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Cronache

Depardieu a processo per violenza sessuale, al via con tensioni

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“Mai e poi mai ho abusato di una donna”: così scriveva nel 2023 in una lettera aperta a Le Figaro Gérard Depardieu (foto Imagoeconomica in evidenza), uno degli attori più famosi del mondo, 50 anni di carriera e 200 film alle spalle. Oggi è comparso in tribunale a Parigi, dove rischia 5 anni di carcere, per difendersi dalle accuse di due donne che lavoravano con lui sul set di un film nel 2021. Diverse altre, che lo hanno accusato in passato di violenze, molestie, insulti a sfondo sessuale in pubblico, non sono andate fino in fondo, spesso perché i fatti che le riguardavano sono risultati prescritti. La difesa dell’attore – che oggi non ha parlato ma che ha negato sempre qualsiasi violenza sessuale – è quella di sempre: “tutte le accuse sono false, passeremo da una procedura schiacciante a una che si rivelerà a favore di Depardieu”, ha detto il suo avvocato.

La prima giornata è stata costellata di tensioni fra gli avvocati e di sospensioni, prescritte dai medici legali per lo stato di salute dell’attore. Nelle prime file, Fanny Ardant, amica di lunga data di Depardieu, citata come testimone dalla difesa in quanto protagonista anche lei – come le due donne che si proclamano vittime dell’attore – del film Les Volets verts. Durante le riprese, nel 2021, si sarebbero verificati i fatti dai quali sono scaturite le denunce.

Settantasei anni, una vita vissuta sempre oltre i limiti, fra provocazioni ed eccessi di ogni tipo, Depardieu aveva fatto rinviare il processo ad ottobre per motivi di salute: una grave forma di diabete e 4 by-pass coronarici. Per gli stessi motivi, l’atteso processo si è aperto oggi secondo codici precisi: non più di sei ore complessive, pause frequenti di almeno 15 minuti per consentire all’imputato di riposare e andare in bagno. Per questo motivo, il procedimento, previsto in un solo giorno, andrà avanti per almeno due, o anche tre giornate di udienze.

All’arrivo, Depardieu era atteso da una manifestazione di collettivi femministi, che hanno intonato slogan come “Vittime, vi crediamo; stupratori, vi vediamo” e “Ne toccate una? Reagiamo tutte”. Depardieu era accompagnato, oltre che da Fanny Ardant, dalla figlia Roxane, con la madre Karine Silla, e dall’attore Vincent Perez.

Dalla parte opposta dell’aula, le due donne che accusano l’attore, Amélie, 54 anni, assistente scenografa, e una collega assistente alla regia. La prima ha raccontato che Depardieu era già in un clima di esagitazione durante le riprese del film, gridava “posso far godere una donna anche senza toccarla”. A un certo punto, l’avrebbe “afferrata brutalmente” e “bloccata fra le sue gambe”, toccandola poi un po’ ovunque e invitandola a fare sesso con parole oscene in pubblico.

La collega accusa l’attore di averle toccato “il seno e il sedere” nell’agosto 2021. Depardieu è entrato in tribunale appoggiandosi con la mano sulla spalla del suo legale, l’avvocato Jérémie Assous. Quest’ultimo è stato protagonista della prima udienza, fra sospensioni e richieste di annullare tutta la procedura per quelle che ha definito “evidenti carenze” da parte dell’accusa: “Possiamo dimostrare – ha detto – che tutte le indagini hanno avuto finora un solo obiettivo, ottenere l’arresto di Depardieu. Si è omesso di ascoltare testimoni che dicevano di non aver assistito a violenze o molestie”.

Da parte loro, i legali delle parti civili protestavano perché – a loro dire – la difesa “ha omesso di comunicare i testimoni citati fino a questo momento”, denunciando “una violazione del contraddittorio”. E accusando l’avvocato di Depardieu di aver adottato una tattica “dilatoria” che “non sarebbe mai stata consentita” se l’imputato non fosse stato una celebrità. L’ultima sospensione, verso le 19:30 è stata per dare appuntamento a domani, sperando in un clima meno infuocato. Sarà il turno di Fanny Ardant, che sarà chiamata come testimone: “a domani”, ha detto ai presenti l’attrice con la sua voce inconfondibile.

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Cronache

Domani i funerali della bimba di 4 anni morta nel Napoletano

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Si svolgeranno domani, alle ore 16 nella parrocchia di San Nicola di Castelvenere (Benevento) i funerali di Alessandra, la bambina di 4 anni morta in circostanze ancora da chiarire in un’abitazione di Tufino, in provincia di Napoli, nella notte tra il 14 e 15 dicembre dello scorso anno, dopo una caduta da una scala a chiocciola. Lo rende noto Alessandro Di Santo, sindaco di Castelvenere, dove la bimba risiedeva ufficialmente. Sulle cause, non del tutto chiare, della morte di Alessandra indaga la Procura di Nola.

Due zii della bambina sono stati iscritti nel registro degli indagati. A carico della coppia di coniugi, presso cui la piccola era stata collocata dai servizi sociali, si ipotizzerebbero i reati di maltrattamenti e omicidio colposo. La morte della bambina risale alla sera del 13 dicembre scorso e sarebbe stata provocata dalle ferite conseguenti a quella che si ipotizza sia stata una caduta accidentale dalla scala interna dell’abitazione. Sembra che in un primo momento le condizioni della piccola non fossero state considerate così gravi, ma quando sul posto sono giunti i medici del 118, per la bambina non c’è stato più nulla da fare. Due le telefonate fatte al 118 quella sera: nella prima si faceva riferimento a una broncopolmonite, nell’altra si citava invece la caduta dalle scale. “La nostra comunità – aggiunge il primo cittadino – si unisce commossa ai genitori e ai nonni della piccola Alessandra per la sua tragica scomparsa”.

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Tragedia a Lanciano durante il corteo del 25 aprile: un morto e tre feriti investiti da un’auto

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Doveva essere una mattina di celebrazione e memoria quella di oggi a Lanciano, in occasione del 25 aprile. Invece, si è trasformata in tragedia quando una Lancia Musa ha travolto un gruppo dell’Anpi, che si stava dirigendo verso piazza Plebiscito per partecipare alla manifestazione organizzata dal Comune.

Un uomo di 81 anni muore sul colpo

Nell’incidente ha perso la vita un uomo di 81 anni, mentre altre tre persone sono rimaste ferite. Le loro condizioni non sono gravi, come ha comunicato la Asl Lanciano Vasto Chieti: al pronto soccorso dell’ospedale “Renzetti” sono giunti il conducente dell’auto, un uomo di 79 anni, e due donne. Si attendono gli esiti degli esami radiologici per valutare l’entità dei traumi. In assenza di lesioni significative, verranno trattenuti in Osservazione Breve.

Le indagini della Polizia: dinamica ancora da chiarire

La Polizia è al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Il conducente, fortemente provato, ha dichiarato di non ricordare nulla di quanto successo, se non di essere rientrato in auto dopo aver partecipato al momento celebrativo davanti al monumento agli Eroi Ottobrini. Al termine della cerimonia, i partecipanti si erano diretti a piedi verso il centro, percorrendo via del Torrione, dove l’auto ha improvvisamente sfrecciato tra loro a tutta velocità, travolgendo il gruppo.

Un dramma inaspettato che ha scosso profondamente la comunità di Lanciano proprio nel giorno della Festa della Liberazione.

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Addio a Nicola Rivelli, Forza Italia saluta un uomo di politica e cultura

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È morto Nicola Rivelli (foto Imagoeconomica del 13 aprile del 2000), ex parlamentare e storico militante di Forza Italia. A comunicarlo è stato Fulvio Martusciello, coordinatore regionale del partito in Campania, che ha annunciato il decesso avvenuto a causa di un arresto cardiaco.

Un protagonista della Seconda Repubblica

Rivelli è stato una figura centrale nella prima fase di costruzione del centrodestra italiano. «È stato parlamentare in una fase cruciale per il centrodestra, quando si costruivano i nuovi equilibri della Seconda Repubblica», ha dichiarato Martusciello. «Ha partecipato con determinazione alla nascita del progetto politico che avrebbe portato Forza Italia a guidare il Paese».

Politico, artista, cittadino

Ma Nicola Rivelli non è stato soltanto un uomo di partito. «Napoli perde una figura poliedrica, capace di esprimersi in politica come nell’arte e nella vita civile», ha sottolineato ancora Martusciello, ricordando il contributo di Rivelli anche fuori dalle aule parlamentari. Uomo brillante e mai banale, con una visione capace di andare oltre il contingente, ha saputo guadagnarsi la stima anche al di fuori del perimetro politico.

Una presenza costante e leale

«Sempre coerente, sempre presente, sempre con noi, fino alla fine», ha detto commosso il coordinatore regionale. «La sua amicizia è stata per me un punto fermo. Lo ricorderemo sempre con affetto e gratitudine».

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