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Cronache

La maestra di Prato che faceva sesso col suo alunno 13 enne, la prova del Dna dice che il primogenito è figlio del marito

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I messaggini tra la maestra di inglese e lo studente 13enne col quale ha fatto un figlio. Il marito della donna: quel bimbo è mio, lo dirà il test del Dna

Il primo figlio della infermiera maestra d’inglese che faceva sesso col suo alunno di 13 anni è del marito. Il secondo di pochi mesi è invece figlio del bambino con cui la donna ha avuto reiteratamente rapporti sessuali. E per questo motivo è stata arrestata. A sgomberare qualsiasi dubbio sulla paternità, c’è il risultato del nuovo esame del Dna disposto dalla procura di Prato per l’inchiesta sulla coppia di coniugi che vede la donna, 31 anni, agli arresti domiciliari per i reati di atti sessuali con un minore e violenza sessuale e l’uomo (il marito) indagato per alterazione di stato civile con riferimento alla falsa dichiarazione di paternità per il bimbo, nato l’anno scorso, che la moglie ha avuto dall’oggi 14enne con cui aveva una relazione. Secondo quanto appreso, gli accertamenti genetici hanno confermato che il marito è il padre del primogenito della coppia, un ragazzino oggi undicenne.

Sesso tra maestra di inglese e ragazzino a Prato, il 15enne ha cancellato le chat del peccato

Da un diverso esito del nuovo Dna, secondo quanto emerso, sarebbe potuto dipendere un eventuale aggravamento della posizione dell’uomo, che tra l’altro i pm Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli, impegnati nelle indagini con la squadra mobile pratese, avrebbero voluto ascoltare. Il marito della 31enne, da quanto appreso, aveva però fatto sapere agli inquirenti che si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere alle loro domande e così l’interrogatorio non si è tenuto. E’ stato invece fissato per il 2 aprile prossimo l’interrogatorio di garanzia davanti al gip per la moglie, da ieri agli arresti a casa per il pericolo di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato. Intanto l’avvocato Mattia Alfano, che insieme al collega Massimo Nistri difende la donna, oggi ha presentato al tribunale del riesame la richiesta di revoca della misura. Intanto proseguono i riscontri degli investigatori della polizia sul materiale sequestrato ieri a casa della coppia, in occasione della notifica dell’ordinanza di custodia cautelare. Provvedimento quest’ultimo dal quale emerge che la donna avrebbe assillato il quindicenne con centinaia di messaggi Whatsapp per poterlo incontrare, dietro la promessa di non portare il loro piccolo figlio alla palestra che entrambi frequentavano.

Sesso tra la maestra d’inglese e il suo studente 13enne, il bimbo nato è loro e la donna rischia l’accusa di violenza sessuale su minore

“Non portarlo qui, non mi creare altri problemi, mi hai rovinato la vita, ti scongiuro faccio tutto quello che vuoi”, le avrebbe risposto terrorizzato il ragazzo come emerge sempre dalla misura del gip dalla quale risulta anche che la donna lo avrebbe indotto ad avere con lei rapporti dopo avergli prospettato che si voleva suicidare. Quanto al marito, poi destinatario di un avviso di garanzia con l’accusa di alterazione di stato, sentito come persona informata sui fatti nei giorni scorsi, aveva dichiarato di non avere esatta contezza del fatto che il bambino avuto l’anno scorso dalla moglie non fosse suo e di aver saputo che il padre era il quindicenne proprio dalla donna. Quest’ultima, secondo quanto scritto dal gip, non avrebbe fatto mistero anche in palestra, che il suo secondo figlio era frutto di una relazione extraconiugale. L’inchiesta era nata ai primi di marzo dopo la denuncia fatta dalla madre del quindicenne. L’esame del Dna eseguito l’11 marzo scorso aveva poi confermato che il bambino avuto dalla donna pochi mesi fa non era del marito bensi’ del ragazzo. La nuova svolta poi ieri con l’esecuzione della misura degli arresti e il coinvolgimento anche del coniuge.

Prof di ripetizione che faceva sesso con l’allievo 13enne, il figlio concepito tre mesi fa resta con lei e il marito

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Maestra adescava minori su chat per avere rapporti sessuali, condannata a 7 anni e 3 mesi

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Una maestra 47enne di scuola elementare è stata condannata dal Tribunale di Bari a 7 anni e 3 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 75mila euro con l’accusa di aver adescato sui social e nelle chat minorenni con i quali avrebbe avuto rapporti sessuali in un b&b nel centro di Bari, facendosi filmare. La notizia è riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 4 anni.

La donna, che si faceva chiamare zia Martina, finì agli arresti domiciliari nel dicembre del 2021 quando insegnava in una scuola del nord Italia e fu sospesa dall’incarico. Risponde di due episodi di produzione di materiale pedopornografico e di una presunta vicenda di corruzione di minorenne. Il Tribunale ha disposto nei suoi confronti l’interdizione dai pubblici uffici e da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado o servizio in istituzioni e strutture pubbliche e private frequentate da minori, oltre alla misura di sicurezza del divieto di avvicinamento a luoghi frequentati da minori e di svolgere lavori che prevedano un contatto abituale con minorenni per la durata di un anno dopo aver scontato della condanna.

L’imputata è stata assolta ‘perché il fatto non sussiste’ da una ulteriore contestazione di corruzione di minorenne, relativa ad un presunto video di natura erotica con un adolescente. Le indagini partirono in seguito alle denunce presentate ai carabinieri dai genitori delle presunte vittime.

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Addio a José Alberti, fu la prima guida di Maradona a Napoli

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José Alberti, la prima guida di Diego Armando Maradona a Napoli, è scomparso ieri all’età di 82 anni. Alberti, nato a Buenos Aires, non era solo l’interprete del Pibe de Oro, ma anche un amico e una figura di riferimento che ha accolto Maradona nella sua famiglia, facendogli conoscere le bellezze della città e la passione calcistica dei suoi abitanti.

Sbarcato in Italia negli anni ’60 per giocare nel settore giovanile della Juventus, Alberti si stabilì a Napoli dopo aver firmato per l’Internapoli. La sua carriera lo portò poi a diventare allenatore in diverse squadre di provincia. Ma fu il suo ruolo nella trattativa per portare Maradona a Napoli che lo rese indimenticabile. Omar Sivori, che aveva chiuso la carriera a Napoli, contattò Alberti per incontrare Jorge Cyterszipiler, il manager di Maradona. Questa missione segreta mirava a far conoscere la città a Diego, che sarebbe stato acquistato da Ferlaino per 13,5 miliardi di lire.

Alberti era presente al San Paolo il 5 luglio 1984, il giorno della presentazione di Maradona. Tradusse le domande dei cronisti di tutto il mondo e suggerì a Maradona alcune parole in italiano per salutare i nuovi tifosi. La sua famiglia, composta dalla moglie Mariagrazia e dai figli Andrea ed Emilia (campionessa di pallanuoto), divenne un punto di riferimento per Diego e la sua compagna Claudia.

José Alberti e Maradona condividevano una forte amicizia. Alberti, nato il 26 ottobre, festeggiava spesso i compleanni con Diego, brindando insieme in luoghi come “La Cueva”, il locale che Alberti aveva aperto a Riva Fiorita. Anche dopo il ritiro, Alberti rimase nel mondo del calcio come consulente per club italiani e argentini.

Cinque anni fa, José Alberti ebbe l’onore di abbracciare Papa Francesco in Vaticano. Il pontefice, tifoso del San Lorenzo, squadra in cui Alberti aveva giocato, ricordava con affetto quei tempi.

I funerali di José Alberti si terranno oggi alle ore 11 nella Chiesa Santa Maria di Bellavista a Posillipo. La sua scomparsa lascia un vuoto nel cuore di chi lo ha conosciuto e di tutti i tifosi napoletani che ricordano con affetto il suo contributo nell’arrivo del più grande calciatore di tutti i tempi a Napoli.

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Ercolano rinasce: nuovo Museo Archeologico e spazi riqualificati

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Ercolano, spesso considerata la sorella minore di Pompei, sta per vivere una trasformazione epocale. Grazie a un investimento di 50 milioni di euro da parte del Packard Humanities Institute (PHI), la città vedrà la nascita di un nuovo museo archeologico e l’ampliamento del parco, che includerà finalmente l’antica spiaggia recuperata e nuovi spazi provenienti da una vecchia coltivazione di piante ornamentali.

Il progetto prevede la riqualificazione delle aree sud ed est di Herculaneum, e sarà realizzato grazie alla collaborazione tra il PHI e il Parco Archeologico di Ercolano. I terreni acquistati dal PHI verranno donati al parco, portando un enorme passo in avanti dopo 20 anni di partenariato tra la prestigiosa istituzione e il sito archeologico.

Ieri, presso il Ministero della Cultura, è stato firmato un protocollo di intesa alla presenza del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, del direttore generale dei musei, Massimo Osanna, del direttore del parco di Ercolano, Francesco Sirano, del sindaco Ciro Buonajuto, del presidente del PHI, David W. Packard, e del presidente dell’Istituto Packard per i beni culturali, Michele Barbieri.

Il Packard Institute non solo donerà gli spazi, ma si occuperà anche della progettazione e della realizzazione delle nuove strutture. Gli edifici attuali, ormai inadatti, saranno sostituiti da nuove strutture su un’area estesa su più di 3 ettari, precedentemente occupata dal mare fino al 79 d.C. Il nuovo ingresso su corso Umberto I sarà rivolto verso il mare e verrà realizzato anche un parcheggio per i visitatori.

Questo progetto porterà non solo alla creazione di nuovi depositi permanenti e laboratori di restauro, ma anche alla nuova sede del parco archeologico e dei relativi uffici. Il rapporto tra città antica e moderna migliorerà notevolmente, come dimostrato dalla rinascita del quartiere via Mare-via Cortili.

Il ministro Sangiuliano ha espresso grande entusiasmo per l’accordo: “Ercolano è uno dei siti archeologici più importanti al mondo. L’intesa raggiunta ci consente un grande salto di qualità con l’acquisizione di nuovi terreni e la creazione di nuovi spazi per gli uffici direzionali, i depositi e i laboratori del Parco archeologico”.

David W. Packard ha sottolineato l’importanza della collaborazione: “Sono lieto che la nostra fondazione abbia potuto svolgere un ruolo in questo importante lavoro presso il sito dell’antica Ercolano. Nutro grande ammirazione per l’abilità e la dedizione degli specialisti italiani che hanno lavorato a questo progetto”.

Massimo Osanna ha elogiato il programma elaborato con una visione di lungo periodo, che permetterà una gestione ancora più moderna e innovativa degli spazi e dei depositi. Francesco Sirano ha aggiunto: “Ci sarà un prima e un dopo questo accordo che apre una nuova era nella plurisecolare storia delle ricerche e della gestione del sito”.

Il sindaco Ciro Buonajuto ha concluso: “Questa collaborazione porterà ancora una volta innovazione, ricerca avanzata e migliori pratiche gestionali che consentiranno di preservare e promuovere al meglio il nostro straordinario patrimonio”.

Questo progetto rappresenta un’opportunità unica per valorizzare Ercolano, rendendola non solo un’importante meta turistica, ma anche un centro di ricerca e innovazione nel campo dell’archeologia.

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