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Cronache

Falsa accusa di stupro contro Balotelli, avvocato condannato a 2 anni di carcere e 80mila euro di risarcimento

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Costa la condanna a 2 anni e 3 mesi di carcere, a cui si aggiungono 80 mila euro di risarcimento danni, la tentata estorsione che sarebbe stata messa in atto, secondo la Procura di Vicenza, dall’avvocato trevigiano Roberto Imparato nei confronti dell’ex attaccante della Nazionale e di Inter, Milan, Liverpool, Mario Balotelli. I giudici hanno condannato oggi il legale al termine del processo. La vicenda riguardava una iniziale accusa nei confronti del calciatore mossa da una giovane vicentina con cui Balotelli ha confermato di avere avuto dei rapporti consenzienti e che sarebbe stata spinta dall’avvocato trevigiano a muovere un’accusa per violenza sessuale, caso poi archiviato. Il legale avrebbe poi minacciato il calciatore di vendere la notizia ai giornali e in cambio del silenzio gli avrebbe chiesto 100 mila euro.

È la seconda vittoria per Balotelli. Il bomber, stando alla decisione del giudice, è rimasto vittima di un sexy ricatto orchestrato proprio dal 66enne avvocato trevigiano assieme a una ragazza bassanese di 22 anni (che all’epoca dei fatti ne aveva 17, motivo per cui nei suoi confronti procede parallelamente il tribunale dei minori di Venezia): centomila euro in cambio del silenzio su una presunta violenza sessuale ai danni della giovane. Violenza per cui Balotelli era stato anche iscritto sul registro degli indagati dalla Procura di Brescia. Ma il tribunale aveva poi stabilito che in realtà quegli abusi sessuali non erano mai avvenuti, archiviando definitivamente l’accusa. Il ricatto, secondo la ricostruzione, consisteva nella minaccia di diffondere la notizia (ovvero la falsa accusa di violenza sessuale nei confronti di una minorenne) ai media.

Balotelli anziché cedere, pagando i 100mila euro richiesti, aveva deciso di passare al contrattacco, denunciando sia l’avvocato Imparato che la ragazza. E durante il procedimento penale, l’ex centravanti di Milan, Inter, Liverpool e Manchester City aveva ripercorso l’intera vicenda, rispondendo alle domande del pubblico ministero e del suo difensore, in un’udienza durata più di due ore. Era il 28 maggio dello scorso anno, quando la presenza del calciatore in tribunale a Vicenza non era di certo passata inosservata. Nelle udienze precedenti, invece, erano state prodotte delle intercettazioni che, di fatto, inchiodavano il legale trevigiano. Secondo quanto riportato nelle chat e nelle conversazioni, Imparato avrebbe avuto in programma di comprare due Ferrari, “una gialla e una blu” proprio con i soldi incassati. Insomma, una vera e propria trappola nei confronti di Balotelli. “L’avvocato mi ha detto che devo dirgli (a Balotelli, ndr) che ho un trauma, che non dormo e che non vado a scuola. Devo dire ste cose a Mario. E gli devo dire che mi chieda scusa, almeno. Così lo becco in pieno”, era invece la telefonata intercorsa tra la 22enne bassanese e una sua amica.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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