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Politica

Governo allo sprint sul Pnrr: semplificare e attuare

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Investire, semplificare, attuare. Il premier Mario Draghi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli si preparano allo sprint sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sulla base di queste tre premesse. Gli obiettivi, invece, sono elencati religiosamente nell’informativa che Garofoli, nell’ultimo Cdm, ha fatto sullo ‘stato di salute’ dei progetti. L’Italia non e’ indietro ma il tempo stringe: qualsiasi ritardo, da qui alla fine dell’anno, potrebbe compromettere l’erogazione della prima tranche di fondi (circa 24 miliardi) da parte dell’Unione Europea. Palazzo Chigi ha deciso di mettere in campo una serie di mini-cabine di regia, suddivise per settori e ministeri, che anticiperanno la cabina di regia per il coordinamento del Piano. Quest’ultima non sara’ convocata prima di ottobre e vedra’ la partecipazione di Regioni e enti locali. Non solo. Oggi il segretaraio del Pd, Enrico Letta, sulla scia del patto lanciato ieri alle imprese da Draghi, ha proposto che anche le parti sociali partecipino alle riunioni. Nell’informativa Garofoli ha fatto il punto della situazione sui milestones (traguardi) e i target (obiettivi) da qui al 31 dicembre 2021: sulle 51 misure previste tra riforme e investimenti (27 le prime, 24 i secondi) ne sono state adottate tredici ma per buona parte delle restanti la procedura e’ “in corso”. C’e’ un nodo, soprattutto, che frena il treno del Pnrr: e’ quello delle cosiddette “norme abilitanti”, ovvero di quelle norme che permettono l’attuazione di un piano senza che si violi alcuna legge. Il nodo e’ stato sottolineato a Palazzo Chigi da diversi ministeri e il governo presto correra’ ai ripari. Una volta raccolte dai singoli dicasteri tutte le indicazioni sulle norme abilitanti necessari Palazzo Chigi le potrebbe accorpare, a quanto si apprende da fonti dell’esecutivo, in uno o piu’ emendamenti da inserire nel decreto Infarstrutture approvato nei primi giorni di settembre. Piu’ difficile che venga varato un decreto semplificazioni bis. Ma il criterio resta lo stesso: semplificare per evitare qualsiasi ritardo o rallentamento burocratico. Anche perche’, se alcune misure sono di facile applicazione altre lo sono meno. Si va dalla realizzazione di un sisetma di montoraggio contro i rischi idrogeologici a un decreto legislativo per la promozione del gas rinnovabile e del biometano fino alla riforma dell’istruzione terziaria che riguardera’ lauree abilitanti, classi di laurea e dottorati o a misure di investimento su progetti di microelettronica, citata ieri dallo stesso Draghi. E sulla strada del Pnrr ci sara’, ad ottobre, la riforma della concorrenza. Il governo, sul dossier, e’ in ritardo visto che si attendeva il via libera entro il 31 luglio. Ma si tratta di una delle riforme piu’ delicate nelle mani del premier. Che, non ha caso, ieri ha chiesto apertamente il sostegno dell’imprese sul dossier. Il provvedimento, infatti, andra’ a toccare – nel senso di una maggiore liberalizzazione – i servizi pubblici locali e potrebbe coinvolgere anche i servizi sanitari. Senza contare il tema della durata delle concessioni, sulla quale Bruxelles ha piu’ volte richiamato l’Italia. L’argomento scotta. Un esempio? Basti pensare alla direttiva Bolkenstein sui balneari, che da tempo divide la politica.

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Politica

Ue: nuovo colloquio telefonico von der Leyen-Meloni

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La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e la premier Giorgia Meloni hanno avuto un colloquio telefonico ieri in serata. Lo riferisce una portavoce dell’esecutivo Ue. La conversazione si è concentrata su “tutte le questioni di interesse comune attuale”, compreso il sostegno all’Ucraina e il dossier dei dazi nel quadro della trattativa tra l’Ue e l’amministrazione Trump.

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Politica

Elezioni comunali Napoli: sfida di Paolo Russo a Marigliano e ritorno degli ex sindaci

Paolo Russo in corsa a Marigliano, ex sindaci in campo e centrodestra solido: ecco come cambiano le elezioni comunali nella provincia di Napoli tra sorprese e conferme.

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Tornano tanti ex sindaci nella città metropolitana di Napoli, mentre il campo largo annaspa e crolla l’asse Pd-Cinque Stelle. Il Movimento fondato da Conte praticamente scompare, mentre il centrodestra, pur con qualche difficoltà, regge. Proliferano le liste civiche e resta alta l’attenzione sulle liste pulite e sull’eventuale presenza di “impresentabili”.

Marigliano: la sfida di Paolo Russo

A Marigliano la novità è Paolo Russo (nella foto Imagoeconomica in evidenza assieme a Mara Carfagna), ex deputato di lungo corso, che scende in campo nella sua città d’origine. La sua coalizione “Cuore civico” raccoglie pezzi di centrodestra, società civile ed esponenti progressisti. Il Pd ha invece scelto un altro candidato: Gaetano Bocchino, sostenuto anche da Azione, Verdi e Sinistra. Terzo candidato è Ciro Panariello, appoggiato da una lista civica.

Giugliano: centrodestra contro un centrosinistra diviso

A Giugliano, la città più popolosa della provincia, si sfidano Giovanni Pianese con il centrodestra, Diego D’Alterio con il centrosinistra senza il Movimento 5 Stelle, e Salvatore Pezzella, ex esponente grillino, ora sostenuto da una civica. Resta la spada di Damocle della commissione d’accesso prefettizia che potrebbe portare allo scioglimento per infiltrazioni.

Nola: il Pd rinuncia e resta fuori dalla corsa

A Nola il Pd si sfila a sorpresa e lascia il campo a quattro candidati: Maurizio Barbato (Fratelli d’Italia), Andrea Ruggiero (Per e civiche), Agostino Ruggiero (sostenuto dai socialisti) e Antonio Ciniglio (civiche territoriali). Il ritiro del candidato Pd Giuseppe Tudisco ha lasciato spazio a una corsa senza bandiere ufficiali del centrosinistra.

Volla: sei candidati e la conferma dell’instabilità politica

A Volla si conferma il record di instabilità politica: sei i candidati a sindaco. Tra loro due ex primi cittadini: Giuliano Di Costanzo (sostenuto dal Pd) e Pasquale Di Marzo (civiche). In corsa anche Lino Di Donato (centrodestra), Roberto Barbato (civica), Gennaro Burriello (Potere al Popolo) e Gianluca Pipolo (civiche).

Casavatore: sfida tra ex sindaci

A Casavatore la sfida è tra Vito Marino (appoggiato da cinque civiche), Fabrizio Celaj (Pd e civiche) e Mauro Muto (Fratelli d’Italia). Marino e Muto hanno entrambi già guidato il Comune in passato.

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Zelensky: da Meloni una posizione chiara, la apprezzo

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“Oggi a Roma ho incontrato la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. Abbiamo discusso dell’importanza delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina e degli sforzi per ripristinare la pace e proteggere le vite umane”. Lo ha scritto su X Volodymyr Zelensky. “46 giorni fa l’Ucraina – scrive – ha accettato un cessate il fuoco completo e incondizionato e per 46 giorni la Russia ha continuato a uccidere il nostro popolo. Pertanto, è stata prestata particolare attenzione all’importanza di esercitare pressioni sulla Russia”. Ed ha aggiunto: “Apprezzo la posizione chiara e di principio di Giorgia Meloni”.

Il leader ucraino ha aggiunto di aver “informato” la premier italiana “degli incontri costruttivi tenuti dalla delegazione ucraina con i rappresentanti di Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania a Parigi e Londra. C’è una posizione comune: un cessate il fuoco incondizionato deve essere il primo passo verso il raggiungimento di una pace sostenibile in Ucraina”.

(la foto in evidenzaè di Imagoeconomica)

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