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Cronache

Fuochi d’artificio, cantanti neomelodici e cameramen per riprendere la festa di piazza per i camorristi scarcerati

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C’era la folla ad aspettarli. Soprattuto giovani. Qualcuno aveva pensato allo champagne e allo spettacolo pirotecnico. E poi, com’era lecito attendersi in certi luoghi della periferia dell’esistenza umana napoletana, c’era il palco montato per il concertino neomelodico col solito buzzurro che normalmente emette fonemi indistinti ce relativi gargarismi, di norma con problemi seri di adenoidi gonfie. Costui era la pop star del concertino che si esibiva soprattuto in dediche personalizzate al camorrista appena rilasciato per fine pena. La festa è andata in scena in un quartiere di Pozzuoli, siamo nella città di Sofia Loren. Due boss erano stati appena scarcerati dopo 10 anni. E il rientro in società doveva avere contorni spettacolari.  Giovanni Illiano detto “Fasulillo”, 48 anni, e Silvio De Luca alias “‘o nanetto”, appellativo guadagnato “per aver il cuore vicinissimo al luogo in cui espelle le sue feci” (avrebbe detto De Andrè),  erano i festeggiati dal quartiere. I due sono considerati appartenenti a due dei clan della camorra dell’area flegrea (Longobardi e Beneduce). Chi cantava per loro? Il cantante Anthony. Non avete la benché minima idea di chi fosse? Bene, non ve ne preoccupate. Sono cantanti di nicchia, nel senso che a stento al cimitero di Pozzuoli li conoscono. A riprendere il concertino c’erano anche le telecamere di Gomorra. Perchè molto spesso ci sono cameraman che di giorno fanno immagini per le tv (quelle vere), di notte partecipano agli spettacolini che imbastisce la camorra, fanno videoclip per neomelodici e girano pubblicità locale che certi esercizi commerciali non possono rifiutarsi di pagare. E sin qui siamo al racconto di quel che è andato in scena. Quello che però andrebbe sottolineato in questa melma è l’unanime  condanna delle istituzioni e della società civile per quanto accaduto.

Vincenzo Figliolia. Il Sindaco di Pozzuoli si è incaricato di esprime il disgusto della città per la festa di camorra a Monteruscello

“Pozzuoli non è una città di camorra e provo disprezzo assoluto verso chi ha voluto omaggiare il ritorno dal carcere di membri appartenenti ai clan. Loro, i camorristi, non sono nessuno, non valgono nulla. Rovinano soltanto l’immagine di una terra e di una comunità di gente perbene che lotta ogni sacrosanto secondo per affermare regole, rispetto e legalità”, ha spiegato il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia. “C’è lo Stato, ci sono le istituzioni e le nostre porte sono sempre aperte per ascoltare tutti coloro che si trovano in difficoltà – aggiunge Figliolia – è grave e pericoloso avere come punto di riferimento gente che con la legalità non ha nulla da condividere. Ed è grave ancora di più che non si riesca a capire che in questo modo si distrugge il futuro dei propri figli”.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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