue obbligatoriamente la sospensione della responsabilità genitoriale per il doppio della pena, è stato giudicato irragionevole e incostituzionale. Secondo la Consulta, la previsione esclude qualsiasi valutazione caso per caso e impedisce al giudice di verificare se la sospensione sia effettivamente nell’interesse del minore, come invece richiedono gli articoli 2, 3 e 30 della Costituzione.

Il caso sollevato dal Tribunale di Siena

A sollevare la questione è stato il Tribunale di Siena, che aveva riconosciuto la responsabilità penale di due genitori per maltrattamenti nei confronti dei figli minori, ma riteneva inadeguato applicare in automatico la sospensione della responsabilità genitoriale. Il giudice toscano ha evidenziato la possibilità concreta che, in presenza di una riconciliazione familiare e di un miglioramento del contesto domestico, la sospensione potesse arrecare un danno ulteriore ai minori.

Il principio: al centro l’interesse del minore

La Corte ha ribadito che la tutela dell’interesse del minore non può essere affidata a presunzioni assolute, bensì deve derivare da una valutazione specifica del contesto familiare e della reale efficacia protettiva della misura. Il giudice penale deve dunque essere libero di stabilire, caso per caso, se la sospensione della responsabilità genitoriale sia davvero la scelta più idonea alla protezione del figlio.

La continuità con la giurisprudenza

La decisione si inserisce nel solco della sentenza n. 102 del 2020, con cui la Consulta aveva già bocciato l’automatismo previsto per i genitori condannati per sottrazione internazionale di minore. In entrambi i casi, si riafferma il principio secondo cui le misure che incidono sulla genitorialità devono essere coerenti con i valori costituzionali e orientate alla tutela concreta del minore.

Continua a leggere

Cultura

Addio a Mario Vargas Llosa, Nobel per la Letteratura: è morto a Lima a 89 anni

Pubblicato

del

Il mondo della cultura piange la scomparsa di Mario Vargas Llosa (foto in evidenza di Imagoeconomica), uno dei più grandi romanzieri del Novecento e premio Nobel per la Letteratura nel 2010. Lo scrittore peruviano si è spento oggi, domenica, a Lima all’età di 89 anni, circondato dalla sua famiglia, come ha comunicato suo figlio Álvaro attraverso un messaggio pubblicato sul suo account ufficiale di X.

«Con profondo dolore, rendiamo pubblico che nostro padre, Mario Vargas Llosa, è morto oggi a Lima, circondato dalla sua famiglia e in pace».

Una vita tra letteratura e impegno

Nato ad Arequipa il 28 marzo del 1936, Vargas Llosa è stato tra i più influenti autori della narrativa ispanoamericana contemporanea. Oltre ai riconoscimenti letterari internazionali, ha vissuto una vita profondamente segnata anche dall’impegno civile e politico.

Con la sua scrittura tagliente e lucida, ha raccontato le contraddizioni della società peruviana e latinoamericana, esplorando con coraggio e passione temi di potere, ingiustizia e libertà.

I capolavori che hanno segnato la sua carriera

Autore di romanzi fondamentali come “La città e i cani” (1963), durissima denuncia del sistema militare peruviano, e “La casa verde” (1966), Vargas Llosa ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura del Novecento. La sua vasta produzione comprende anche saggi, articoli e testi teatrali.

Un addio in forma privata

Come reso noto dalla famiglia, i funerali saranno celebrati in forma privata e, nel rispetto della volontà dell’autore, le sue spoglie saranno cremate. Un addio sobrio, coerente con la riservatezza che ha spesso contraddistinto l’uomo dietro lo scrittore.

Continua a leggere

Cultura

La Campania conquista il mondiale di fisica per studenti: cinque eccellenze campane rappresenteranno l’Italia all’IYPT 2025

Pubblicato

del

Cinque giovani talenti campani delle scuole superiori rappresenteranno l’Italia all’International Young Physicists’ Tournament (IYPT) 2025, la più prestigiosa competizione mondiale di fisica per studenti delle scuole superiori, che si svolgerà dal 29 giugno al 6 luglio a Lund, in Svezia.

Dopo una severa selezione nazionale, articolata in prove pratiche e orali, sono stati scelti cinque studenti, tutti provenienti da istituti superiori della Campania: il Liceo Mercalli di Napoli e il Liceo Buchner di Ischia. Una vittoria che premia la qualità della formazione scientifica nelle scuole del Sud e conferma il livello di eccellenza raggiunto dalla regione in campo scientifico.

Tra i protagonisti Pierluigi Trani, talento di Ischia

Tra i cinque campioni c’è Pierluigi Trani, studente del terzo anno del Liceo Scientifico Buchner di Ischia, attualmente a Salonicco, in Grecia, per partecipare a un torneo amichevole di preparazione con altri cinque Paesi del sud Europa. Trani si è classificato tra i primi quattro nella fase provinciale dei Campionati di Fisica 2025 a Napoli, risultando l’unico studente ischitano tra i primi dieci. Inoltre, si è distinto a livello nazionale arrivando terzo alle Olimpiadi di Statistica nella sua fascia d’età.

Il giovane fisico non ha intenzione di fermarsi qui: dopo l’esperienza mondiale in Svezia, proseguirà i suoi studi in un prestigioso college londinese, pronto ad accoglierlo per coltivare il suo brillante futuro accademico.

Un team guidato da due docenti campani

A guidare la squadra italiana saranno Gianmarco Sasso e Raffaele Campanile, entrambi docenti del Liceo Buchner di Ischia. I due insegnanti hanno seguito tutte le fasi della selezione e accompagnano i ragazzi nella preparazione per la competizione internazionale. L’IYPT è un torneo con una lunga storia: esiste da 38 anni, ma l’Italia partecipa ufficialmente solo dal 2024, grazie al sostegno dell’associazione “Scienza e Scuola”, con sede nel Meridione. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ancora non riconosce formalmente la competizione, ma l’entusiasmo e la determinazione di studenti e docenti colmano ogni lacuna istituzionale.

La fisica come passione e riscatto territoriale

L’affermazione della Campania all’IYPT è un segnale forte: il talento scientifico non conosce confini geografici, e può emergere anche in territori spesso penalizzati da scarse risorse e riconoscimenti. I cinque ragazzi selezionati, con il sostegno dei loro docenti e di una rete associativa motivata, porteranno in alto il nome dell’Italia e del Sud Europa, confrontandosi con delegazioni di ben 39 nazioni.

Dal cuore del Sud, un segnale di speranza, competenza e futuro.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto