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Cronache

Fra’ Luzzago prende la guida dell’Ordine di Malta

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L’Ordine di Malta ha scelto la sua nuova guida: Fra’ Marco Luzzago e’ stato eletto a larga maggioranza Luogotenente di Gran Maestro. La scelta e’ stata dunque quella della carica di un anno che potra’ poi essere confermata, come era gia’ avvenuto per il suo predecessore, Fra’ Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, morto lo scorso 29 aprile. Originario di Brescia (e parente di Paolo VI), 70 anni, Luzzago era il nome da giorni piu’ gettonato nell’Ordine ed e’ stato confermato nel voto segreto del Consiglio Compito di Stato. Una elezione all’insegna della continuita’ e delle riforme che erano state avviate dal suo predecessore dopo gli anni della grave crisi di governo interna. Ed e’ probabile che questa continuita’ non piacera’ all’ala britannica dell’Ordine, tra cui figura l’ex Gran Maestro Fra’ Matthew Festing, destituito il 28 gennaio 2017 da Papa Francesco, che negli scorsi giorni aveva scritto una lettera al delegato del Pontefice, il cardinale designato Silvano Maria Tomasi, per chiedere il rinvio delle elezioni considerata la loro impossibilita’ di arrivare a Roma a causa del lockdown. Le elezioni invece si sono svolte regolarmente a Villa Magistrale nel rigoroso rispetto delle norme Covid. A precedere il voto e’ stata una Messa questa mattina e una celebrazione, ieri, per ricordare Giacomo Della Torre. Si sperava che questa potesse essere l’occasione per i funerali di Stato, che non erano stati celebrati a causa della pandemia. Ma il perdurare dell’emergenza sanitaria ha imposto anche questa volta una celebrazione sobria con numeri molto ristretti. Sono stati 44 i partecipanti al Consiglio Compito di Stato sui 56 aventi diritto al voto. Sono arrivati a Roma da Argentina, Peru’, Stati Uniti, Libano, Francia, Svezia, Austria, Germania, Olanda, Spagna, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Svizzera, Malta oltre che dall’Italia. Il Luogotenente di Gran Maestro – che restera’ in carica un anno – rivolgendosi ai membri del Consiglio Compito di Stato ha assicurato il suo “massimo impegno per affrontare le sfide che ci attendono nei prossimi mesi. In primo luogo, la riforma della Carta Costituzionale e del Codice portata avanti con tanta forza dal nostro compianto Fra’ Giacomo”. Fra’ Marco Luzzago e’ nato a Brescia nel 1950. Dopo la maturita’ scientifica dai Frati Francescani, ha studiato medicina per diversi anni nelle Universita’ di Padova e Parma prima di essere chiamato a gestire le attivita’ familiari. Ha gestito attivita’ commerciali nell’industria dei beni di consumo e nel campo della grande distribuzione, settore in cui ha operato per molti anni. Marco Luzzago e’ entrato nel Sovrano Ordine di Malta nel 1975 nel Gran Priorato di Lombardia e Venezia e ha emesso i voti religiosi solenni nel 2003. Dal 2010 dedica completamente la sua vita all’Ordine di Malta trasferendosi nelle Marche per curare una delle Commende dell’Ordine. Dal 2011 e’ Commendatore di Giustizia nel Gran Priorato di Roma dove ricopre la carica di Delegato delle Marche Nord e responsabile della biblioteca. Dal 2017 e’ consigliere dell’Associazione Italiana dell’Ordine di Malta. Secondo la Costituzione dell’Ordine di Malta, il Luogotenente di Gran Maestro rimane in carica per un anno con gli stessi poteri di un Gran Maestro. Dovra’ riconvocare il Consiglio Compito di Stato prima della fine del suo mandato.

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Anziana investita e uccisa a Napoli, caccia a pirata strada

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Una donna anziana e’ morta a Napoli, vittima di un pirata della strada. Alle 18.15 circa di ieri, in via Labriola, sulla carreggiata in direzione via E. Ciccotti, R.R., 80 anni, e’ stata investita mentre attraversava la strada. Secondo prime ricostruzioni, un’auto si era fermata per consentire il passaggio alla signora, ma una Citroen di colore blu scuro, nel tentativo di sorpassare questa vettura, ha investito la donna e poi e’ fuggita. La Polizia Locale e’ impegnata nelle indagini per identificare il conducente e il veicolo coinvolto. La vittima era stata trasportata all’ospedale Cardarelli in stato di incoscienza e dopo poche ore e’ deceduta.

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Omicidio Giulia Cecchettin, Turetta premeditò il delitto: rischia ergastolo

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E’ un carico accusatorio molto pesante quello che la procura di Venezia contesta nell’avviso di chiusura delle indagini a Filippo Turetta, reo confesso dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin. Mentre il ‘rumore’ esploso nelle piazze e nelle coscienze in nome di Giulia non si e’ mai spento, a sei mesi dalla notte dell’11 novembre quando venne ammazzata tra le fabbriche e le strade vuote di Fosso’, pochi chilometri lontano dalla sua casa di Vigonovo, gli inquirenti tirano una linea e sciolgono alcuni nodi giuridici. E decidono che si’, Turetta aveva premeditato di ucciderla come dimostrerebbero, spiega il procuratore Bruno Cherchi, “la ricerca dei luoghi tramite internet, l’acquisto del materiale necessario per immobilizzare la vittima, la cartina geografica, l’atto di silenziare la persona offesa mettendole del nastro adesivo per non farla urlare, serrare i polsi e le gambe della ragazza”.

Aggiungono l’aggravante della crudelta’, da intendersi come la giurisprudenza la intende: aver inflitto “sofferenze gratuite e non collegabili al normale processo di causazione della morte”. In questo caso con venti coltellate, le prime nel parcheggio davanti alla villetta dove viveva quando Turetta l’aggredi’ a bordo della sua Fiat Punto nera. Qui per diverse ore sono rimaste sull’asfalto le tracce di sangue della ragazza ed e’ stato trovato un coltello da cucina. Poi, dopo averla immobilizzata con lo scotch, questa e’ la ricostruzione della Procura, l’ha spinta in auto, superando la sua resistenza, ha raggiunto in pochi minuti Fosso’ e l’ha assalita di nuovo, finendola. Da li’ e’ iniziata la fuga che ha tenuto l’Italia col fiato sospeso per una settimana. Dopo il delitto Turetta era scappato verso il Friuli e, abbandonato il corpo in un dirupo vicino al lago di Barcis, era fuggito verso l’Austria e poi in direzione Germania, dov’e’ stato fermato dalla polizia tedesca, vicino a Lipsia, nella mattinata del 19 novembre. “L’ho uccisa io” ha detto subito Filippo a chi l’ha fermato, una confessione non utilizzabile nel processo mentre lo e’ quella messa a verbale nel carcere Montorio di Verona, dov’e’ detenuto.

Il contesto in cui il delitto e’ maturato sarebbe stato quello dello stalking, come suggerito alla Procura da chat e testimonianze che riferiscono delle insistenze morbose del giovane nei confronti dell’ex compagna dopo che la loro storia era finita. Omicidio aggravato da premeditazione, crudelta’, efferatezza, sequestro di persona, porto d’armi e occultamento di cadavere, e’ il robusto capo d’imputazione da cui dovra’ difendersi davanti alla Corte d’Assise. Non c’e’ spazio per il rito abbreviato, che avrebbe comportato uno sconto di un terzo della pena, perche’ i reati sono cosi’ gravi da ipotizzare l’ergastolo. Si chiude cosi’ la prima parte ‘giudiziaria’ di quella che nel frattempo e’ diventata la storia di Giulia e non, come spesso accade nella narrazione mediatica, quella del suo presunto omicida, sul quale si sono spente le luci. La storia di Giulia, di suo padre Gino e della sorella Elena che mai come prima hanno portato l’attenzione sul tema dei femminicidi con i loro appelli a un cambiamento culturale profondo.

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Adr lancia ‘Airport in the City’: a Termini check-in di Ita

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All’inaugurazione di “Airport in the City” sono intervenuti, tra gli altri , la ministra del Turismo Daniela Santanchè, il presidente di Ita, Antonino Turicchi, il presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma, il Presidente di Unindustria, Angelo Camilli. “È con grande soddisfazione che oggi ci uniamo ad Aeroporti di Roma per celebrare l’inaugurazione di Airport in the City, un servizio che rende l’esperienza di viaggio sempre più agile e confortevole – ha detto Turicchi – Questo progetto riflette la stretta collaborazione tra ITA Airways e Aeroporti di Roma, evidenziando il comune impegno per l’innovazione e la sostenibilità nel settore dei trasporti”.

“Il progetto di Adr si inscrive appieno nel processo di innovazione e interconnessione del trasporto aereo che l’Enac persegue da tempo” – ha aggiunto il presidente Enac Pierluigi Di Palma. “L’hub di Fiumicino, prima porta d’accesso all’Italia più volte premiato come migliore scalo d’Europa, sviluppa l’integrazione con la stazione Termini, primo snodo ferroviario nazionale, rafforzando l’intermodalità aria-ferro. Con il check-in off-airport Termini Fiumicino, il comparto aereo italiano si riconferma una realtà innovativa, sostenibile e, soprattutto, attenta ai diritti dei passeggeri con l’offerta di servizi di qualità che, oggi, rappresentano l’elemento più importante per le scelte dei consumatori”.

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