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Cronache

Devastata l’auto e rubati alcuni fascicoli processuali all’avvocato Pisani

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Fate attenzione alle immagini. L’auto, una Smart, è stata letteralmente sventrata. L’hanno distrutta. Finestrini rotti. Il cofano del vano motore divelto. Gli interni messi a soqquadro. I sedili rotti. A primo acchito, quello che ci viene in mente, è che volevano rubarla e non ci sono riusciti. Dunque per fare un dispetto al proprietario gli hanno ridotto la vettura in un ammasso di lamiere. Ma non è così come sembra. Anzi sembra un episodio un po’ inquietante.  Siamo nel quartiere collinare del Vomero. Il proprietario dell’auto è un avvocato, Angelo Pisani. Per capirci è l’avvocato di Diego Armando Maradona; il legale della famiglia del tifoso del Napoli ucciso a Roma Ciro Esposito;  il difensore della famiglia di Fortuna Loffredo, la bambina di 7 anni del parco Verde di Caivano assassinata da un pedofilo ed è impegnato in molti altri casi complicati, intricati e intriganti di giustizia penale in Italia. Lo studio Pisani si sta occupando del caso dei 40 pellegrini rimasti uccisi sul viadotto dell’Acqualonga di Avellino che l’altro giorno ha registrato l’assoluzione dell’amministratore delegato di Autostrade. Angelo Pisani è anche il presidente della battagliera associazione Noiconsumatori.it,  da sempre schierata contro i supposti metodi di riscossione violenta di Equitalia prima e Agenzia delle Entrate poi. Che ha denunciato all’Agcom la Juventus che usa nel suo Stadium fregiarsi di 36 titoli italiani invece dei 34 riconosciutigli dalla Federcalcio. Che si batte contro il razzismo negli stadi.  E potremmo andare avanti, ma può bastare per dire che sarebbe bene essere preoccupati. Siamo portati a non ridurre questo episodio ad un atto vandalico. Non ci pare proprio

Tutto quello che vedete in queste foto dell’auto di Pisani, o meglio di quello che resta,  è opera di qualcuno che ha agito notte tempo in viale Raffaello. L’ha fatto sotto casa dell’avvocato, assumendosi dunque rischi non indifferenti. Ma perché distruggere l’auto? E perché siamo persuasi del fatto che non è un tentativo di furto andato male e manco di atti vandalici di balordi?  Perché a Pisani sono stati rubati tutti i documenti che aveva in auto: dal libretto di circolazione al certificato di assicurazione. E poi alcuni fascicoli penali, di casi scottanti, lasciati in auto. Allora delle due l’una: o è un atto di intimidazione diretto a Pisani oppure  qualcuno cercava qualcosa che forse non ha trovato nell’auto di Pisani.

Angelo Pisani. L’avvocato è anche presidente di NoiConsumatori.it

Infine ma non per ultimo, c’è un dettaglio di questo strano ed inquietante episodio. Chi ha sfasciato, smontato e devastato l’auto a Pisani gli ha lasciato un libro della Bibbia, Antico Testamento e un altro libro dal titolo “Sant’Agostino – Le confessioni”.

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Cronache

La piccola orsa trovata in Molise ha completato lo svezzamento

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L’orsetta Nina, trovata a maggio da sola nei pressi di Pizzone (Isernia) è stata trasferita in un ambiente più simile alle condizioni naturali in cui dovrà vivere una volta libera. Lo ha reso noto il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, con un post sui canali social. “Nina era stata trovata nei pressi di Pizzone (Isernia) all’inizio di maggio – si legge nel post – allevata con l’obiettivo di essere reintrodotta in natura non appena le condizioni lo permetteranno. Sabato scorso, i tecnici del Parco, biologi e veterinari, hanno provveduto a trasferire Nina in una nuova struttura.

L’orsetta ha completato con successo lo svezzamento, seguendo il protocollo sviluppato con il supporto di esperti internazionali, sia europei sia nordamericani. Ora può vivere in un ambiente più adatto alle sue esigenze attuali, molto più simile a ciò che incontrerà una volta tornata libera. Si tratta di un ampio recinto immerso nella natura, dove potrà continuare a crescere e prendere peso”. Nel post si ricorda anche che il nome dato all’orsetta “è stato selezionato dopo il concorso lanciato in occasione della seconda edizione della giornata dedicata all’orsa Amarena. Abbiamo deciso di accogliere la proposta degli studenti dell’Istituto Comprensivo “Gesuè” di San Felice a Cancello (Caserta), che hanno suggerito proprio il nome Nina”.

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Cronache

Omicidio Giulia Tramontano, legali di Impagnatiello: nessun agguato, fu un errore dettato dal narcisismo

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Non un agguato pianificato, ma un delitto “maldestro”, frutto di “errori” e di una personalità narcisistica incapace di sopportare il crollo della propria immagine. È questa la linea della difesa di Alessandro Impagnatiello, l’ex barista dell’Armani Café condannato all’ergastolo per l’omicidio della compagna Giulia Tramontano, incinta al settimo mese, assassinata a Senago il 27 maggio 2023.

Mercoledì si apre il processo d’appello davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Milano. L’avvocata Giulia Geradini, che difende l’imputato, chiederà di riformare la sentenza di primo grado, sostenendo che l’omicidio non fu premeditato ma la conseguenza tragica di una relazione doppia che Impagnatiello “avrebbe voluto interrompere”, ma che non è riuscito a gestire, sopraffatto dalla necessità di preservare un’immagine pubblica costruita con cura.

Le richieste della difesa: escludere le aggravanti

La difesa punta a escludere le aggravanti della premeditazione e della crudeltà, non riconosciute dal gip Angela Laura Minerva già nella convalida del fermo, e chiederà il riconoscimento delle attenuanti generiche. Se accolte, queste richieste potrebbero ridurre la condanna a 30 anni.

Secondo l’avvocata, non ci sarebbe “alcuna prova” di un omicidio studiato nei dettagli: la dinamica sarebbe invece “grossolana e maldestra”, come dimostrerebbe il modo in cui Impagnatiello ha cercato di disfarsi del cadavere — bruciandolo con alcol e benzina — e di simulare la scomparsa della 29enne per quattro giorni, spostandone il corpo tra il box, la cantina e l’auto prima di abbandonarlo in un’intercapedine.

L’accusa: 37 coltellate e un corpo dato alle fiamme

La ricostruzione fatta dalla Corte in primo grado parla di 37 coltellate inferte tra le 19.05 e le 19.30 del 27 maggio. Un gesto di violenza estrema, seguito dal tentativo di cancellare ogni traccia, mentre il corpo della giovane, scopertasi poco prima tradita da una collega del compagno, veniva occultato per giorni.

A sostenere l’accusa in aula sarà la sostituta procuratrice generale Maria Pia Gualtieri, che si opporrà alla richiesta della difesa e chiederà la conferma dell’ergastolo.

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Cronache

Attentati a commissariato e caserma CC per vendetta, un arresto

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Arrestato il presunto autore degli attentati incendiari avvenuti a febbraio scorso nelle sedi della compagnia carabinieri di Castel Gandolfo e del commissariato di polizia di Albano Laziale, vicino Roma. I carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Frascati, del ROS, e gli agenti della Digos di Roma hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Velletri su richiesta della Procura, nei confronti di un 34enne di origine egiziana, regolare sul territorio nazionale e con precedenti di polizia. E’ accusato di strage politica, ovvero commessa allo scopo di attentare alla sicurezza dello Stato. Il movente sarebbe legato a un rancore profondo e persistente nei confronti delle forze dell’ordine locali, maturato nell’ambito di vicende personali.

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