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Addio di Amato alla Commissione AI. Arriva padre Benanti

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E’ “una destra populista, la democrazia è a rischio”. “L’Italia può seguire la Polonia e l’Ungheria”. E’ il 2 gennaio e Giuliano Amato riassume così “l’apprensione” per l’anno che si è appena aperto. Tinte fosche che l’ex premier ed ex presidente della Corte Costituzionale dedica tutte al governo con il quale, tra l’altro, collabora come presidente della Commissione algoritmi. Parole che riportano alla luce vecchie ruggini nei rapporti, difficili, tra Amato e la premier Giorgia Meloni che a fine ottobre non fece nulla per nascondere l’irritazione per la sua nomina alla guida del gruppo di studio sull’Intelligenza Artificiale.

C’è voluta la conferenza di fine/inizio anno della presidente del Consiglio per chiudere definitivamente la partita tra i due con la Meloni – sollecitata da un giornalista – che ancora si domandava se fosse opportuno lasciare Amato al suo posto (“credo si sappia che non sia stata una mia iniziativa”) e lui che dalle colonne del Corriere della Sera, non senza amarezza ed ironia, si chiudeva alle spalle il portone di Palazzo Chigi: “questa è una commissione della presidenza del Consiglio, e visto che la mia nomina non risulta essere un’iniziativa della presidente del Consiglio lascio senz’altro l’incarico. Peccato, ci perdono qualcosa…”. Rapido, rapidissimo, il cambio della guardia alla Commissione.

Sono bastate poche ore e il sottosegretario all’Editoria, Alberto Barachini, annuncia: “Padre Benanti è il nuovo Presidente della Commissione AI per l’informazione”. Professore della Pontificia Università Gregoriana, teologo e filosofo, francescano del Terz’Ordine Regolare, è l’unico italiano membro del Comitato sull’intelligenza artificiale delle Nazioni Unite nonché membro del Comitato di Coordinamento per il supporto al Sottosegretario di Stato Alessio Butti nell’aggiornamento delle strategie sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Barachini, prendendo “atto delle dimissioni del Presidente emerito della Corte Costituzionale Giuliano Amato dalla Commissione AI”, ha voluto stringere i tempi e “andare avanti con rinnovata determinazione nel lavoro intrapreso, consapevoli di quanto sia cruciale il settore dell’informazione e della necessità di indagare l’impatto dell’intelligenza artificiale su ogni suo aspetto portando alla luce opportunità, rischi, delineando perimetri etici e possibili sinergie a tutela dell’occupazione e del diritto d’autore”.

E del resto la stessa Meloni ha indicato nell’intelligenza artificiale una delle priorità della Presidenza italiana del G7. Benanti, 50 anni, è anche consigliere di Papa Francesco sui temi della AI e dell’etica della tecnologia, insegna teologia morale e ha alle spalle un curriculum vitae di altissimo profilo in ambito AI. Il 1 dicembre 2017 viene incluso nella Task Force Intelligenza Artificiale per coadiuvare l’Agenzia per l’Italia digitale nell’elaborare un primo rapporto sintetico per individuare le possibili raccomandazioni che il Governo italiano, e in generale la pubblica amministrazione. Il 27 dicembre 2018 viene selezionato dal Ministero dello sviluppo economico come membro del gruppo di trenta esperti che a livello nazionale elaboreranno la strategia nazionale sull’intelligenza artificiale. Già da martedì prossimo, 9 gennaio, i membri della Commissione cominceranno a stendere la prima relazione da consegnare al premier Meloni.

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Affari Tuoi, serata amara per Valentina: sfuma il sogno dei 300mila euro e perde tutto nel gioco finale

Nella puntata del 18 novembre di Affari Tuoi, Valentina dalla Puglia manca il colpo da 300mila euro e perde tutto nel gioco della regione fortunata.

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Nella sessantottesima puntata di questa edizione di Affari Tuoi, in onda il 18 novembre 2025, la protagonista è Valentina, concorrente in arrivo dalla Puglia. Con lei in studio c’è la sorella Elisabetta.
La coppia parte con il pacco numero 17, che cambia immediatamente per prendere il numero 11. La scelta si rivela corretta: nel pacco abbandonato c’erano solo 5 euro.

Il momento decisivo: via il pacco 11, dentro l’8

Più avanti nella partita, Valentina decide un secondo cambio: lascia il pacco 11 per prendere il pacco 8.
Come da tradizione, la concorrente sceglie di aprire subito il pacco appena lasciato, il numero 11. All’interno trova 10mila euro, un esito che non la scoraggia.

Le offerte del Dottore e la corsa al pacco da 300mila

A cinque pacchi dalla fine, restano in gioco:

  • 2 pacchi rossi da 30mila e 300mila euro

  • 3 pacchi blu da 20 euro, 200 euro e Gennarino

Il Dottore offre 29mila euro per chiudere la partita. Valentina ringrazia ma rifiuta, puntando al premio più alto.
A tre pacchi dal termine, arriva una nuova offerta: 35mila euro. Anche questa volta Valentina dice di no.

L’uscita del pacco da 300mila euro

Il momento chiave arriva subito dopo: il pacco che viene eliminato è quello da 300mila euro, la somma più alta in gioco. La tensione dell’arena cala e la strada si fa più complicata.

Il finale: il gioco della regione fortunata

Eliminata la somma massima, Valentina accede al gioco della regione fortunata, ultima possibilità per tentare la sorte.
Indica prima la Liguria per tentare i 100mila euro: sbaglia. Prova allora con la Toscana, ma anche questa scelta non si rivela corretta.
La concorrente perde tutto, lasciando la puntata a mani vuote dopo una partita intensa, coraggiosa e ricca di colpi di scena.

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Esteri

Londra accusa la Cina: troppe spie con gli occhi a mandorle nel Regno Unito

L’MI5 lancia un’allerta su possibili reclutamenti di talpe cinesi nel Parlamento britannico tramite profili LinkedIn falsi. Il governo Starmer denuncia interferenze ostili e annuncia nuovi investimenti per la sicurezza.

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I servizi segreti interni dell’MI5 hanno diffuso un’allerta rivolta ai presidenti della Camera dei Lord e della Camera dei Comuni, segnalando “rischi significativi” di interferenze straniere nel cuore delle istituzioni britanniche. La preoccupazione riguarda due profili LinkedIn ritenuti riconducibili al ministero della Sicurezza di Stato cinese e utilizzati per tentativi di reclutamento di informatori dentro Westminster.

I profili sospetti e il metodo di contatto

Nel mirino degli investigatori ci sono due presunti account falsi, attribuiti a “Amanda Qiu” e “Shirly Shen”. Entrambe le identità si presentano come esperte di ricerca del personale ma, secondo l’MI5, avrebbero contattato funzionari e dipendenti parlamentari con l’obiettivo di ottenere informazioni riservate. Si tratta di un metodo già noto, poiché altre operazioni analoghe sono state più volte denunciate negli ultimi anni.

La reazione immediata del governo Starmer

Il governo laburista ha reagito con estrema durezza. Davanti ai Comuni, il viceministro dell’Interno Dan Jarvis ha definito la vicenda “un tentativo segreto e calcolato di interferenza da parte di una potenza straniera”, ribadendo che simili attività “non saranno tollerate”. Londra ha annunciato un investimento da 170 milioni di sterline in tecnologie avanzate per proteggere le comunicazioni sensibili.

I rapporti con Pechino e il caso dei colloqui bilaterali

Il governo britannico ha inoltre reso noto che la ministra degli Esteri Yvette Cooper ha affrontato la questione con il suo omologo cinese il 6 novembre, sottolineando che il Regno Unito non accetterà alcuna azione volta a minacciare la propria sicurezza nazionale. La Cina ha negato ogni accusa, definendola “priva di fondamento”.

Timori nel ministero della Difesa e precedenti sospetti

Il clima è aggravato anche dai sospetti di possibili intercettazioni, che avrebbero spinto il ministero della Difesa a invitare il personale a non discutere informazioni sensibili sui veicoli di servizio. L’indicazione è arrivata a seguito del ritrovamento, nel 2023, di un dispositivo di tracciamento di provenienza cinese su un’auto governativa utilizzata dall’allora premier Rishi Sunak.

Il caso dei due ricercatori britannici e le tensioni giudiziarie

Resta viva anche la polemica sul caso dei ricercatori Christopher Cash e Christopher Berry, indagati per sospetto spionaggio a favore della Cina. L’inchiesta era stata archiviata prima del processo, ma la Procura della Corona ha poi contestato al governo di non aver classificato formalmente la Cina come minaccia nazionale, limitando così il perimetro investigativo.

La questione aperta della nuova ambasciata cinese

In questo clima cresce l’incertezza sulla decisione relativa alla nuova ambasciata cinese a Londra, destinata a diventare la più grande rappresentanza diplomatica del Dragone in Europa. Il dossier, già sensibile, diventa ora ancora più complesso alla luce dell’allerta lanciata dall’MI5 e delle tensioni politiche tra Regno Unito e Cina.

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Contratto medici 2022-24, aumenti fino a 491 euro: firmata la preintesa. Cgil non firma e proclama sciopero

Firmata la preintesa del contratto 2022-24 per 137mila medici e dirigenti sanitari: aumenti medi di 491 euro al mese e arretrati da 6.500 euro. Cgil non firma e proclama sciopero per il 12 dicembre.

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Il nuovo contratto collettivo nazionale 2022-24 per la dirigenza medica e sanitaria prevede aumenti medi di circa 491 euro al mese per tredici mensilità e arretrati stimati in 6.500 euro. Il provvedimento riguarda 137mila professionisti, di cui 120mila medici e 17mila dirigenti sanitari non medici, per un investimento complessivo pari a 1,2 miliardi. Gli incrementi in busta paga arriveranno dopo la firma definitiva, attesa entro due o tre mesi.

La firma della preintesa e il giudizio positivo di Aran

La preintesa è stata sottoscritta nella sede dell’Aran al termine di una trattativa cominciata il primo ottobre. L’Agenzia definisce l’accordo ampiamente soddisfacente e sottolinea la rapidità del negoziato. La firma apre ora la strada al successivo contratto 2025-27, per il quale servirà un nuovo atto di indirizzo alle Regioni.

Le novità introdotte: riconoscimenti ai giovani e tutele dopo le aggressioni

Tra le novità, è previsto un incremento retributivo percentuale più elevato per i giovani professionisti, con l’obiettivo di rendere più attrattivo il lavoro nel servizio sanitario nazionale. È stato inoltre introdotto il riconoscimento dell’anzianità anche per le branche equipollenti e un sistema più flessibile di progressione professionale. I lavoratori vittime di aggressioni avranno diritto a tutela legale in ogni grado di giudizio e a un supporto psicologico garantito.

Le reazioni dei sindacati favorevoli

Molte sigle sindacali giudicano positivamente la preintesa. I rappresentanti della dirigenza medica evidenziano che le risorse erano già stanziate e che la firma consente di riversare subito gli aumenti nelle retribuzioni. Tra gli elementi apprezzati figurano i riconoscimenti economici per chi lavora nei pronto soccorso e l’attenzione alla permanenza dei giovani nel servizio sanitario pubblico.

La posizione contraria della Fp Cgil Medici e la protesta del 12 dicembre

La Fp Cgil Medici e il Fassid non hanno firmato la preintesa. La Cgil definisce il contratto insufficiente sul piano economico, sostenendo che il potere d’acquisto recuperato non compensi l’inflazione accumulata. Il sindacato annuncia uno sciopero per il 12 dicembre, in concomitanza con la mobilitazione generale già proclamata contro la legge di bilancio, e una consultazione in tutte le aziende sanitarie.


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Suggerimento immagine: immagine neutra di medici in corsia ospedaliera, senza volti riconoscibili, contesto istituzionale.


Aumenti medi e platea coinvolta

Il nuovo contratto collettivo nazionale 2022-24 per la dirigenza medica e sanitaria prevede aumenti medi di circa 491 euro al mese per tredici mensilità e arretrati stimati in 6.500 euro. Il provvedimento riguarda 137mila professionisti, di cui 120mila medici e 17mila dirigenti sanitari non medici, per un investimento complessivo pari a 1,2 miliardi. Gli incrementi in busta paga arriveranno dopo la firma definitiva, attesa entro due o tre mesi.

La firma della preintesa e il giudizio positivo di Aran

La preintesa è stata sottoscritta nella sede dell’Aran al termine di una trattativa cominciata il primo ottobre. L’Agenzia definisce l’accordo ampiamente soddisfacente e sottolinea la rapidità del negoziato. La firma apre ora la strada al successivo contratto 2025-27, per il quale servirà un nuovo atto di indirizzo alle Regioni.

Le novità introdotte: riconoscimenti ai giovani e tutele dopo le aggressioni

Tra le novità, è previsto un incremento retributivo percentuale più elevato per i giovani professionisti, con l’obiettivo di rendere più attrattivo il lavoro nel servizio sanitario nazionale. È stato inoltre introdotto il riconoscimento dell’anzianità anche per le branche equipollenti e un sistema più flessibile di progressione professionale. I lavoratori vittime di aggressioni avranno diritto a tutela legale in ogni grado di giudizio e a un supporto psicologico garantito.

Le reazioni dei sindacati favorevoli

Molte sigle sindacali giudicano positivamente la preintesa. I rappresentanti della dirigenza medica evidenziano che le risorse erano già stanziate e che la firma consente di riversare subito gli aumenti nelle retribuzioni. Tra gli elementi apprezzati figurano i riconoscimenti economici per chi lavora nei pronto soccorso e l’attenzione alla permanenza dei giovani nel servizio sanitario pubblico.

La posizione contraria della Fp Cgil Medici e la protesta del 12 dicembre

La Fp Cgil Medici e il Fassid non hanno firmato la preintesa. La Cgil definisce il contratto insufficiente sul piano economico, sostenendo che il potere d’acquisto recuperato non compensi l’inflazione accumulata. Il sindacato annuncia uno sciopero per il 12 dicembre, in concomitanza con la mobilitazione generale già proclamata contro la legge di bilancio, e una consultazione in tutte le aziende sanitarie.

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