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Dal pannello solare portatile al cestino smart al Ceo di Las Vegas

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L’intelligenza artificiale nei computer, il Wi-fi 7, l’automotive e la sostenibilità: sono questi i trend che si profilano al Consumer Electronic Show di Las Vegas, meglio noto come Ces, la più importante fiera dell’elettronica di consumo che si svolge dal 9 al 12 gennaio. La prima tendenza, alquanto evidente, è rappresentata dalla pervasività dell’intelligenza artificiale. Un ambito di applicazione riguarderà sempre più il settore dei computer.

Produttori come Amd, Intel e Qualcomm hanno già presentato i loro semiconduttori dotati di funzionalità di IA, adesso toccherà ai produttori di computer dimostrare come mettere all’opera tali chip. L’idea è di aggiungere più elaborazione, in modo che gli utenti possano eseguire applicazioni avanzate sui dispositivi senza essere sempre connessi a internet. Tra i vari marchi che porteranno a Las Vegas i loro Pc, c’è Microsoft: ha cambiato la configurazione delle tastiere dei computer Windows 11 per introdurre, a partire dalla primavera, un nuovo tasto dedicato alla sua IA che si chiama Copilot. A Las Vegas sono attesi anche una serie di nuovi dispositivi, dai computer portatili ai televisori, con il supporto al Wi-Fi 7, il nuovo standard di connessione senza fili le cui specifiche ufficiali dovrebbero essere finalizzate nel 2024.

Tra i vantaggi, ci sono una maggiore velocità (fino a 46 Gbps) e la possibilità di usare due bande contemporaneamente, trasformando così una singola connessione wireless in un’autostrada a due corsie. Tra i capisaldi del Ces ci sono da sempre le tv. La tendenza principale è la tecnologia microLed, che riesce ad unire la qualità dei colori sui pannelli Oled con la luminosità dei sistemi Led. Il tutto condito da processori di intelligenza artificiale, pronti a ottimizzare le impostazioni senza che l’utente debba fare niente. Ed è il caso di Lg, che ha già svelato la nuova serie Signature 2024, dotata del processor IA Alpha che lavora per migliorare la qualità dell’immagine e dell’audio. Attese al varco anche Samsung, Tcl e Sony. Dal salotto alla casa connessa, l’attesa è anche per i prossimi gadget per il controllo del riscaldamento, videocamere, sensori intelligenti. A seguito dell’adesione dei big al protocollo unico Matter, è oggi possibile far comunicare tutti i vari oggetti con qualunque assistente vocale, creando in questo modo un ambiente connesso finalmente privo di limiti.

La fiera di Las Vegas è una vetrina anche per le automobili. Bmw, Mercedes-Benz, Honda, Kia e Hyundai si preparano ad andare in scena con i loro nuovi modelli uniti dal filo conduttore della tecnologia. E dovrebbero unirsi ad Aston Martin e Porsche nell’integrazione della nuova piattaforma Apple CarPlay, che con un iPhone collegato permette di mostrare su schermi più ampi e interattivi dati come la velocità, il carburante e la temperatura. Un altro trend del Ces 2024 sono le tecnologie per l’energia pulita, confezionate sotto forma di hardware di consumo. Negli Usa stanno diventando diffusi, ad esempio, i kit di pannelli solari fino ad ora destinati agli utenti dei camper che non necessitano di un installatore. C’è da scommettere che con l’aumento del costo dell’energia diventeranno sempre più popolari. Infine, la nicchia dei prodotti per la realtà aumentata e virtuale, come i visori, rimasti un po’ ai margini dopo i proclami sul metaverso. A Las Vegas ci sono ben 345 espositori con prodotti di questo tipo, tra cui Hisense, Magic Leap e Panasonic. E’ un settore inesplorato, che potrebbe esplodere dopo la discesa in campo a breve di Apple.

Dal pannello solare portatile e pieghevole al veicolo elettrico modulare che promette di rivoluzionare la mobilità urbana, dalla soluzione fotocatalitica da applicare alle pareti che purifica l’aria e riduce lo smog, alla piattaforma di microlearning basata sull’intelligenza artificiale che fornisce pillole formative in ambito ambientale: sono alcune delle soluzioni in ambito ambientale proposte dalle startup italiane che saranno presenti al Ces di Las Vegas. Delle totali 50 startup che rientrano nella missione italiana guidata dall’Ice, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, sono nove quelle che promuovono soluzioni green. Levante, azienda di Milano, ha creato il pannello solare portatile e pieghevole Origami con fibra di carbonio riciclata, in grado di produrre fino a 500 watt di energia, adatto a un uso in mobilità.

Contro lo smog, invece, Reair, anch’essa di Milano, presenta una una tecnologia basata sul principio della fotocatalisi per purificare l’aria inquinata delle grandi città. Attraverso l’utilizzo di rivestimenti fotocatalitici trasparenti e inodore che non alterano il colore e l’aspetto delle superfici, si possono abbattere microrganismi nocivi e ossidi di azoto. E’ di Torino Sunspeker che crea rivestimenti estetici per pannelli solari, che ne preservano l’efficienza tutelando il patrimonio artistico, storico e paesaggistico, e rendendo possibile l’applicazione di affissioni pubblicitarie.

L’Intelligenza artificiale al centro della proposta di The Thinking Clouds di Benevento: Greenia è una piattaforma AI di microlearning e comunicazione che fornisce in linguaggio naturale pillole formative in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. Ci sono corsi formativi interattivi, arricchiti da tutor digitali ed esperienze di realtà aumentata. Ganiga di Bientina (Pisa) ha inventato Hoooly, un cestino smart che comunica col cittadino, differenziando in automatico i suoi rifiuti e creando statistiche e dati grazie all’intelligenza artificiale, per pianificare il miglior percorso di svuotamento dei cestini. Sam (Smart Agriculture Method) è una piattaforma in grado di incrociare i dati provenienti da droni, stazioni agro-meteorologiche e satelliti per decidere quanta acqua distribuire, dove trattare o fertilizzare secondo le esatte esigenze delle colture.

Powandgo di Brescia è una piattaforma che connette gli utenti privati e le attività commerciali dotate di colonnine di ricarica con chi ha bisogno di ricaricare auto elettriche o ibride plug-in. Next di Padova è un sistema di trasporto basato su flotte di veicoli elettrici modulari: ogni modulo può unirsi e staccarsi da altri su strade di città facendo coincidere domanda e offerta e riducendo il consumo di autobus vuoti. 3DNextech di Livorno sviluppa macchinari basati su una tecnologia brevettata che migliora le caratteristiche fisiche degli oggetti in plastica stampati in 3D, rendendoli paragonabili ai prodotti dello stampaggio a iniezione.

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Ayrton Senna, trent’anni dopo: un mito e una bella persona

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Scusate il ritardo ma dopo trent’anni parlare di Ayrton che non c’è più a me fa ancora male. Soprattutto non mi piace celebrare una scomparsa. Per questo arrivo solo il giorno dopo.
L’ho conosciuto che correva in Formula Ford, si chiamava Ayrton Senna da Silva ma poi ha scelto di portare solo il cognome di sua madre, di origini napoletane e l’ho seguito durante la sua carriera, mi ha regalato molti scoop emozionanti ma il giorno che è morto non ero a Imola perché avevo l’esame di subacquea. E chi se la dimentica quella giornata: ero appena uscita dall’acqua per la prova per il brevetto open, ero a Sant’Angelo, nella mia Ischia. I miei colleghi sub mi dissero: vedi che Senna ha avuto un brutto incidente. Tornai di corsa a casa di mio fratello dove stavo in quei giorni ed accesi la tv giusto quando annunciarono che Ayrton era morto. E da allora io non me la sento di vedere la Formula 1.

Senna

Ogni volta ci provo ma troppi ricordi affollano la mia mente: Ayrton che pulisce il casco mentre siamo seduti sulle gomme nella prima intervista. Che mi fa entrare mentre sta girando uno spot pubblicitario a dispetto dello sponsor. Che si concede alle mie domande per l’Europeo mentre non parla con gli altri. Che telefona con me al mio direttore di allora, Marcello Sabbatini. E quando mi offre un suo pass per entrare al GP di Francia… E l’ultima intervista quando tutti dicevano che si sarebbe ritirato… E poi ai box suo fratello, mamma Joanna, l’impegno nel sociale per aiutare i bimbi sfortunati, la pastasciutta e quel messaggio registrato per un ragazzino ricoverato in coma all’ospedale di Imola . “Ana, non lo scrivere”, mi disse allora: pudico sempre quando faceva qualcosa per aiutare gli altri. Faceva tanto bene ma non lo diceva a nessuno. Una perdita vera, non solo per l’ automobilismo (un mondo al quale stava diventando scomodo quale paladino della sicurezza) e per la sua famiglia, ma per tutti, perché era un esempio positivo. Addio, Ayrton. Trent’anni dopo, un ricordo immutato.

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Tennis, infortunio all’anca: Sinner si ritira dal Madrid Open

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Il mondo del tennis è stato colpito da una notizia improvvisa durante il Masters 1000 di Madrid, con il numero due delle classifiche mondiali, Jannik Sinner, costretto al ritiro a causa di un infortunio all’anca destra. Questo ha dato il via libera per la semifinale al suo avversario, il talentuoso canadese Felix Auger-Aliassime, con cui avrebbe dovuto competere domani.

Il comunicato ufficiale del torneo, pubblicato su X, ha confermato il ritiro di Sinner e ha sottolineato che il giovane talento non sarà in grado di scendere in campo per l’incontro di quarti di finale contro Auger-Aliassime. Questo evento è avvenuto pochi minuti dopo che il numero tre del mondo e due volte campione a Madrid, Carlos Alcaraz, è stato eliminato nei quarti di finale da Andrey Rublev con il punteggio di 4-6 6-3 6-2.

“È molto triste dovermi ritirare dalla mia prossima partita qui a Madrid, scrive Sinner. La mia anca mi ha dato fastidio questa settimana e sta lentamente diventando più dolorosa. Seguendo il consiglio dei medici abbiamo deciso che era meglio non giocare oltre e peggiorare la situazione”.

L’infortunio di Sinner ha gettato un’ombra sulle prossime fasi del torneo, lasciando spazio a domande sulla sua pronta guarigione e sulla sua partecipazione futura agli eventi. Nel frattempo, gli appassionati del tennis aspettano con trepidazione gli incontri che seguiranno, con Fritz e Cerundolo pronti a scendere in campo, mentre domani si svolgerà la sfida attesa tra Medvedev e Lehecka.

Questo infortunio rappresenta una delusione per i fan di Sinner, che avevano sperato di vederlo competere al massimo delle sue capacità in questo torneo di prestigio. Tuttavia, l’attenzione ora si sposta sulla sua salute e sul suo recupero, con l’auspicio che possa tornare più forte che mai sulle scene del tennis mondiale.

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Fini condannato a 2 anni e 8 mesi per casa a Montecarlo

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Una operazione immobiliare dai contorni opachi e dietro la quale, secondo il tribunale di Roma, si nascondeva una attività di riciclaggio di denaro. Dopo sette anni dalla richiesta di rinvio a giudizio arriva la sentenza di primo grado per la vicenda legata all’acquisto di un appartamento a Montecarlo, al numero 14 di Boulevard Princesse Charlotte. I giudici della quarta sezione collegiale, dopo circa due ore di camera di consiglio, hanno condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione l’ex presidente della Camera, Gianfranco Fini, a 5 anni la sua compagna Elisabetta Tulliani. Il tribunale ha inoltre inflitto 6 anni a Giancarlo Tulliani, 5 anni al padre Sergio e 8 anni a Rudolf Theodor Baetsen. Il tribunale ha sostanzialmente recepito l’impianto accusatorio della Procura di Roma che ai cinque muove l’accusa riciclaggio.

A Fini, che era presente in aula, i magistrati contestano “la condotta relativa all’autorizzazione alla vendita dell’appartamento” escludendo l’aggravante e riconoscendogli le attenuanti generiche. “Non ho autorizzato la vendita dell’abitazione di Montecarlo ad una società riconducibile a Giancarlo Tulliani. Quando ho dato l’ok non sapevo chi fosse l’acquirente” ha commentando l’ex presidente della Camera lasciando la cittadella giudiziaria della Capitale che ha poi aggiunto: “me ne vado più sereno di quello che si può pensare dopo 7 anni di processo. Ricordo a me stesso che per analoga vicenda una denuncia a mio carico fu archiviata dalla procura di Roma. Dopo tanto parlare, dopo tante polemiche, tante accuse, tanta denigrazione da un punto di vista politico sono responsabile di cosa? Di aver autorizzato la vendita. Non mi è ben chiaro in cosa consista il reato”. La difesa dell’ex parlamentare annuncia il ricorso in appello sostenendo che il tribunale ha riconosciuto nei suoi confronti una sorta di “concorso morale” nell’attività illecita.

L’accusa prevista dall’articolo 648 bis del codice penale era l’unica fattispecie contestata nel processo dopo che nell’udienza del 29 febbraio scorso i giudici avevano dichiarato prescritta l’associazione a delinquere, reato che coinvolgeva altri imputati ma non Fini. La prescrizione era legata alla esclusione dell’aggravante della transnazionalità. Nel corso del procedimento è intervenuta anche la compagna di Fini che nel corso di brevi dichiarazioni spontanee aveva di fatto scaricato le colpe sul fratello Giancarlo.

“Ho nascosto a Fini la volontà di mio fratello di comprare la casa di Montecarlo. Non ho mai detto a Fini la provenienza di quel denaro, che ero convinta fosse di mio fratello – ha affermato visibilmente commossa la donna nel corso dell’udienza del 18 marzo scorso-. Il comportamento spregiudicato di mio fratello rappresenta una delle più grandi delusioni della mia vita”. Inizialmente il processo vedeva imputate, come detto, anche altre ‘posizioni’, tra cui il ‘re delle Slot’ Francesco Corallo e il parlamentare Amedeo Laboccetta, per le quali è stata riconosciuta la prescrizione. Secondo l’iniziale impianto accusatorio dei pm della Dda capitolina gli appartenenti all’associazione a delinquere hanno messo in atto, evadendo le tasse, il riciclaggio di centinaia di milioni di euro. Quel fiume di denaro, una volta ripulito, è stato utilizzato da Corallo per attività economiche e finanziarie ma anche, è la convinzione degli inquirenti, in operazioni immobiliari che hanno coinvolto i membri della famiglia Tulliani.

Gli accertamenti della Procura hanno riguardato, quindi, anche l’appartamento di Boulevard Principesse Charlotte, finito poi nella disponibilità di Giancarlo Tulliani che attualmente vive a Dubai da latitante. L’appartamento monegasco, secondo quanto accertato, sarebbe stato acquistato da Tulliani junior grazie ai soldi di Corallo attraverso due societa’ (Printemps e Timara) costituite ad hoc. Il coinvolgimento di Fini nell’inchiesta è legato proprio al suo rapporto con Corallo. Un rapporto, per la procura, che sarebbe alla base del patrimonio dei Tulliani. Quest’ultimi per gli inquirenti avrebbero ricevuto su propri conti correnti ingenti somme di danaro riconducibili a Corallo e destinati alle operazioni economico-finanziarie dell’imprenditore in Italia, Olanda, Antille Olandesi e Principato di Monaco.

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