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Politica

Elezioni, Conte cerca voto utile e attacca Pd e Meloni

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Era cominciata da Bologna con quel ‘V-Day’ – l’urlo anti-casta di una Piazza Maggiore gremita nel settembre del 2007 – la scalata del Movimento 5 Stelle alla politica italiana. E da Bologna, nei giorni in cui ricorre il suo primo anno alla guida dei pentastellati, Giuseppe Conte rilancia la sfida – a poco meno di due mesi dal voto – parlando all’assemblea regionale degli attivisti dell’Emilia-Romagna cui ‘snocciola’ gli impegni presi e mantenuti dal Movimento e attacca Pd e Meloni, ricordando di essere riuscito a portare a casa, con il suo Governo, 209 miliardi dall’Europa mentre dal centrosinistra si sarebbero accontentati del Mes, e ora “avremmo la Troika’, per tacere della leader di Fratelli d’Italia che, scandisce, “ha votato contro i 209 miliardi del Recovery” ed ora lei e il suo partito dovrebbero assumersi le “loro responsabilita’”. Videocollegato con le Due Torri, davanti a una platea di un migliaio di attivisti – tra quelli presenti in sala e quelli da remoto – che non lesina applausi, Conte non dimentica il passato, dicendosi “felice di festeggiare oggi con voi un anno di presidenza” e rimarcando che e’ “bello festeggiarlo nella culla del Movimento 5 Stelle da dove tutto e’ partito” e va subito all’attacco per sostenere le ragioni di quello che in una intervista al Qn definisce il “voto utile”, ossia “quello alle forze politiche che fanno quello che dicono”. Come, a suo dire, il Movimento 5 Stelle. “Abbiamo perso compagni di strada attirati da sirene del potere e del sistema. Ci sono partiti che fino a ieri hanno lavorato con noi sull’ambiente, ora cambiano strada e accolgono chi cambia casacca”, dice. Invece, argomenta “noi a testa alta con i nostri valori. Siamo la forza politica che e’ stata piu’ coerente nel realizzare il programma elettorale: reddito di cittadinanza, legge anticorruzione, Superbonus. Abbiamo fatto ripartire l’edilizia con il Superbonus. Siamo la locomotiva d’Europa grazie a noi: il Governo riavvii la cessione dei crediti”. Meriti che l”Avvocato del Popolo’ ed ex premier rivendica con orgoglio rilanciando la palla nel campo avversario. E andando all’attacco degli ex compagni di Governo del Pd e di Giorgia Meloni, accreditata dei favori del pronostico nella corsa elettorale. “Ho ottenuto 209 miliardi in Europa, ora li attribuiscono a Draghi, oppure si prende i meriti Berlusconi. E’ assurdo. La Meloni – osserva – ha votato contro i 209 miliardi del Recovery. E Crosetto ora dichiara che era solo un eccesso di pignoleria. Una vergogna – sottolinea – si assumano le loro responsabilita’” . Quanto al centrosinistra, rincara la dose, “anche Pd e Iv ammettano che per loro era sufficiente il Mes. Se lo avessimo preso ora avremmo la troika, non 209 miliardi” E ‘sistemati’ centrodestra e centrosinistra, Conte non tralascia nemmeno l’esecutivo Draghi, togliendosi l’ultimo sassolino. Grazie al “Decreto Aiuti – ironizza – con 6-7 euro l’ora al mese in piu’ i lavoratori si fanno due colazioni al bar. Non abbiamo chiesto questo a Draghi. I cittadini in difficolta’ – conclude – vengono prima dei Migliori: sul salario minimo a 9 euro sfideremo tutti”.

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Politica

Elezioni comunali Napoli: sfida di Paolo Russo a Marigliano e ritorno degli ex sindaci

Paolo Russo in corsa a Marigliano, ex sindaci in campo e centrodestra solido: ecco come cambiano le elezioni comunali nella provincia di Napoli tra sorprese e conferme.

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Tornano tanti ex sindaci nella città metropolitana di Napoli, mentre il campo largo annaspa e crolla l’asse Pd-Cinque Stelle. Il Movimento fondato da Conte praticamente scompare, mentre il centrodestra, pur con qualche difficoltà, regge. Proliferano le liste civiche e resta alta l’attenzione sulle liste pulite e sull’eventuale presenza di “impresentabili”.

Marigliano: la sfida di Paolo Russo

A Marigliano la novità è Paolo Russo (nella foto Imagoeconomica in evidenza assieme a Mara Carfagna), ex deputato di lungo corso, che scende in campo nella sua città d’origine. La sua coalizione “Cuore civico” raccoglie pezzi di centrodestra, società civile ed esponenti progressisti. Il Pd ha invece scelto un altro candidato: Gaetano Bocchino, sostenuto anche da Azione, Verdi e Sinistra. Terzo candidato è Ciro Panariello, appoggiato da una lista civica.

Giugliano: centrodestra contro un centrosinistra diviso

A Giugliano, la città più popolosa della provincia, si sfidano Giovanni Pianese con il centrodestra, Diego D’Alterio con il centrosinistra senza il Movimento 5 Stelle, e Salvatore Pezzella, ex esponente grillino, ora sostenuto da una civica. Resta la spada di Damocle della commissione d’accesso prefettizia che potrebbe portare allo scioglimento per infiltrazioni.

Nola: il Pd rinuncia e resta fuori dalla corsa

A Nola il Pd si sfila a sorpresa e lascia il campo a quattro candidati: Maurizio Barbato (Fratelli d’Italia), Andrea Ruggiero (Per e civiche), Agostino Ruggiero (sostenuto dai socialisti) e Antonio Ciniglio (civiche territoriali). Il ritiro del candidato Pd Giuseppe Tudisco ha lasciato spazio a una corsa senza bandiere ufficiali del centrosinistra.

Volla: sei candidati e la conferma dell’instabilità politica

A Volla si conferma il record di instabilità politica: sei i candidati a sindaco. Tra loro due ex primi cittadini: Giuliano Di Costanzo (sostenuto dal Pd) e Pasquale Di Marzo (civiche). In corsa anche Lino Di Donato (centrodestra), Roberto Barbato (civica), Gennaro Burriello (Potere al Popolo) e Gianluca Pipolo (civiche).

Casavatore: sfida tra ex sindaci

A Casavatore la sfida è tra Vito Marino (appoggiato da cinque civiche), Fabrizio Celaj (Pd e civiche) e Mauro Muto (Fratelli d’Italia). Marino e Muto hanno entrambi già guidato il Comune in passato.

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Zelensky: da Meloni una posizione chiara, la apprezzo

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“Oggi a Roma ho incontrato la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. Abbiamo discusso dell’importanza delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina e degli sforzi per ripristinare la pace e proteggere le vite umane”. Lo ha scritto su X Volodymyr Zelensky. “46 giorni fa l’Ucraina – scrive – ha accettato un cessate il fuoco completo e incondizionato e per 46 giorni la Russia ha continuato a uccidere il nostro popolo. Pertanto, è stata prestata particolare attenzione all’importanza di esercitare pressioni sulla Russia”. Ed ha aggiunto: “Apprezzo la posizione chiara e di principio di Giorgia Meloni”.

Il leader ucraino ha aggiunto di aver “informato” la premier italiana “degli incontri costruttivi tenuti dalla delegazione ucraina con i rappresentanti di Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania a Parigi e Londra. C’è una posizione comune: un cessate il fuoco incondizionato deve essere il primo passo verso il raggiungimento di una pace sostenibile in Ucraina”.

(la foto in evidenzaè di Imagoeconomica)

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Fratelli d’Italia risale nei sondaggi: cala il Pd, stabile il M5S

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Ad aprile, la politica internazionale ha fortemente influenzato l’opinione pubblica italiana. Gli avvenimenti chiave sono stati l’avvio dei dazi da parte degli Stati Uniti, gli incontri della premier Giorgia Meloni con Donald Trump e il vicepresidente americano Vance, la guerra in Ucraina e la crisi a Gaza, oltre alla scomparsa di papa Francesco. Questi eventi hanno oscurato le vicende della politica interna, come il congresso della Lega, il decreto Sicurezza e il dibattito sul terzo mandato per i governatori.

Ripresa di Fratelli d’Italia e consolidamento del centrodestra

Secondo il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, Fratelli d’Italia torna a crescere, attestandosi al 27,7%, oltre un punto in più rispetto al mese precedente. Il recupero è legato all’eco positiva degli incontri internazionali della premier e alla riduzione delle tensioni interne alla maggioranza. Forza Italia si mantiene stabile all’8,2%, mentre la Lega scende all’8,2% (-0,8%).

Nel complesso, il centrodestra si rafforza leggermente, mentre le coalizioni di centrosinistra e il Campo largo registrano piccoli cali.

Opposizione in difficoltà: Pd in calo, M5S stabile

Il Partito Democratico cala ancora, arrivando al 21,1%, il punto più basso dell’ultimo anno, penalizzato da divisioni interne soprattutto sulla politica estera. Il Movimento 5 Stelle, invece, resta stabile al 13,9%, grazie al chiaro posizionamento pacifista.

Le altre forze di opposizione non mostrano variazioni rilevanti rispetto al mese precedente.

Governo e premier in lieve ripresa

Anche il gradimento per l’esecutivo cresce di un punto, raggiungendo il 41%, mentre Giorgia Meloni si attesta al 42%. Sono segnali deboli ma indicativi di un possibile arresto dell’erosione di consensi degli ultimi mesi.

I leader politici: lieve crescita per Conte e Renzi

Tra i leader, Antonio Tajani registra il peggior risultato di sempre (indice di 28), mentre Giuseppe Conte cresce di un punto, raggiungendolo. Piccoli cali si registrano anche per Elly Schlein e Riccardo Magi. In lieve risalita di un punto anche Matteo Renzi, che resta comunque in fondo alla classifica.

Più partecipazione elettorale

Un dato interessante riguarda la crescita della partecipazione: l’area grigia degli astensionisti e indecisi si riduce di tre punti. Resta da vedere se sarà un fenomeno duraturo o temporaneo.

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