Vince il Napoli in trasferta con il Torino per 2-0 e continua così il trend positivo alla conquista di un posto in Champions. Dominio del Napoli per tutta la gara: avrebbero potuto dilagare gli azzurri: 25 tiri, 10 nello specchio della porta, terzo gol mancato per un soffio. Una vittoria importante: il Napoli aggancia in classifica a quota 66 il Milan (che giocherà in serata con la Lazio) e la Juventus che in questo turno ha pareggiato con la Fiorentina. La sconfitta relega i granata al terzultimo posto – in pericolo per la retrocessione – con 31 punti a pari merito di Cagliari e Benevento.
La formazione di Gattuso vede in porta Meret (ancora non recuperato Ospina); in difesa Rramhani affianca Koulibaly con Manolas squalificato; chance per Hysaj sulla fascia sinistra, con Di Lorenzo a destra; Fabian in sofferenza per un fastidio alla schiena non scende in campo dal primo minuto, lascia spazio al duo Demme – Bakayoko; in forma il trio Politano, Zielinski, Insigne non si cambia, alle spalle di Osimhen con Mertens che parte dalla panchina.
Parte in attacco il Torino al 2 l’ex, Simone Verdi si accentra e fa partire il tiro ma blocca Meret.
Al 9′ ci prova Osimhen su cross basso di Di Lorenzo, si gira spalle alla porta, il tiro finisce al lato che spalle alla porta si gira ma il suo tiro finisce al lato.
In due minuti il Napoli infila Sirigu due volte: al 10’ Bakayoko insiste su un’azione al limite dell’area, il suo fendente, forte e preciso è imprendibile. Ed è 1-0 per gli azzurri. Al 12’ un errore di N’Koulou permette ad Osimhen di involarsi in contropiede. Il suo tiro, deviato leggermente da un giocatore avversario finisce comunque in porta per il raddoppio partenopeo.
Prova a reagire il Torino, ma gli ospiti hanno il controllo della gara, giocano di prima, a tutto campo creando tanti problemi alla difesa granata. Al 32′ Zielinski allarga per Politano che arriva di corsa in area, si accentra e calcia in porta. Palla deviata in angolo da Bremer. Sul calcio d’angolo a seguire Rrahmani colpisce di testa ma manda la palla sul fondo.
Al 36′ sugli sviluppi di un corner per il Torino, Di Lorenzo di tesa devia involontariamente verso la propria porta, Osimhen è pronto ed alza la palla oltre la traversa. Al 39′ Hysaj serve Zieliski che da 20 metri prova a sorprendere Sirigu: il suo tiro, forte e preciso si stampa sul palo.
Termina così il primo tempo: Napoli impeccabile avrebbe meritato di incrementare il vantaggio. Torino mai realmente pericoloso.
Nessun cambio nella ripresa. Al 49′ Ansaldi ruba palla a Politano, entra in area ma il suo tiro trova Meret pronto a deviare con i piedi. Dopo due minuti è lo stesso Politano che converge verso l’area, il tuo tiro viene deviato in angolo. Al 52′ Demme serve Osimhen che tira a botta sicura ma Sirigu respinge. Analoga cavalcata del nigeriano al 54’ ma anche stavolta Sirigu si oppone di piede al suo diagonale.
Doppio cambio nel Napoli al 58’: entrano Lozano e Mertens, escono Zielinski e Osimhen. Occasionissima per Insigne al 59’: fa tutto benissimo, il suo tiro a giro finisce però sul palo (il secondo quest’oggi dopo quello di Zielinski nel primo tempo. Ci riprova il capitano al 65′: Mertens allarga per Di Lorenzo che fa partire un cross basso sul dischetto per Insigne che gira verso la rete ma la sfera finisce tra le braccia di Sirigu. Al 69’ ammonito Osimhen per un fallo.
Vuole segnare Lorenzo a tutti i costi: al 71′ ottiene solo un corner un minuto dopo il suo tiro è fuori misura. Varie le opportunità per gli azzurri da due passi anche con Osimhen e Mertens ma non riescono a capitalizzare. All’80′ Petagna sostituisce Osimhen. Passano due minuti e lo stesso Petagna serve Lozano che va al tiro: bravo Sirigu a respingere in corner. All’ 84′ prova il pallonetto Mertens ma la palla non trova lo specchio della porta.
All’ 85′ entrano Fabian ed Elmas, fuori Bakayoko ed Insigne. Finisce in 10 il Toro per l’espulsione di Mandragora all’86’ per fallo su Lozano (doppia ammonizione). Spreca il Napoli con Elmas all’88’ che a tu per tu con Sirigu manda a lato di pochi centimetri. Controlla il Napoli una gara mai messa in discussione: vince, arriva a 66 punti, aggancia Juventus e Milan aspettando il match dei rossoneri con la Lazio.
“Novak è il mio idolo, ero già contento di poterci giocare contro, perchè non era mai successo. Invece l’ho battuto è incredibile”. Così Matteo Arnaldi dopo aver eliminato Novak Djokovic al secondo turno del Masters 1000 di Madrid. “Per riuscirci ho dovuto giocare al mio meglio – ha continuato l’italiano n.44 al mondo -. Sapevo che lui non è in un gran momento di forma così ho cercato di portare avanti gli scambi e cercar di farlo sbagliare”. “Ovviamente ero molto teso all’inizio, quasi me la facevo sotto, anche perchè da quando avevo 9 o 10 anni ho cominciato a guardare le sue partite – ha ammesso Arnaldi, 24 anni – ma poi con l’andare avanti della partita mi sono calmato. Sono stato contento di prendere il break per primo, perchè sapevo che prima o poi me l’avrebbe fatto lui. E’ stato tutto perfetto”.
Tornare subito a correre. È questo l’obiettivo dell’Inter di Simone Inzaghi che, dopo le sconfitte contro Bologna e Milan in Coppa Italia, vuole rialzarsi immediatamente per non perdere terreno nel testa a testa scudetto con il Napoli di Antonio Conte. L’ultima volta in cui i nerazzurri incapparono in due sconfitte consecutive, nell’annata 2022/23, servì del tempo alla squadra di Inzaghi per rialzarsi, visto che seguirono due pareggi prima di ritrovare la vittoria. Stavolta però, con il traguardo vicino e la concorrenza spietata, la risposta dovrà essere immediata. Domani a San Siro (si va verso il tutto esaurito), arriverà la Roma di Claudio Ranieri, a caccia di punti preziosi nella corsa per la Champions League.
Inzaghi prepara una mini-rivoluzione nella formazione rispetto al derby perso mercoledì: saranno infatti sette i cambi nell’undici titolare, anche a causa delle assenze per squalifica di Bastoni e Mkhitaryan, con il tecnico che si affiderà agli altri suoi titolarissimi per tornare subito a conquistare i tre punti. Nel consueto 3-5-2, l’Inter dovrebbe schierarsi con Sommer in porta, Pavard, Acerbi e Bisseck a comporre la linea difensiva; Darmian e Carlos Augusto agiranno sulle fasce, con Barella, Calhanoglu e Frattesi in mezzo al campo. In attacco, Lautaro Martinez sarà sicuro del posto, mentre al suo fianco è ballottaggio tra Arnautovic e Correa. Grande fiducia dunque in capitan Lautaro Martinez, vero punto di riferimento per Inzaghi in questa fase cruciale della stagione.
L’argentino infatti ha disputato da titolare 23 delle 27 partite ufficiali giocate dall’Inter nel solo 2025, saltandone due per infortunio e riposando solo in altre due occasioni restando in panchina per tutta la durata del match. E per il capitano interista sorridono le statistiche contro la Roma: nelle ultime sei sfide di Serie A contro i giallorossi, Lautaro ha partecipato a tre reti, con due gol e un assist, riscattando un inizio complicato nei precedenti incroci con la squadra capitolina. Inzaghi potrà inoltre contare su importanti rientri in panchina: Denzel Dumfries e Piotr Zielinski sono nuovamente a disposizione dopo i rispettivi problemi fisici. Più incerta invece la situazione di Marcus Thuram, visto che il francese continua il suo recupero e spera di tornare disponibile per la delicatissima semifinale di Champions League contro il Barcellona, in programma mercoledì prossimo al Montjuïc.
Testa tutta sul Torino, senza pensare all’Inter reduce da due sconfitte, senza farsi condizionare dal risultato che arriverà nel pomeriggio dal match dei nerazzurri contro la Roma. E’ linea che il tecnico Conte ha impartito al suo Napoli in questi giorni. L’aggancio ai nerazzurri in testa alla classifica è avvenuto lo scorso week end grazie a un Napoli, secondo dal 15 febbraio, che non ha mai mollato la presa. La vittoria a Monza coincide con la prima volta in cui il club azzurro è riuscito a vincere due partite di fila, una striscia che non gli riusciva dal 25 gennaio, quando gli azzurri sconfissero la Juventus, inanellando ben quattro vittorie consecutive.
Domani sera il Maradona vuole vedere Lukaku e compagni tornare a quel ritmo, quello dei tre punti a partita, firmando la terza vittoria di fila nella speranza che i giallorossi rallentino la squadra di Inzaghi concedendo al Napoli la vetta in solitaria. Obiettivi importanti, in sostanza, che si costruiscono con determinazione giornata dopo giornata. Lo sa bene il gruppo azzurro che in queste settimane è blindato a Castel Volturno, con pochi occhi a osservare le idee che Conte si prepara a mettere in campo. Il tecnico azzurro ha deciso di non fare conferenza stampa nella giornata in cui si sono celebrati i funerali di Papa Francesco ma qualche idea è trapelata come quella balenata sulla difesa, visto che difficilmente Buongiorno possa recuperare per la partita di domani.
Con Juan Jesus che ha detto addio al finale di stagione, l’alternativa al centro sembra essere solo Rafa Marin. Una soluzione innovativa però potrebbe essere quella di spostare Olivera da terzino sinistro a centrale, al fianco di Rrahmani, mettendo in campo Spinazzola sulla fascia sinistra. Un’idea suggerita dal ruolo di difensore centrale che Olivera ricopre con l’Uruguay ma nella difesa a tre schierata dal ct Marcelo Bielsa. Gli infortuni pesano tanto e questi giorni di avvicinamento al match sono serviti a Conte per capire se si può tentare lo spostamento.
Le risposte arriveranno però solo domani sera, in un match che non vedrà in campo l’ex granata Buongiorno. All’andata la vittoria azzurra venne firmata da McTominay e il centrocampista scozzese ha voglia ancora di segnare e di giocare al meglio, come nelle ultime gare. Come Lukaku, d’altronde, che dopo avere segnato nelle ultime tre partite al Maradona, tiene gli occhi puntati sull’obiettivo scudetto.