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Cronache

Malta accoglie la nave SeaWatch per stare al riparo dal mare in tempesta, ma nessuno sbarco dei migranti

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Malta accoglie la SeaWatch nelle proprie acque territoriali, affinche’ possa trovare riparo dal mare mosso e dal maltempo. Dopo il dodicesimo giorno in mare, arrivano spiragli di luce per i 32 migranti a bordo della nave, ma finora non c’e’ alcuna autorizzazione allo sbarco. L’Odissea – cosi’ come l’aveva chiamata la stessa ong – di questo inizio 2019 nel Mediterraneo prosegue: negli ultimi giorni le condizioni dei naufraghi a bordo – complice anche il drastico abbassamento delle temperature – sono peggiorate.

E poco distante, sempre in zona La Valletta, c’e’ anche l’imbarcazione della SeaEye, che ha a bordo altre 17 persone soccorse ed e’ in mare da cinque giorni. Entrambe le ong tedesche avevano lanciato numerosi appelli caduti nel vuoto, seguiti anche dalle stesse richieste di Unhcr, Save The Children e altre organizzazioni. E con il passare delle ore, la situazione e’ ulteriormente precipitata. “A causa della lunga permanenza a bordo con cattive condizioni meteo – spiegano gli attivisti -, molti degli ospiti soffrono di forte mal di mare. Per una persona malnutrita e indebolita, la conseguente disidratazione puo’ mettere a repentaglio la sua condizione”. Oggi, dopo che l’equipe medica sulla SeaWatch ha riferito delle precarie condizioni di salute delle persone a bordo, Malta ha autorizzato la nave ad entrare in acque territoriali, cosi’ come la ‘Professor Albrecht Penck’, l’imbarcazione della Sea-Eye. Alle navi e’ stato concesso il permesso di cercare riparo nelle acque maltesi ma non di attraccare. Il rebus sullo sbarco dei migranti al momento e’ tutt’altro che risolto. “I vari Stati dell’Ue – hanno spiegato gli attivisti – rimpallano le proprie responsabilita’, finora non abbiamo ricevuto alcun porto dover poter attraccare. Secondo noi la soluzione piu’ auspicabile sarebbe lo sbarco a Malta, in attesa poi di una ricollocazione dei migranti in Europa”. E in serata l’Olanda si e’ detta disponibile ad accogliere alcuni dei 32 migranti, “a condizione che altri Paesi europei facciano lo stesso”. Proprio contro “l’indifferenza dell’Ue” si sono scagliate molte organizzazioni umanitarie: “E’ ingiustificabile una tale chiusura da parte dei singoli governi europei che si ostinano a non voler portare in salvo poche persone in condizioni di pericolo e grave vulnerabilita’”, ha detto padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli. Per l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni “e’ urgente che gli Stati europei dimostrino senso di responsabilita’ e di solidarieta’”. Medici Senza Frontiere ha fatto appello “alle autorita’ europee ed italiane affinche’ si trovi al piu’ presto un porto sicuro per questi naufraghi”. Il presidente del Pd Matteo Orfini ha scritto al premier Conte chiedendo “formalmente” di “aprire i porti e accogliere quelle due navi. Farlo non e’ un atto discrezionale, non sta al suo buon cuore. Farlo e’ un atto conseguente ai valori della nostra Costituzione”. Anche l’ex segretario del Partito democratico, Maurizio Martina, chiede al governo di “non voltarsi dall’altra parte ancora una volta”. Analoghi appelli, tra gli altri, dal segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali, dall’ex presidente della Camera Laura Boldrini e dai Radicali Italiani.

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Operazione Antimafia a Napoli: 60 arresti per associazione mafiosa e traffico di droga

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Questa mattina la Polizia di Stato, attraverso l’intervento congiunto della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. Ponticelli, ha eseguito un’importante operazione antimafia. Su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia e con un’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, è stato disposto l’arresto di 60 persone, accusate di vari reati tra cui associazione di stampo mafioso, tentato omicidio, estorsione e traffico di sostanze stupefacenti.

Le famiglie camorristiche coinvolte

Le indagini, condotte tra il 2021 e il 2022, hanno svelato la presenza di un sodalizio criminale attivo nell’area orientale di Napoli e in alcuni comuni della provincia. I clan coinvolti sono le famiglie De Micco (Bodo) e De Martino (XX), collegate al più noto clan Mazzarella, che si sono contrapposti al clan De Luca/Bossa, insieme ad altre famiglie camorristiche come i Minichini, Casella, Aprea e Cuccaro, appartenenti alla cosiddetta “Alleanza di Secondigliano”.

Faide e contrapposizioni armate

Gli investigatori hanno ricostruito come le lotte tra il clan D’Amico (Fraulella) e il clan De Micco (Bodo) abbiano lasciato un vuoto di potere, presto colmato dal clan De Luca/Bossa a Ponticelli. La fragile alleanza con il clan De Martino è stata minata da numerosi omicidi e atti di violenza, aggravati dalla scarcerazione di membri chiave delle due fazioni. Tra gli episodi più significativi, il tentato omicidio di Luigi Aulisio, del clan Casella, e vari attentati dinamitardi che hanno colpito le rispettive roccaforti dei clan.

Narcotraffico e armi

L’organizzazione criminale aveva pieno controllo del traffico di droga, gestendo l’intera filiera dallo smercio di cocaina, crack, marijuana e hashish. Durante l’operazione, sono stati sequestrati 200 kg di sostanze stupefacenti e smantellati laboratori per la produzione e il confezionamento di droga. Il sodalizio disponeva inoltre di un vasto arsenale, comprendente armi da fuoco, ordigni esplosivi e locali dedicati alla manutenzione delle armi. Particolare attenzione è stata posta al “grattacielo di Ponticelli”, dove è stato scoperto un deposito di armi modificato.

Estorsioni e racket

Le indagini hanno evidenziato come il clan controllasse anche il racket degli alloggi popolari, imponendo il pagamento di tangenti per l’assegnazione delle abitazioni e la gestione delle attività di pulizia dei complessi abitativi. Le minacce e le estorsioni ai danni degli inquilini erano all’ordine del giorno, con le famiglie criminali che gestivano il settore in modo monopolistico.

“Cavallo di ritorno” e sequestri

Tra le attività estorsive più frequenti vi era il cosiddetto “cavallo di ritorno”, una tecnica che prevedeva il furto di veicoli e la successiva restituzione ai proprietari dietro il pagamento di somme di denaro. Grazie al sequestro di documenti contabili, le forze dell’ordine sono riuscite a tracciare gli ingenti proventi del traffico di droga e delle estorsioni, ricostruendo il sistema di gestione dei pusher e delle attività illecite.

L’operazione, condotta su delega della Procura di Napoli, rappresenta un duro colpo per le attività criminali nel capoluogo campano, anche se gli arrestati rimangono presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

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Auto sbanda e finisce contro un palo, morta donna nel cremonese

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Una donna di 42 anni è morta questa mattina in un incidente stradale alle porte di Calvatone, in provincia di Cremona. Lo schianto si è verificato alle otto, in un momento di pioggia battente. Ed è presumibilmente proprio per le condizioni di guida non ottimali, nello specifico per l’asfalto viscido, che la vittima potrebbe aver perso il controllo della sua auto, una Fiat Panda, per poi sbandare sulla destra e finire contro un palo della luce. Nonostante l’arrivo tempestivo dei soccorsi, non c’è stato nulla da fare. Sul posto i carabinieri che ora stanno conducendo le indagini per chiarire la dinamica del fuori strada fatale. Nessun altro veicolo risulta coinvolto.

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Brindisi, chiuso l’Aeroporto del Salento: evacuato volo Ryanair per principio d’incendio al motore

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L’Aeroporto del Salento di Brindisi è stato temporaneamente chiuso a causa di un principio d’incendio che ha interessato uno dei motori di un aeromobile Ryanair. Secondo quanto comunicato da Aeroporti di Puglia, l’incidente è avvenuto mentre l’aereo era già allineato in pista, pronto per il decollo.

Evacuazione in sicurezza dei passeggeri

Il problema al motore ha reso necessaria l’evacuazione immediata dei passeggeri, che è stata effettuata tramite gli scivoli di emergenza. In una nota ufficiale, Aeroporti di Puglia ha confermato che tutte le operazioni di evacuazione si sono svolte nella massima sicurezza, garantendo l’incolumità di passeggeri ed equipaggio. I passeggeri sono stati assistiti e trasferiti all’interno dell’aerostazione.

Lavori in corso per la riapertura dello scalo

Attualmente, i tecnici della compagnia aerea sono al lavoro per risolvere il guasto, mentre Aeroporti di Puglia sta effettuando le verifiche necessarie per garantire la sicurezza della pista e procedere alla riapertura dell’aeroporto. Non è ancora stata fornita una tempistica esatta per la ripresa delle normali operazioni dello scalo.

L’evacuazione tempestiva e le operazioni di soccorso hanno dimostrato l’efficacia delle misure di sicurezza in situazioni di emergenza. L’aeroporto di Brindisi rimarrà chiuso fino a quando non saranno completate tutte le verifiche necessarie per garantire la piena sicurezza dei voli.

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