Giovanna Ceppaluni (foto Imagoeconomica in evidenza) sarà la nuova presidente del Tribunale di Torre Annunziata, un incarico che segna un traguardo storico: è infatti la prima donna a guidare l’ufficio giudiziario oplontino. La sua nomina è stata deliberata all’unanimità dal Consiglio Superiore della Magistratura (CSM), riconoscendole un curriculum eccellente e una carriera ricca di successi.
La Ceppaluni, napoletana di 63 anni, succede ad Ernesto Aghina, che ha ricoperto l’incarico per sette anni fino al pensionamento dello scorso marzo. Fino all’insediamento ufficiale, previsto per le prime settimane del 2025, il tribunale continuerà ad essere guidato da Francesco Abete, in carica negli ultimi nove mesi.
Palazzo di Giustizia. Torre annunziata
Una carriera di prestigio
In magistratura dal 1987, Giovanna Ceppaluni ha costruito una carriera che l’ha vista impegnata in ruoli di grande responsabilità:
1987-1992: sostituto procuratore presso la Procura di Napoli, occupandosi di reati contro la Pubblica Amministrazione.
1992-2006: giudice per le indagini preliminari (GIP) e per l’udienza preliminare (GUP) presso il Tribunale di Napoli.
2006-2010: giudice della sezione specializzata nelle misure di prevenzione.
2010-2016: presidente della sesta sezione penale del Tribunale di Napoli, specializzata in reati finanziari, colpa professionale e infortuni sul lavoro.
2016-2017: presidente della sezione specializzata nelle misure di prevenzione.
Dal 2017: presidente della sezione GIP/GUP del Tribunale di Napoli.
La sua firma è legata a processi di grande rilevanza, tra cui:
L’ordinanza del 1995 sull’omicidio del giornalista Giancarlo Siani, con l’arresto di mandanti ed esecutori.
L’ordinanza contro oltre 130 affiliati al clan dei Casalesi, che ha portato al celebre processo Spartacus.
Una scelta che guarda al futuro del tribunale
Il CSM ha motivato la nomina evidenziando il “lungo e articolato percorso professionale” della Ceppaluni, ritenendola la figura ideale per affrontare le sfide del tribunale di Torre Annunziata. La giurisdizione del tribunale copre un’ampia area geografica che include Torre del Greco, Castellammare di Stabia, Pompei e arriva fino a Massa Lubrense e Striano.
Tra le priorità del nuovo presidente ci saranno la gestione delle carenze di personale e l’ottimizzazione degli uffici giudiziari, problematiche che hanno caratterizzato gli ultimi anni di presidenza. Il suo ruolo di responsabile del progetto OpenGiustizia Napoli nel 2015, un’iniziativa di innovazione organizzativa, rappresenta una garanzia di competenza nel miglioramento della macchina giudiziaria.
Il futuro del Tribunale di Torre Annunziata
Il tribunale si trova a fronteggiare sfide importanti, sia per la mole di lavoro sia per il necessario ammodernamento organizzativo. Giovanna Ceppaluni, con la sua esperienza e la sua visione innovativa, sarà chiamata a guidare il cambiamento, garantendo efficienza e qualità nell’amministrazione della giustizia.
Il comico non è indagato, ma il suo nome compare nelle carte dell’inchiesta genovese. Tra i beneficiari dei biglietti gratuiti concessi dalla compagnia di navigazione Tirrenia, emergono anche Beppe Grillo, suo figlio Ciro e i coetanei coinvolti con lui nella vicenda giudiziaria per il presunto stupro di una studentessa italo-norvegese nella villa sarda del fondatore del Movimento 5 Stelle. Il loro nome compare nelle carte di “Traghettopoli”, la maxi inchiesta della Procura di Genova coordinata dal pm Walter Cotugno, che indaga su un presunto sistema di favori e biglietti omaggio nel mondo dei trasporti marittimi.
Nessun indagato, ma l’ombra del privilegio
Grillo e gli altri non sono indagati, ma la loro presenza nella lista dei beneficiari rappresenta un elemento significativo dal punto di vista politico e simbolico. A far rumore è il coinvolgimento di chi, come Grillo, si è sempre presentato come il paladino della legalità e della lotta ai privilegi della casta. Il momento è delicato per l’ex comico, già ai margini del suo stesso movimento dopo la rivoluzione voluta da Giuseppe Conte, che ha preso le redini del partito.
34mila biglietti omaggio in sei anni
Secondo gli investigatori, in sei anni le compagnie del gruppo Onorato avrebbero distribuito quasi 34mila biglietti gratuiti. Un dato che, secondo la Procura, dimostrerebbe l’esistenza di un “meccanismo corruttivo impressionante”, con coinvolgimenti in diversi settori delle forze dell’ordine, delle capitanerie di porto, di almeno due magistrati e funzionari pubblici. I beneficiari ricevevano i biglietti in cambio di presunti trattamenti di favore.
Achille Onorato si avvale della facoltà di non rispondere
Nell’inchiesta è indagato anche Achille Onorato, figlio dell’armatore Vincenzo Onorato. Il giovane imprenditore si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio, senza che sia stata richiesta alcuna misura cautelare nei suoi confronti. Il suo nome compare accanto a quelli di dirigenti e referenti del gruppo Onorato che avrebbero avuto ruoli centrali nella gestione del sistema dei biglietti.
Il precedente: il caso archiviato a Milano
Nei mesi scorsi il tribunale di Milano ha archiviato un’altra indagine che vedeva coinvolti Beppe Grillo e Vincenzo Onorato per presunto traffico di influenze illecite. L’accusa sosteneva che Grillo, tra il 2018 e il 2019, avesse girato a tre parlamentari del Movimento richieste di aiuto da parte di Onorato, in cambio di contratti pubblicitari per promuovere la compagnia Moby sul suo blog. La Procura ha infine stabilito che non c’erano elementi sufficienti per procedere.
E’ stata trovata morta in serata la ragazza di 23 anni di cui era stata denunciata ieri la scomparsa a Bologna. La polizia aveva avviato indagini e ricerche. Non si esclude che si tratti di un gesto volontario, ma saranno fatti accertamenti.
Duplice omicidio seguito da suicidio questa sera nel cuore di Volvera, cittadina della pianura torinese a 25 chilometri dal capoluogo piemontese. In un appartamento al primo piano di un condominio di via XXIV Maggio 47, un uomo di 34 anni ha ucciso a coltellate i suoi due giovani vicini di casa – una donna di 28 anni e un uomo di 23 – per poi togliersi la vita con la stessa arma.
Secondo una prima ricostruzione, il delitto sarebbe maturato al culmine di una lite esplosa tra la coppia e l’aggressore, già noto alle forze dell’ordine. Per compiere l’atroce gesto, il 34enne avrebbe usato un coltello da sub, colpendo a morte prima i due vicini, che avrebbero cercato invano di fuggire nel cortile dell’edificio, e poi si sarebbe inferto un fendente mortale alla gola.
I primi a intervenire sono stati i carabinieri della stazione di None e i soccorritori del 118, seguiti dai militari del comando provinciale e dalla compagnia di Pinerolo. I corpi sono stati trovati nel cortile della palazzina: per tutti e tre non c’è stato nulla da fare. Sul posto anche la Scientifica, impegnata nei rilievi e nell’analisi della scena del crimine.
Le indagini sono in corso per chiarire le cause esatte della lite che ha scatenato la furia omicida. I carabinieri stanno ascoltando i vicini di casa e ricostruendo le relazioni tra i protagonisti della tragedia. La comunità di Volvera è sotto shock, sconvolta da una violenza improvvisa e brutale che ha spezzato tre vite nel cuore di una tranquilla zona residenziale.