Collegati con noi

Cronache

Figlia ristoratrice a Lucarelli, hai massacrato mamma

Pubblicato

del

 “L’accanirsi è pericoloso. Grazie cara ‘signora’ per aver massacrato per via mediatica la mia mamma. Cerchi pure la sua prossima vittima”. Fiorina D’Avino è la figlia di Giovanna Pedretti e la signora tra virgolette a cui si rivolge su Instagram è Selvaggia Lucarelli, la blogger che ha definito “chiaramente falso al primo sguardo” il post che ha portato tutti i giornali a raccontare la storia della ristoratrice trovata morta ieri. Lucarelli ha condiviso nei giorni scorsi i post del compagno Lorenzo Biagiarelli, che aveva rilevato alcune contraddizioni tecniche nella recensione postata da Giovanna Pedretti e, dopo la sua morte, è tornata su Instagram spiegando che “i social sono pericolosi. La cattiva informazione è pericolosa. La superficialità è pericolosa. La distanza tra l’altare e la polvere è un nanosecondo”.

E proprio in fondo a questo post che Fiorina d’Avino, 28 anni, in una storia sul proprio profilo Instagram, ha scritto il suo atto d’accusa nei confronti della blogger che si è difesa, spiegando che non c’è stata nessuna gogna mediatica e nessun ‘odio social’, ma solo “la ricerca della verità” e “un asciutto debunking”, rispondendo alle tante critiche ricevute. “La signora non è stata “sommersa” da insulti, ma non si riesce mai a raccontare la verità”, ha scritto Lucarelli su X. “Nessuno si pone mai il problema a monte – ha aggiunto su Instagram – e cioè che scrivere cose non vere può essere pericoloso, poi accade una tragedia (in cui nessuno ovviamente pensa che contino anche il contesto, la vita, i pregressi) ed è colpa di chi ristabilisce la verità. In pratica, siamo arrivati al punto che dare una notizia non è più una responsabilità. Correggerla sì”. Si è difeso sulle sue pagine sociale anche Biagiarelli, che non ha partecipato oggi alla puntata di E’ sempre mezzogiorno, il programma Rai di Antonella Clerici di cui lo chef è ospite. “Lorenzo come sapete è stato coinvolto in questo fatto di cronaca di cui parlano tutti e ha deciso di stare a casa e sarà con noi nei prossimi giorni”, ha spiegato Clerici.

“Mi dispiace che pensiate che la ricerca della verità possa avere queste conseguenze”, ha scritto Biagiarelli respingendo “con forza le accuse di ‘odio social'”. “Vi invito – ha aggiunto -, se davvero pensate che la signora Giovanna si sia tolta la vita, per un inesistente ‘odio social’, a riflettere sul concetto di verità. Se ogni persona che tenta di ristabilire la verità in ogni storia, grande o piccola che sia, dovesse temere questo epilogo, a quel punto dovremmo chiudere tutto, giornali e social.

I messaggi di odio che mi state scrivendo, sono invece, quelli sì, di una tale violenza e quantità che effettivamente, anche a una persona non troppo fragile, potrebbero far pensare a un gesto estremo. Io, nel frattempo, continuerò a cercare la verità nelle cose”. Critiche sono arrivate anche al Tg3 per un’intervista a Giovanna Pedretti nella quale le era stata chiesta conferma della veridicità della recensione: la Lega presenterà un’interrogazione in commissione Vigilanza Rai e il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Filini ha aggiunto che “il Servizio pubblico non dovrebbe fare gogne mediatiche”.

Advertisement

Cronache

Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

Pubblicato

del

E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

Continua a leggere

Cronache

Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

Pubblicato

del

Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

Continua a leggere

Cronache

“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

Pubblicato

del

Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto