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Esteri

Harry in guerra coi tabloid, altri indennizzi dal Mirror

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E’ arrivata una nuova vittoria per il principe Harry nella sua crociata contro la stampa scandalistica britannica, destinata ad andare avanti ancora a lungo nei tribunali del Regno Unito. Il secondogenito di re Carlo III ha chiuso tramite i suoi agguerriti avvocati la battaglia legale col Mirror Group Newspapers (Mgn), mettendo a segno il secondo successo contro il gruppo editoriale del Mirror dopo quello di dicembre quando si era visto dare ragione su parte delle accuse di violazione della privacy – rispetto ad alcuni articoli contenenti dettagli ottenuti tramite il ricorso sistematico alle intercettazioni telefoniche – imputate nel corso degli anni al tabloid sia da lui sia da altre celebrità.

Allora il duca di Sussex aveva ottenuto secondo il verdetto dell’Alta Corte di Londra un indennizzo pari a 140.600 sterline, ma oggi il suo legale David Sherborne ha annunciato nello stesso tribunale il pagamento di una non precisata “somma sostanziosa” da parte di Mgn, in base stavolta a un accordo extragiudiziale, per tutti gli articoli ritenuti lesivi al centro della causa, tale da evitare altri contenziosi. Non solo, il gruppo editoriale coprirà per intero le spese legali sostenute da Harry, a partire da un primo esborso di 400 mila sterline, ma altri soldi arriveranno al principe una volta che il conto finale sarà calcolato.

La vittoria completa è stata sancita da una dichiarazione di Mgn, che ha espresso soddisfazione per aver raggiunto un’intesa definitiva per “andare avanti rispetto a fatti accaduti molti anni fa e per i quali ci siamo scusati”, ma soprattutto dal comunicato di Harry, letto ai giornalisti da Sherborne: “Come ha detto stamattina il giudice, abbiamo scoperto e dimostrato il modo scandalosamente disonesto in cui il Mirror Group ha agito per molti anni e poi ha cercato di nascondere la verità”. Il principe ha poi preso di mira ancora una volta Piers Morgan, il noto anchorman televisivo impegnato da tempo in polemiche velenose con i Sussex, accusandolo di mentire e d’esser stato perfettamente consapevole delle intercettazioni imputate al Mirror nel periodo in cui era direttore del giornale. Nonché di aver “oltraggiato” la giustizia con il suo atteggiamento di fronte al processo intentato contro Mgn.

In conclusione Harry ha affermato che la “missione continua”, promettendo di portare avanti “fino alla fine” la sua crociata contro i tabloid che lo vede impegnato su altri fronti, come la causa contro il gruppo del Mail e quello del Sun per le presunte intrusioni nella sua privacy. Come del resto è destinato ad andare avanti il duello con Morgan. Non si è fatta attendere la sua stoccata in risposta al comunicato del secondogenito di re Carlo: “Sono totalmente d’accordo con il principe Harry nel ritenere che l’intrusione spietata nella vita privata della famiglia reale a scopo di lucro sia assolutamente riprovevole… e spero che smetta di farlo”.

Morgan ha scelto il suo profilo di X (ex Twitter) per la dichiarazione caustica che torna a prendere di mira il duca rispetto a quanto fatto emergere nella autobiografia bestseller dal titolo ‘Spare – Il minore’ e nella docuserie realizzata con la moglie Meghan per Netflix riguardo allo strappo traumatico dalla famiglia reale nel 2020 col trasferimento in California e ai turbolenti rapporti all’interno della dinastia Windsor. Di sicuro la lotta senza tregua alla stampa di Harry, nei giorni scorsi tornato dagli Usa nel Regno in una visita lampo durata 24 ore per stare vicino al padre Carlo a cui è stato diagnosticato un non precisato tumore, non può che dare ulteriori preoccupazioni al fratello William. L’erede al trono ha sempre preferito evitare lo scontro aperto coi media per gli eventuali contraccolpi negativi alla Firm che già sta attraversando in queste settimane un periodo di difficoltà e incertezza per la malattia del sovrano e per i recenti problemi di salute della principessa Kate, destinata a restare per qualche mese lontano dagli impegni pubblici per una lunga convalescenza in seguito a una operazione all’addome.

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Zelensky a Roma per i funerali di Papa Francesco, forse incontra Trump

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato a Roma per partecipare ai funerali di Papa Francesco. Lo ha confermato il suo portavoce, Sergei Nykyforov, spiegando che anche la First Lady Olena Zelenska prenderà parte alla cerimonia funebre.

Incertezza fino all’ultimo sulla presenza

Fino a poche ore prima dell’annuncio, Zelensky aveva espresso dubbi sulla possibilità di raggiungere la capitale italiana, affermando di non essere certo di “avere il tempo” per partecipare all’evento e per rivedere il presidente americano Donald Trump, anch’egli atteso ai funerali. Alla fine, il presidente ucraino ha scelto di essere presente per rendere omaggio a Papa Francesco.

Un momento solenne di rilievo internazionale

La partecipazione di Zelensky e della First Lady alla cerimonia sottolinea l’importanza del momento, che vede la presenza di numerosi capi di Stato e di governo provenienti da tutto il mondo.

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Sondaggio Nyt, tasso di approvazione per Trump crolla al 42%

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Il consenso di Donald Trump crolla al 42%, secondo un sondaggio New York Times-Siena college condotto tra il 21 e il 24 aprile su 913 elettori registrati: il 42% approva il suo operato, mentre il 54% lo disapprova (il 5% non sa o non risponde). E solo il 36% pensa che gli Usa siano nella giusta direzione, il 53% crede il contrario (l’11% non sa o non risponde). Quanto al suo secondo mandato, il 66% del campione lo definisce caotico, il 59% preoccupante e solo il 42% eccitante.

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Trump, Mosca e Kiev si incontrino per concludere accordo

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“Appena atterrato a Roma. Una buona giornata di colloqui e incontri con Russia e Ucraina. Sono molto vicini a un accordo e le due parti dovrebbero ora incontrarsi, ad altissimo livello, per ‘concluderlo’. La maggior parte dei punti principali è stata concordata. Fermate lo spargimento di sangue, ora. Saremo ovunque sia necessario per contribuire a porre fine a questa guerra crudele e insensata!”: lo scrive Donald Trump su Truth dopo essere arrivato a Roma per i funerali del Papa.

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