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Gli alt del ‘controllore’ Portolano alla missione Russa

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Il generale Luciano Portolano e’ stato l’uomo che – per la Difesa – ha seguito con occhio attento la missione sanitaria russa in Italia tra il marzo e maggio del 2020, quando l’Italia era l’epicentro mondiale della pandemia da Covid. Ha badato che non esondasse dai confini stabiliti, fermando i tentativi dell’imponente delegazione della Federazione di occuparsi anche della sanificazione di “uffici pubblici” e di puntare ad aree sensibili come Ghedi (Brescia) e Amendola (Foggia), sedi di base militari. E sempre lui, all’epoca alla guida del Comando operativo di vertice interforze, si e’ occupato di comunicare in modo netto al capo della delegazione russa, il generale Sergej Kikot, che la missione era terminata. Portolano ha offerto la sua ricostruzione in un’audizione oggi al Copasir., che sul tema ha gia’ sentito nelle scorse settimane l’ex premier Giuseppe Conte, l’ex capo di Stato Maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli e l’ex coordinatore del Cts, Agostino Miozzo. Ed il Comitato, a quanto si apprende, proseguira’ nel suo approfondimento, che si interseca con quello delle ingerenze di Mosca con spionaggio, disinformazione e fake news. Portolano, attuale Segretario generale della Difesa e Direttore nazionale degli armamenti, aveva un ruolo molto delicato perche’ doveva in prima persona verificare che il centinaio di militari arrivati da Mosca con una ventina di camion, laboratori mobili, ventilatori e mascherine (materiale introvabile in quel periodo in Italia) andasse dove stabilito (ospedali e Rsa nel Bresciano e nel Bergamasco) a svolgere l’attivita’ concordata (sanificazione). E non sono mancati i confronti duri con Kikot che, invece, facendo riferimento a presunti “accordi di alto livello” (smentiti pero’ da Conte, che il 21 marzo in una telefonata con Vladimir Putin, diede il via all’operazione), puntava ad ‘allargarsi’. Impensabile, tuttavia, concedere piena liberta’ di movimento sul territorio nazionale a militari russi. Tanto piu’ se avevano obiettivi chiaramente off limits come Ghedi e Amendola. Arrivo’ quindi il momento del “grazie, ma ora basta”, comunicato dal comandante del Covi a Kikot, dopo un’interlocuzione con il generale Vecciarelli ed un colloquio di quest’ultimo con il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Se lo spionaggio militare non e’ andato in porto, lo stesso non puo’ dirsi di quello sanitario. Tra gli obiettivi della missione poteva infatti esserci anche quello di acquisire biodati sul Coronavirus in Italia nelle settimane in cui c’era in tutto il mondo la corsa al vaccino e successivamente Putin annuncio’ la produzione dello Sputnik. Il Copasir continuera’ quindi ad indagare su quello che e’ successo in quel mese e mezzo, su chi ha favorito l’arrivo della delegazione e sui suoi possibili risvolti, come l’accordo di collaborazione – in seguito bloccato – tra l’istituto Spallanzani di Roma ed il russo Gamaleya. Piu’ in generale, il Comitato sta svolgendo un’analisi sulla “macchina della disinformazione” del Cremlino, come l’ha chiamata il presidente Adolfo Urso: la stessa che aveva interesse – gia’ nel nome stesso dato alla missione ‘Dalla Russia con amore’ – a ‘vendere’ l’immagine di un Paese forte ed efficiente che ne aiuta un altro in difficolta’ alle prese con un virus sconosciuto.

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Auto in fiamme a Napoli, si blocca la zona collinare, traffico in tilt

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Un incendio di vaste proporzione ha creato notevoli problemi alla circolazione della zona collinare di Napoli: un’auto in fiamme in via Bernardo Cavallino per motivi da accertare, ha provocato una nuvola di fumo che ha costretto due squadre di Vigili del Fuoco ad intervenire. Non ci sono feriti, ma gli abitanti del quartiere hanno temuto il peggio. La zona è rimasta bloccata da poco dopo le 8 del mattino ed ancora si sta lavorando per mettere la zona in sicurezza. visto che si tratta di un’arteria importante delal zona collinare della città e densamente abitata

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Esteri

‘Da banche Occidente in Russia 800 mln euro in tasse a Cremlino’

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Le maggiori banche occidentali che sono rimaste in Russia hanno pagato lo scorso anno più di 800 milioni di euro in tasse al Cremlino, una cifra quattro volte superiore ai livelli pre-guerra. Lo riporta il Financial Times sottolineando che le imposte pagate, pari allo 0,4% delle entrate russe non legate all’energia per il 2024, sono un esempio di come le aziende straniere che restano nel Paese aiutano il Cremlino a mantenere la stabilità finanziaria nonostante le sanzioni. Secondo quanto riportato dal quotidiano, “le maggiori sette banche europee per asset in Russia – Raiffeisen Bank International, Unicredit, Ing, Commerzbank, Deutsche Bank, OTP e Intesa Sanpaolo – hanno riportato profitti totali per oltre tre miliardi di euro nel 2023. Questi profitti sono stati tre volte maggiori rispetto al 2021 e in parte generati dai fondi che le banche non possono ritirare dal Paese”.

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Napoli bello, Roma fortunata: è pari al Maradona

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– Napoli e Roma si annullano nella sfida valevole per la 34 giornata di Serie A. Al Maradona finisce 2-2 una bella sfida, accesa ed emozionante soprattutto nella ripresa: apre Dybala su rigore, Olivera e Osimhen (altro rigore) la ribaltano, poi nel finale il prezioso ritorno al gol di Abraham permette ai giallorossi di tornare a casa con un punto abbastanza importante per la corsa alla Champions League. La squadra di De Rossi sale a 59 punti restando a -4 dal Bologna, ma vede accorciare l’Atalanta che ora e’ dietro di sole due lunghezze e con una gara da recuperare. Amaro in bocca invece per gli uomini di Calzona, che scivolano a -5 dal settimo posto della Lazio.

La prima nitida occasione del match capita al 6′ in favore dei giallorossi (sara’ l’unica del primo tempo), quando da corner del solito Dybala arriva una sponda area di Mancini che pesca Pellegrini, il cui colpo di testa termina di poco alto sopra la traversa. Dopo una prima parte di gara giocata a ritmi bassi da ambo le squadre, i partenopei provano a crescere dalla mezz’ora: Osimhen tenta da posizione defilata trovando la respinta di Svilar, graziato invece poco piu’ tardi da Anguissa che sbaglia tutto a tu per tu.

Al 40′ si fa vedere Kvaratskhelia con il suo classico destro a giro, deviato in tuffo ancora da un attento Svilar, mentre a pochi istanti dal riposo un colpo di testa di Di Lorenzo sfila di poco a lato. Nella ripresa il Napoli continua nella propria produzione offensiva, ma al 56′ e’ ancora decisivo un intervento di Svilar ad evitare il possibile vantaggio di Lobotka. Passano un paio di minuti e, dall’altra parte, e’ invece la Roma a trovare l’episodio per sbloccare: Azmoun va giu’ in area a contatto con Jesus, l’arbitro fischia il penalty e Dybala lo trasforma alla perfezione nell’1-0 ospite.

Gli azzurri non ci stanno e al 64′, grazie ad un pizzico di fortuna, la pareggiano con Olivera: l’esterno calcia di mancino da fuori area, Kristensen devia e di fatto mette fuori causa Svilar che stavolta non puo’ nulla. Il match prende ritmo e i partenopei in particolare ritrovano morale, sfiorando il vantaggio al 73′ con Osimhen, che svernicia Mancini in velocita’ ma trova un miracoloso Svilar davanti a se’. Nel finale succede di tutto: Osimhen porta avanti il Napoli grazie ad un calcio di rigore fischiato dopo un contatto tra Renato Sanches e Kvaratskhelia (decisivo intervento del Var), poi all’88’ la Roma trova il nuovo pari con un colpo di testa di Abraham, che segna dopo una sponda aerea da corner di Ndicka ed esulta dopo un altro intervento del Var (gol inizialmente annullato per offside).

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