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Già imbiancato il Sannio, nevicate in arrivo su tutto il sud anche a livello del mare, gelo polare al nord: l’Italia batte i denti

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Arriva un’ondata di gelo artico sull’Italia: è l’effetto di un intenso flusso di correnti provenienti dal Nord Europa che sta interessando la penisola. Porta con se’ venti forti e nevicate soprattutto al centro-sud, che imbiancheranno anche le coste, e il drastico calo delle temperature su tutto il territorio. I primi fenomeni stanno investendo la Campania, con un brusco abbassamento della colonnina di mercurio nel beneventano, dove sono già imbiancati il Fortore e alcuni comuni del Sannio come Castelvetere in Valfortore e San Bartolomeo in Galdo. E dovrebbero estendersi a breve alle Marche con neve prevista fino al livello del mare. Ma dalle prime ore di domani saranno diverse le regione coinvolte: a cominciare dalla Sicilia settentrionale e Calabria meridionale, dove – secondo il nuovo avviso di condizioni meteo avverse emesso dalla Protezione civile – sono attese nevicate fino al livello del mare, con cumuli abbondanti in montagna e in collina. Sempre domani allerta gialla su Abruzzo, su gran parte del Molise ( dove gia’ oggi per la pioggia e il forte vento sono stati sospesi i collegamenti con le isole Tremiti) e sui versanti ionici e tirrenici della Sicilia, comprese le isole Eolie. La neve dovrebbe imbiancare anche la Puglia (dove e’ attesa anche sulle pianure del Salento) e la Lucania; e ancora le coste della Romagna. E probabilmente diverse citta’: come Rimini, Pesaro, Ancona, Macerata, Ascoli, Teramo, Pescara, l’Aquila, Chieti, Vasto, Campobasso, Termoli, ed entro venerdi’ anche Foggia, Bari, Lecce, Brindisi, secondo 3bmeteo, che ipotizza anche nevicate su Avellino, Benevento, Potenza, Matera, Salerno, Caserta e Napoli ed anche sulle zone terremotate del Centro. Intanto ci si prepara a fronteggiare l’emergenza : in Puglia i sindaci di Bari, Taranto e Brindisi hanno predisposto piani di intervento per i senzatetto. Due di loro sono morti a Roma (un polacco, riverso senza vita su una panchina) e a Milano (un romeno trovato nei pressi dell’ospedale Fatebenefratelli, dove era ricoverato e dimesso il giorno prima) e il timore e’ che il gelo in arrivo possa provocare nuove vittime. La Comunita’ di Sant’Egidio rivolge un appello a donare coperte, sacchi a pelo e generi di conforto ai clochard ma chiede anche alle istituzioni di allargare l’ospitalita’ notturna. La Croce Rossa denuncia la situazione di “vera emergenza” e Medicina solidale chiede di prolungare l’apertura della metro per dare ospitalita’ a chi non ha un tetto. La mobilitazione riguarda anche il sistema dei trasporti: il Gruppo FS Italiane ha adottato piani neve e gelo su alcune linee ferroviarie di Marche, Abruzzo, Puglia, Molise e Campania, riducendo del 30% i servizi commerciali regionali.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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