Secondo un’indagine condotta da Save the Children in collaborazione con Ipsos, solo uno studente su due (47%) ha ricevuto un’educazione sessuale a scuola, con marcate differenze a livello territoriale. Al Nord la percentuale sale al 55%, mentre scende sotto il 40% al Centro (39%) e al Sud e nelle Isole (37%).
L’importanza dell’educazione affettiva e sessuale è però riconosciuta dalla stragrande maggioranza dei genitori: il 95%ritiene utile introdurre tali programmi nelle scuole, e il 91% è favorevole alla loro istituzione come materia obbligatoria.
La campagna #Facciamoloinclasse per un’educazione sessuale obbligatoria
Alla vigilia di San Valentino, Save the Children, insieme al Movimento Giovani per Save the Children e Aurora Ramazzotti, ha lanciato la campagna #Facciamoloinclasse per chiedere l’introduzione obbligatoria di percorsi di educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole.
Un’educazione spesso limitata e sporadica
L’indagine evidenzia che l’educazione sessuale nelle scuole è spesso sporadica e limitata: il 44% degli studenti ha seguito lezioni solo per qualche settimana, mentre il 32% ha avuto un’unica lezione isolata.
Inoltre, i corsi sono principalmente tenuti da personale esterno alla scuola (53%), seguiti da iniziative condotte da docenti interni (28%) o da un mix di entrambi (15%). Nonostante queste carenze, l’82% degli studenti ha considerato le lezioni utili e arricchenti.
Discriminazioni, pornografia e pressioni sociali: le sfide per gli adolescenti
L’indagine ha anche approfondito il modo in cui i giovani vivono la propria sessualità e affrontano discriminazioni e stereotipi:
- Il 26% degli adolescenti tra i 14 e i 18 anni pensa che le discriminazioni legate all’identità di genere o all’orientamento sessuale siano frequenti.
- Il 22% segnala discriminazioni sessiste.
- Il 35% riferisce episodi di body shaming.
Un dato preoccupante riguarda la percezione della pornografia:
- Il 24% degli adolescenti la considera una rappresentazione realistica dell’atto sessuale.
- Il 17% ritiene che la produzione di materiale pornografico possa essere un mezzo per soddisfare necessità economiche.
- Solo il 12% considera il sesso online equivalente a quello dal vivo.
Fonti di informazione e comportamenti a rischio
Il web rappresenta la principale fonte di informazione per gli adolescenti sui temi della sessualità:
- Il 47% consulta siti e articoli online per informarsi sulle pratiche sessuali.
- Il 57% cerca informazioni sulle infezioni sessualmente trasmissibili.
Comportamenti a rischio emergono dai dati:
- Il 66% degli adolescenti ha avuto esperienze sessuali.
- Il 16% lo ha fatto per non sentirsi diverso/a.
- Il 9% ha avuto rapporti sessuali a causa delle pressioni del partner.
- Il 66% pensa che le ragazze abbiano esperienze sessuali dopo aver assunto alcol in eccesso (binge drinking).
- Il 69% ritiene che molte ragazze subiscano pressioni per avere rapporti senza preservativo.
L’indagine di Save the Children evidenzia la necessità di un’educazione affettiva e sessuale strutturata e accessibile a tutti, per garantire ai giovani strumenti adeguati per affrontare la propria sessualità in modo consapevole e sicuro.