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Cronache

Cronache della pandemia, il racconto di due mesi di disinformazione main stream

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Massimo Galli “esperto” virologo di riferimento della sanità lombarda dichiara a febbraio: “È poco più di un’influenza. Da noi non attaccherà mai”. Il 19 febbraio viene giocata con il pubblico a San Siro la partita Atalanta-Valencia con oltre 50.000 spettatori. Bergamo diventerà uno dei peggiori focolai mondiali di covid 19, Valencia sarà uno dei peggiori spagnoli. Il 21 febbraio: “chiudere, chiudere tutto. Le frontiere, gli aeroporti, le stazioni. Chiudere tutto!”. Il 27 febbraio: “Aprire, aprire tutto! Discoteche, ristoranti, palestre. Milano non si ferma, la Lombardia non deve fermarsi!” 27 febbraio: parte la campagna #milanononsiferma con il filmato che fa il giro di tutta l’informazione main stream. Zingaretti a sostegno della campagna mediatica #milanononsiferma va a farsi “l’ape a Milano”. Dopo pochi giorni sarà dichiarato positivo al test del covid 19. Il giorno 11 marzo: nel pieno dello sviluppo del contagio il presidente di confindustria Lombardia dichiara: “…le imprese lombarde sono “fortemente orientate a continuare a garantire la continuità aziendale, si impegnano a rafforzare le proprie misure di prevenzione e contenimento della diffusione dell’epidemia in linea con le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità”.
Berlusconi qualche giorno prima si era rifugiato a Nizza nella villa della figlia Marina e da lì guiderà la campagna di distrazione mediatico/promozionale de “l’Ospedale in Fiera a Milano” tirando fuori 10 milioni di euro di donazione e chiamando a dirigere la cosa Bertolaso a titolo gratuito ottenendo un ritorno mediatico senza precedenti e ripulendo, in parte, l’immagine del suo pupillo ex capo della Protezione Civile ai tempi de La Maddalena. La comunicazione main stream al completo (Rai/Mediaset/Sky) inizia un’opera di beatificazione del lavoro di costruzione dell’Ospedale in Fiera a Milano e contemporaneamente cerca di sminuire il lavoro del gruppo di medici del Pascale di Napoli sul Tocilizumab. Inventa la fake news sui medici assenteisti al Cardarelli di Napoli. Nel frattempo nel Lazio ed in Campania, spendendo la terza parte dei 21 milioni di euro che finisce per costare l’Ospedale in Fiera a Milano, mettono a disposizione dei malati di Covid 19 strutture ricavate in ospedali esistenti, decuplicando le terapie intensive disponibili nelle due Regioni che resteranno alla Sanità Pubblica, mentre le strutture fieristiche milanesi andranno poi demolite ed eliminate così da difendere, ancora, la privatizzazione della Sanità lombarda partita con Formigoni.

Roberto Formigoni. La mitica sanità lombarda esce con le ossa rotte dopo anni di tangenti

Con mazzette e condanne susseguenti. Nel frattempo la comunicazione giornalistica continua la pratica di deminutio di quanto avviene al Sud cercando in ogni modo di sminuire il lavoro dell’Ospedale Cotugno di Napoli, oggetto di un servizio della televisione inglese (British Sky News), nel quale viene rimarcata la grande professionalità della direzione, dei medici e degli infermieri lì impegnati al grido “A Napoli c’è anche una eccellenza” “È incredibile che proprio a Napoli ci sia un’eccellenza, da non crederci…” etc etc.

Ospedale Cotugno di Napoli ingresso reparto malattie infettive.
Cotugno Hospital, in Naples.

Fine marzo in Lombardia scoppia il caso delle Rsa. Le residenze per anziani diventano focolai di infezione per visitatori, medici ed infermieri. Gli anziani muoiono come mosche, infettati dai parenti che portano visite, mai bloccate essendo in molti casi strutture private, e dai degenti che la Regione Lombardia scarica sulle RSA senza dotarle di adeguati sistemi di protezione per i propri medici ed infermieri. Il 10 aprile la Regione Lombardia nomina una Commissione d’inchiesta su quanto avvenuto nelle RSA composta da 10 esperti in materia. Senza specificare il costo che avrà per l’amministrazione e che, molto probabilmente, arriverà a nulla dopo mesi, anni di costi rilevanti, visto che a nominarla sono gli stessi accusati di aver creato il problema costato la vita, sinora, ad almeno 2000 persone.

 

 

Ho probabilmente dimenticato qualcosa. Tutto quello che ho riportato è facilmente riscontrabile sul web con una semplice ricerca. Qualcosa è sparito, le dichiarazioni di Salvini del 21 e 27 febbraio, le conservo gelosamente. Lascio a voi un sereno ed educato confronto su come suddividere le responsabilità della diffusione del COVID 19 che lascerà macerie e povertà in tutto il paese, non solo in Lombardia e che ci costringe in casa da ormai oltre un mese.

 

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Scontro tra auto, morta una 33enne in viaggio con i due figli

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Ancora un incidente mortale sulle strade bolognesi. Poco prima delle 16, lungo la strada provinciale 61 in località Pian di Lama nel territorio di Monzuno, sull’Appennino bolognese, si è verificato uno scontro frontale tra due autovetture che provenivano da direzioni opposte.

Nel violento impatto è morta una donna di 33 anni, che viaggiava, a bordo di un’utilitaria Honda Jazz insieme ai suoi due figli: una ragazza di 18 anni e un ragazzino di 13 anni che sono stati accompagnati, dal 118, all’Ospedale Maggiore per accertamenti. Sono rimasti feriti, in modo più lieve, gli occupanti dell’altra vettura coinvolta, una Citroen C4. Sul posto, per i rilievi, sono intervenuti i carabinieri che sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto è accaduto. Ieri, sulla Statale della Futa, aveva perso la vita un motociclista 76enne uscito di strada con il suo mezzo.

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Concertone sotto tono, funestato dal maltempo

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Oltre cinquanta artisti, ma i veri protagonisti del Concertone del Primo Maggio a Roma, eccezionalmente al Circo Massimo causa lavori in piazza San Giovanni in vista del Giubileo, sono stati la pioggia, caduta incessantemente fino alla sera, e il fango dell’antica arena. Nonostante i disagi, il pubblico non ha ceduto e con l’inizio delle esibizioni serali, le più attese, ha riempito il Circo Massimo. Chi si aspettava proclami e appelli, è rimasto deluso. Il Concertone non ha avuto grossi scossoni. Persino Morgan ha smussato ogni possibile polemica per essere stato sfumato durante la sua esibizione a favore dei tg. “È stato molto rock. Molto d’avanguardia”. L’unica stoccata sul palco la manda allo Stato, reo di non tutelare abbastanza gli artisti, e poi, dietro le quinte, è la volta di X Factor: “torno ma per distruggere tutto con la bomba atomica.

A Sanremo porterei invece una bomba musicale, perché c’è bisogno di far detonare l’energia musicale”. Il brivido c’è stato alle 15, quando la diretta ha preso il via. O meglio, ha cercato di prendere il via perché un forte acquazzone ha provocato problemi tecnici che hanno costretto a interrompere prima l’esibizione dei Bloom di Giusy Ferreri e poi quella dei Cor Veleno. Venti minuti di silenzio, con Ermal Meta, conduttore con Noemi e BigMama, che chitarra e voce ha improvvisato Hallelluja di Leonard Cohen, riuscendo nell’impresa di far smettere di piovere. Per poco, ma il tempo necessario per risolvere i problemi. BigMama, dal canto suo, ha voluto dedicare il suo monologo ai giovani. “Ci dicono sempre ‘non mollare, non ti arrendere, devi farcela’. Siamo figli di questa generazione che ha paura di non farcela.

Sbagliare non è mai qualcosa di umano, la media deve essere altissima. Invece dovete ricordare che il fallimento è qualcosa di prezioso, ti fa ragionare su quanto credi nel tuo sogno, nella tua forza interiore. Io lo chiamo desiderio di rivalsa, la cosa più bella che ho”. Lo ha detto dal palco del Concertone. “Sbagliare è umano e fallire è prezioso. Sarà la vostra ambizione che muoverà il mondo. Credere nei propri sogni salva”, ha aggiunto. Noemi, invece, ha puntato i riflettori sulla condizione della donna. “Il Primo Maggio deve essere fino in fondo la festa delle lavoratrici e dei lavoratori, per il lavoro, per la giustizia sociale e contro le violenza sulla donne. Le donne sono trattate peggio e pagate meno sul lavoro.

In Italia una donna su due non ha lavoro, molte donne hanno un lavoro precario o povero o costrette al part time. Nel privato lo stipendio è di circa 8mila euro più basso di quello di un uomo. Una donna su cinque lascia il lavoro dopo un figlio. Eppure le donne si laureano di più e con voti più alti”. E poi l’affondo: “In Italia si continua a dire che dovremmo fare più figli, ma non si fa abbastanza per conciliare maternità e lavoro. E solo con l’indipendenza economica le donne possono difendersi dai soprusi e dalle violenze”. Dopo la prima parte, che ha visto esibirsi tra gli altri Malika Ayane, ex-Otago, Motta, Piotta, Leo Gassmann, il concerto è ripreso con l’immancabile Bella Ciao in versione Dance. Per lasciare poi spazio a Negramaro, Rosa Linn, Rose Villain, La Rappresentante di Lista, Achille Lauro. Tra i più attesi Geolier e Ultimo.

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Auto in fiamme, muore una donna

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Tragico pomeriggio a Vado Ligure, in provincia di Savona, dove una donna è morta in circostanze misteriose a causa dell’incendio di un’auto vicino a un distributore di benzina lungo la via Aurelia. Gli eventi hanno destato preoccupazione e confusione nella comunità locale, poiché la dinamica di quanto accaduto rimane ancora avvolta nell’ombra.

Al momento, non è stata fornita alcuna chiarezza sulla natura dell’incidente. Le autorità locali stanno conducendo un’indagine approfondita per determinare se si sia trattato di un gesto deliberato o di un tragico incidente. Ciò che è certo è che la donna è stata trovata senza vita al di fuori del veicolo incendiato, a pochi passi dal distributore di benzina. La sua identità non è stata resa nota pubblicamente, in attesa di informare i familiari più stretti.

L’incidente ha richiamato prontamente l’intervento di diverse squadre di soccorso. I vigili del fuoco hanno lavorato incessantemente per domare le fiamme, mentre l’automedica del 118 ha tentato di prestare soccorso alla vittima. I carabinieri e i membri della Croce Rossa di Savona si sono mobilitati per garantire il controllo della situazione e fornire supporto alle indagini in corso.

 

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