“Bilanci inattendibili” che hanno “ritardato l’emersione di un dissesto patrimoniale”, “irregolarità estremamente significative”, “situazione paradossale” e deficit “occultato”. Sono alcune delle parole usate dal consulente della Procura di Milano, Nicola Pecchiari, commercialista e docente della Bocconi, nelle due relazioni che riguardano la galassia di società del gruppo quotato in borsa Visibilia fondato dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè, la quale è rimasta come socia di maggioranza fino al 2022. Le consulenze, disposte nell’ambito dell’indagine a carico della ministra e di altre persone per falso in bilancio e bancarotta (ipotesi che dovrebbe essere cancellata) e depositate nei giorni scorsi nella causa civile intentata dai soci di minoranza, hanno messo in luce una serie di irregolarità e “diverse anomalie”. Secondo la consulenza, sin dal 2014, Visibilia Editore Spa, aveva messo a consuntivo “perdite significative, evidenziando risultati negativi già a livello di reddito operativo”. Ma nonostante questo erano stati predisposti “piani industriali ottimistici” con “previsioni reddituali” che “non erano mai rispettate e vi erano sempre significativi scostamenti negativi tra i risultati previsionali e quelli” indicati nel consuntivo.
“Alla crisi reddituale di Visibilia Editore si affianca quella della società Visibilia Srl, la cui attività di raccolta pubblicitaria è complementare a quella della casa editrice” e che “al 31 dicembre 2016… evidenziava all’attivo diverse poste che non potevano essere iscritte” e dunque, ha “occultato il deficit patrimoniale… differendo l’eliminazione di gran parte” dei crediti “agli esercizi 2019 e 2020, di fatto dopo aver posto in essere il conferimento del ramo d’azienda nei confronti di Visibilia Concessionaria Srl”. In merito a Visibilia Srl, oltre a “irregolarità estremamente significative”, la relazione sottolinea come nell'”ultimo esercizio prima del conferimento effettuato nel 2019 a favore della neocostituita Visibilia Concessionaria Srl, il patrimonio netto rettificato…fosse già negativo per oltre Euro 8,2 milioni” e quattro anni prima per 5,4 milioni. “Ne consegue che non vi erano assolutamente i presupposti per l’iscrizione di un valore di avviamento da parte della società Visibilia Concessionaria già all’atto del conferimento”, valore che al 31 dicembre 2022 è pari a 2.892.613 euro.
Per questo viene messa in luce “una situazione paradossale, ovvero di come sia stato possibile, per una conferente con un patrimonio netto negativo di oltre 8 milioni trasferire un ramo d’azienda valutato positivamente, tanto da consentire alla conferente medesima di rilevare una plusvalenza di Euro 2.971 ed alla conferitaria di iscrivere un avviamento di pari importo”. Infine, nella relazione si precisa che i debiti trasferiti da una all’altra società del gruppo “sono stati accollati da parte di Daniela Garnero Santanchè la quale, oltretutto, è anche impegnata sia personalmente sia per il tramite della società Immobiliare Dani Srl” della quale “non è neppure nota una situazione patrimoniale aggiornata”. Intanto, in merito ai procedimenti in corso davanti al Tribunale fallimentare, l’Agenzia delle Entrate dovrà sciogliere la riserva sulla proposta di Visibilia srl in liquidazione di transare con un versamento di 1 milione e 200 mila euro spalmato in 10 anni. In caso di riposta positiva la Procura dovrebbe revocare l’istanza di fallimento, come è già accaduto nei mesi scorsi con Visibilia Editore e Visibilia Holding (entrambe hanno ripianato la loro situazione debitoria), con la conseguenza di un alleggerimento delle contestazioni in quanto cadrebbe l’accusa di bancarotta.