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Cronache

Delinquenza minorile, 30mila denunciati nel 2020

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Senza studi e senza lavoro cercano nel branco della baby-gang l’orgoglio dell’appartenenza e, spesso, la voglia di riscatto e la fuga da un presente senza prospettive sconfinano nella violenza contro persone e cose. E’ questa a grandi linee la foto istantanea con i connotati della criminalita’ di gruppo che lega gli adolescenti e che e’ motivo di allarme in tante citta’ come Bologna e Napoli, o Roma dove e’ avvenuto il drammatico stupro di gruppo a Capodanno che ha unito ragazzi di periferia a quelli dei quartieri ‘alti’ della capitale in un contesto di consumo smodato di alcolici e droghe. Secondo l’Osservatorio nazionale sull’adolescenza, istituito presso il Ministero per la famiglia guidato dalla ministra Elena Bonetti, il 6,5% dei minorenni fa parte di una banda, il 16% ha commesso atti vandalici, mentre tre ragazzi su dieci hanno partecipato a una rissa. Danneggiamenti, furti e ricettazioni, rapine ed estorsioni, risse e lesioni, diffusioni di immagini pornografiche sui social: sono i reati maggiormente commessi dai ragazzini, ha ricordato il procuratore capo dei minori di Brescia Giuliana Tondino, nella sua relazione all’anno giudiziario svolta lo scorso gennaio. Alcuni di questi adolescenti, ha sottolineato la magistrata, hanno “deficit cognitivi non riconosciuti o riconosciuti tardivamente”, oppure “hanno problemi psichici mai riconosciuti e mai curati. Sono ragazzi con deficit educativi o gravi problemi in famiglia riconosciuti troppo tardi e non efficacemente fronteggiati”. Ragazzi bocciati precocemente o che presto abbandonano la scuola e i libri senza poter contare su un ‘regolare’ inserimento nel mondo del lavoro. “Prima che a un fenomeno criminale, siamo davanti ad un fenomeno sociale – ha detto Tondino – che va contrastato, ferma restando la risposta penale, la cui efficacia e’ pero’ limitata, in quanto e’ concentrata sul singolo soggetto autore di reato ed interviene a valle della commissione del fatto”. Dai dati del Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunita’, raccolti e presentati lo scorso giugno dalla cooperativa sociale Arimo – che dal 2003 gestisce servizi, comunita’ e spazi educativi, collaborando con gli Enti locali e con gli organi della Giustizia Minorile – gli ingressi di minori e giovani adulti negli Istituti penali per i minorenni in Italia nel 2020, sono stati 713, sui circa 30.000 denunciati (dato in calo rispetto all’anno precedente). Gli altri ragazzi, quelli che sono riusciti ad evitare la reclusione, sono in attesa di giudizio o sono stati sottoposti a misure alternative alla detenzione. Il tasso di recidiva per chi sconta la pena interamente in carcere e’ superiore al 60%. Nel caso delle misure alternative, invece, non supera il 20%. Il furto e’ il reato piu’ commesso, seguito da spaccio e detenzione di stupefacenti, e lesioni alle persone.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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