Collegati con noi

Spettacoli

Fedez giudice per X Factor 2022, “Torno a casa”

Pubblicato

del

Dopo un periodo critico di salute a causa dell’intervento per un tumore al pancreas, Fedez torna dietro il bancone di X Factor, tra i giudici dell’edizione 2022. Per l’artista e’ la sesta volta, mancava da 4 anni. E’ lui stesso ad annunciarlo con una storia su Instagram corredata da un cuore: “Piccola sorpresa- scrive- avevo solo 23 anni e insieme al mio matrimonio e’ stata la mia relazione piu’ lunga”. “Si torna a casa”. Il rapper e’ stato cinque volte giudice del talent, dall’ottava alla 12/a edizione di X Factor Italia. Nel 2014 ha portato alla vittoria Lorenzo Fragola. Le immagini postate dal cantante e imprenditore discografico su Instagram ripercorrono il suo debutto da giudice a X Factor con momenti salienti delle edizioni cui ha partecipato da giudice. Si vede un Fedez giovanissimo e emozionato. Poi lui che dice che “la gente fa una standing ovation per un’esibizione rap”. E, ancora, “ecco il mio primo pianto: poi sono diventato cintura nera di occhio lucido”, facendo riferimento alla sua tendenza, alla commozione. “Meno male che ho un gran buon carattere”, aggiunge ironicamente nel video, prima di ripercorrere alcune sue celebri liti, come quella con Morgan o con Manuel Agnelli. Momenti che non hanno cambiato la sua sintesi: “E’ stata una vera figata, mi sono divertito un casino”. Quindi, i pochi minuti del filmato si chiudono con il suo congedo dal talent, quattro anni fa: “Credo veramente che X Factor sia uno spettacolo incredibile, che in pochi riescono a fare… non ho idea di quello che succedera’ nel mio futuro…”. Ed e’ subito dopo che aggiunge: “E invece oggi un’idea ce l’ho: si torna a casa”. Torna al tavolo dei nomi che hanno fatto la storia dello show di Sky prodotto da Fremantle, rivelandosi competente e ambizioso, con uno stile che ha lasciato il segno, empatico con i talenti in gara e appassionato del percorso dei propri ragazzi, spesso presenti tra i protagonisti da battere, anno dopo anno. Dopo la sua ultima edizione nel 2018, e’ tornato come ospite di un Live nel novembre 2020, portando sul palco il singolo “Bella storia” (3 dischi di platino) e per presentare “Scena Unita”, il fondo a sostegno dei lavoratori dello spettacolo, in quel momento fermi da mesi a causa dell’emergenza sanitaria. Ha partecipato in coppia con Francesca Michelin all’edizione 2021 di Sanremo, vinta dai Maneskin, piazzandosi al secondo posto con ‘Chiamami per nome’. Oggi e’ un uomo realizzato, marito di Chiara Ferragni, l’imprenditrice digitale che ha sposato il 1 settembre 2018 e un papa’ affettuosissimo (Leone e Vittoria) che ha affrontato la sfida piu’ grande, quella della malattia, riuscendo nell’impresa di trasmettere coraggio. I numeri della sua carriera, tra gli altri, 77 dischi di platino, 17 ori, 7 album di cui l’ultimo, Disumano, uscito nel novembre 2021, oltre 30 singoli e 40 video musicali, e oltre 2,5 milioni di ascoltatori mensili su Spotify lo rendono tra gli artisti piu’ prolifici e seguiti della scena musicale italiana; un successo confermato e consolidato dai social, dove conta complessivamente circa 25 milioni di followers. Negli ultimi due anni, insieme a Luis Sal, ha creato Muschio Selvaggio, podcast giunto a quasi 90 puntate. Nel frattempo ha condotto per due anni consecutivi lo show Lol- Chi ride e’ fuori prima con Mara Maionchi e poi quest’anno con Frank Matano, contribuendo al successo del contest comico. Qualche settimana fa ha annunciato che il tempo trascorso in ospedale lo ha fatto riflettere sulla sua vita e sulle priorita’ e lo ha portato alla decisione di creare una Fondazione per impegnarsi sul sociale e la solidarieta’. L’impegno e’ da tempo un atto concreto per Fedez e Chiara Ferragni, tanto da far ottenere alla coppia anche l’ambrogino d’oro. La partenza di X Factor 2022 e’ prevista a giugno, quando sono in programma le prime Audition, step iniziale delle lunghe selezioni che porteranno poi all’individuazione dei 12 protagonisti dei Live Show. E una delle prime novita’ e’ che la prima fase di selezioni tornera’ a essere un grande evento con il pubblico in presenza.

Advertisement

In Evidenza

Nicoletta Romanoff: «Ho perso mio fratello, ma la fede mi ha salvata. Oggi sono felice anche nel dolore»

Pubblicato

del

Dall’apparente vita da principessa alla quotidianità vissuta con concretezza, passando per un dolore profondo che ha segnato la sua esistenza: Nicoletta Romanoff, attrice e oggi anche scrittrice, si racconta in un’intervista intensa al Corriere della Sera in occasione dell’uscita del suo primo libro, Come il tralcio alla vite (Rizzoli).

Una principessa con i piedi per terra

«Sarà che per dieci anni ho fatto ginnastica artistica, avevo un bel portamento… ma mamma mi tagliava i capelli corti e pratici», racconta Romanoff, smontando con autoironia l’immagine di nobile algida. Figlia di Giuseppe Consolo e discendente degli zar di Russia, dice: «Il sangue blu è più culturale che reale. Mio nonno Nicola parlava sempre di storia. Diceva: se non hai letto un libro almeno otto volte, lo hai solo sfogliato».

Il dolore indicibile per la perdita del fratello

Per la prima volta, Nicoletta racconta la morte del fratello Enzo Manfredi, che a 21 anni si tolse la vita nel 1997. «Con lui se n’è andata una parte di me. Avevo 18 anni e 12 giorni. Da allora mi sono sentita divisa». La ferita è ancora aperta: «Non ci sono risposte, ma da quel momento la fede è diventata parte fondamentale della mia vita. Dio è la mia ancora».

Una maternità precoce che l’ha salvata

A soli 19 anni è diventata madre. A 21 ha avuto il secondo figlio. «Mi ha salvata. Mi ha ridato speranza». La maternità ha significato anche rinunce: «Ho detto tanti no. I registi non ti aspettano. Ma non mi sono mai pentita». Anche quando ha rinunciato a un ruolo importante in un film francese con Daniel Auteuil: «C’era troppo eros. Ho pensato ai miei figli».

Il cinema arrivato per caso

Romanoff non cercava il cinema. «Ero a Parigi, volevano modelle alte e magre. Ma mi dicevano: con quella parlantina andrai lontano». E così è stato. Scelta tra 600 candidate per Ricordati di me di Muccino: «Ero talmente preparata da sapere le battute al contrario». Con Gabriele Muccino ha imparato a lasciarsi andare, con Carlo Verdone ha scoperto la leggerezza sul set: «Un maestro gentile».

L’amore, la famiglia, il presente

Conobbe Giorgio Pasotti durante una fiction nel 2004: «Con lui ho avuto mia figlia Maria. È stata una storia importante e voglio proteggerla». Oggi è sposata con Federico, un amore ritrovato dopo trent’anni. «Ci conoscevamo da sempre, i nostri nonni abitavano nella stessa palazzina».

La fede come bussola di vita

«La fede è come mangiare bene e allenarmi. Ci parli con Dio, ti confidi». Un equilibrio interiore costruito anche grazie al dolore, come dopo la perdita recente del padre, morto in mare nel luglio 2024. «Credevo di essere vaccinata alla sofferenza. Ma lo strazio è l’amore che non puoi più dare».

Una felicità costruita anche nel dolore

Oggi Nicoletta Romanoff si dice serena, felice, nonostante tutto: «La felicità la trovi anche nel dolore. Basta saperla vedere nelle piccole cose. E anche la sofferenza, alla fine, si trasforma in amore».

Continua a leggere

Cinema

Francesco e Mario Di Leva e l’ossessione di Nottefonda

Pubblicato

del

Al centro di ‘Nottefonda,’ film cupo e senza speranza, in sala dall’8 maggio con Luce Cinecittà, c’è un’ossessione che non finisce mai: quella di Ciro (Francesco Di Leva), elettricista napoletano cinquantenne, che ogni notte esce con il figlio di tredici anni, Luigi (Mario Di Leva), alla ricerca di quell’auto rossa che ha investito e ucciso l’amata moglie. Per dimenticare non gli basta il crack che fuma sulla terrazza condominiale (come si vede nella prima scena del film), né il tempo che passa, il suo lutto sembra proprio non finire mai.

A consolare Ciro c’è solo la pistola che ha nel cassetto della sua auto, chiaro segno della sua voglia dì vendicarsi o forse di farla finita. Liberamente tratto dal romanzo, ‘La strada degli Americani’ (Frassinelli) a firma dello stesso regista Miale Di Mauro, il film racconta appunto di quest’uomo silenzioso e disperato che ha dalla sua solo il figlio, qualche amico e l’affidabile madre che ogni sera lo aspetta a casa.

“Il mio personaggio di Ciro – dice Francesco Di Leva- è un uomo che sprofonda in un abisso e, dopo aver raggiunto il punto più profondo e oscuro della sua esistenza, prova in tutti i modi a risalire a galla, sperando di vedere presto la luce. Non è un vero tossicodipendente, ma ha trovato nell’uso e nell’abuso del crack uno sfogo per uscire dalla traversata del lutto che lo ha colpito dopo la morte improvvisa di sua moglie in un incidente stradale. Per restituire al personaggio il dolore, la fatica, ma anche la tenerezza che si porta dietro come un macigno – continua l’attore – ho lavorato molto sul silenzio. Ciro evita di confrontarsi con le persone e anche di incontrare gli sguardi degli altri, sfugge a qualsiasi contatto umano perché questa circostanza implicherebbe un confronto. Lui sa che è il momento di essere invaso dalla sofferenza, vuole percepirla come ultima e grande esperienza di amore verso sua moglie mentre tutto il resto, gli altri, la vita di ogni giorno, vengono dopo”.

“Ho capito che volevo raccontare Napoli come una città universale dove collocare il mio protagonista e la sua storia umana – dice il regista-scrittore -. Farlo vagare in una città notturna, piena di gru del porto, di rumori di muletti in azione, di container pronti a partire, di sabbia nera del vulcano e mare grigio d’inverno, di cavalcavia isolati e di strade periferiche e buie. E poi un’auto, quella di Ciro, che le percorre. Sullo sfondo il Natale che illumina le case degli altri e mette tristezza a chi non ha niente da festeggiare”.

E ancora Miale Di Mauro: “M’interessava solo guardare da molto vicino lo sforzo di quest’uomo che combatte contro sé stesso per attraversare la sua bizzarra elaborazione del lutto. Stare con lui, sempre con lui, sulla sua faccia livida e i suoi capelli radi, segni evidenti di dolore e disperazione. Fino all’alba che – finalmente – lo libererà dal supplizio con un sorriso di pianto”. Scritto dallo stesso regista con Bruno Oliviero e Francesco Di Leva, ”Nottefonda’ è prodotto da Mad Entertainment con Rai Cinema in collaborazione con Leocadia. Nel cast anche Adriano Pantaleo, Giuseppe Gaudino, Valeria Colombo, Dora Romano e l’amichevole partecipazione di Chiara Celotto.

Continua a leggere

In Evidenza

Lady Gaga: più d 2 milioni in spiaggia a Copacabana: a Rio abbiamo fatto la storia

Pubblicato

del

Più di due milioni di persone hanno riempito la spiaggia di Copacabana, a Rio de Janeiro, per il mega-concerto gratuito di Lady Gaga, il più importante della carriera dell’artista statunitense di origini italiane. “Abbiamo fatto la storia”, ha commentato la star leggendo un manifesto-ringraziamento ai brasiliani che l’hanno fatta “brillare come il sole e la luna”.

La show-woman ha elettrizzato il pubblico di “mostrini”, come lei ama chiamare i suoi fan, che l’hanno attesa per ore cantando e ballando in riva al mare, anche al suono dei ventagli della comunità arcobaleno, che ha tagliato l’aria per ore. Ma già centinaia, come Daniel, Byron, Isa, Ana Rosa e molti altri, avevano aspettato la diva, al secolo Stefani Joanne Angelina Germanotta, per giorni davanti al suo albergo, il Copacabana Palace, per ringraziarla personalmente per quello che in molti hanno definito il “giorno della loro vita”.

Perché, come ha spiegato Daniel, Lady Gaga, anche “attraverso momenti di provocazione che sono propri dell’arte, ha saputo dare voce a tutti. Anche a quella parte di persone che la società vorrebbe escludere”. E grazie alla sua musica “in tanti sono riusciti a superare momenti di depressione”. Da “Poker face” a “Alejandro”, l’artista americana ha toccato tutte le corde dei suoi supporter, fino ad infiammarli con un’epica esecuzione di “Born this way”, vero e proprio inno di liberazione nel nome dell’amore senza confini e del coraggio di essere se stessi. Lady Gaga ha giocato col suo pubblico del “pais tropical”, come ha cantato, elettrizzandolo con “Marry the night”, “Paparazzi” e brani da “Mayhem”, il suo ultimo album, avviando lo show vestita di rosso scarlatto proprio per “Abracadabra”, uno dei pezzi forti della raccolta.

“I love you” ha gridato a più riprese l’eclettica pop star, imbracciando una chitarra per i brani più scatenati, fino a sedersi al pianoforte per una magica esecuzione di “Shallow”. Incontenibile e fuori dagli schemi, Lady Gaga ha superato ogni aspettativa, e col suo show ha riconfermato Rio de Janeiro in vetta alle città capaci di ospitare un grande evento di portata internazionale, un bis dopo l’esibizione di Madonna dello scorso anno, nell’attesa di vedere anche gli U2, nel maggio 2026, sul palco della “Città meravigliosa”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto