“Una follia” che “mette a rischio la sicurezza” e “ci porta indietro agli anni ’70”. Cgil e Uil bocciano totalmente il nuovo Codice degli appalti voluto dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini che, sostengono, “introduce il Far West” e le sigle di categoria Fillea-Cgil e Feneal-Uil portano in piazza a Roma, Torino, Napoli, Palermo e Cagliari migliaia di lavoratori del settore edilizio in una giornata di mobilitazione nazionale per chiedere al governo un dietro-front.
“Siamo qui con i lavoratori edili per affermare la necessità che il lavoro debba essere un lavoro sicuro, che debba essere un lavoro dignitoso”, afferma il leader della Cgil, Maurizio Landini, presente alla manifestazione di Roma, bollando come “profondamente sbagliato” l’azione di governo. “Introdurre la regola che non ci sono più gare fino ad appalti di 5,3 milioni è una cosa folle, non affronta il problema della trasparenza e rischia di far nascere cartelli e blocchi economici non a favore della qualità”, spiega Landini secondo cui il subappalto a cascata “fa aumentare il rischio di infortuni da una parte e dall’altra rischia di allargare il dumping contrattuale”. Infatti “il 90% degli infortuni avviene nella linea dei subappalti”, fa presente Landini.
Gli fa eco il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, anche lui presente alla manifestazione. Il nuovo codice “mette in discussione l’applicazione dei contratti e la sicurezza sul lavoro con il subappalto a cascata”, incalza Bombardieri, lanciando una frecciata al governo Meloni. “Questa norma, con la chiusura sostanziale dell’ispettorato del lavoro e l’affidamento della certificazione di sicurezza ai consulenti del lavoro, dà l’idea di come questo governo intenda affrontare il tema della sicurezza”, dice, ricordando i 1000 morti nel settore. “Il nuovo codice ci fa tornare indietro di 50 anni, agli anni ’70”, tuona il segretario generale di Fillea Cgil, Alessandro Genovesi dal palco della manifestazione di Roma.
“Liberalizzando il subappalto, che oggi è vietato per più di un livello di subappalto, vuol dire prendere un lavoro a 10, lo subappalto a un altro a nove che lo può subappaltare a un altro a 8 e così teoricamente all’infinito, com’ è nell’edilizia privata”, spiega Genovesi. Per cui “invece di portare le buone regole del codice degli appalti pubblici nell’edilizia privata, noi portiamo il far west dell’edilizia privata negli appalti pubblici”, afferma il leader sindacale. Dal palco di Torino il segretario generale di Feneal-Uil, Vito Panzarella, avverte che “aumenteranno i rischi di infiltrazioni della criminalità” col nuovo codice, chiedendo quindi “il ripristino del divieto dei subappalti a cascata”. E da queste manifestazioni Landini annuncia che parte il percorso verso la mobilitazione nazionale.
“Penso che il mese di aprile debba essere il mese in cui si attiva questo percorso”, dice il leader della Cgil. A difesa del codice e di Salvini il senatore della Lega, Claudio Borghi, ” sparate senza senso”, dice, sottolineando che il nuovo codice “sblocca opere e taglia la burocrazia”. Presente alla manifestazione di Roma anche il leader del M5S, Giuseppe Conte, che ha messo l’accento “sulla mancanza di trasparenza” del nuovo codice.
Mentre per la vicesegretaria di Azione, Mariastella Gelmini, il codice “è un testo che ha luci e ombre”. “Voglio far sentire la nostra vicinanza al sindacato degli edili della Cgil che stanno manifestando in cinque piazze contro il codice degli appalti”, commenta la segretaria del Pd Elly Schlein.