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Cronache

Crisi epilettica, salvata da maestre al telefono col 118

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Ha una crisi epilettica mentre è in aula. Si accascia sul pavimento e viene prontamente soccorsa da una maestra che, insieme alle due colleghe presenti, le fornisce i primi soccorsi, seguendo quello che le suggerisce di fare al telefono un medico del 118 che guida l’insegnante in tutte le manovre, in attesa dell’arrivo dell’elisoccorso. La storia arriva da Biccari, paesino del subappennino dauno, in provincia di Foggia. La piccola ha sei anni. Dal 2022 si è stabilita con la famiglia nel piccolo comune e da settembre ha iniziato il percorso scolastico in prima elementare.

La bambina non aveva mai avuto una crisi epilettica, per cui il malessere ha colto tutti di sorpresa. Decisivo l’intervento dell’insegnante Annarita Tetta, 47 anni, con all’attivo 27 anni di insegnamento. “Quando la piccola si è accasciata sul pavimento, l’ho sistemata in posizione laterale e ho praticato alcune manovre apprese durante il corso Blsd pediatrico (che fornisce tecniche di base di primo soccorso) e dopo tre pressioni la piccola ha vomitato, ma non ha ripreso conoscenza. In collegamento con la dottoressa Tamara Cirillo, della centrale 118, ho eseguito tutte le manovre fino all’arrivo dell’elisoccorso con il rianimatore che ha intubato la piccola e l’ha trasferita al pediatrico Giovanni XXIII di Bari. Abbiamo saputo che è fuori pericolo, sta bene e la aspettiamo insieme ai suoi compagni per riabbracciarla”.

Gli altri alunni sono stati portati dalle altre insegnanti nei locali della palestra e assistiti. La maestra ci tiene a ringraziare “tutto il personale scolastico ed, in particolare, le colleghe Daniela Vitale e Annarita Sammarco. Un grazie particolare agli angeli del 118 e dell’elisoccorso. È stato un lavoro di unione e di squadra”. “Se non ci fosse stata collaborazione la bambina sarebbe morta” rimarca il direttore della centrale operativa del 118, Stefano Colelli. Su quanto accaduto alla piccola, interviene il professore Federico Vigevano, responsabile del dipartimento dell’età evolutiva del gruppo San Raffaele di Roma. “Si tratta di una malattia – sottolinea il neurologo – che coglie di sorpresa, caratterizzata dalla persistente predisposizione dell’encefalo a generare crisi epilettiche. Più del 50% delle epilessie esordisce in età pediatrica.

Le campagne educazionali e di informazione sono di vitale importanza e dovrebbero far parte della formazione obbligatoria di educatori e operatori scolastici”. Non a caso solo a Roma e provincia sono 4mila i dipendenti scolastici formati per intervenire in situazioni come quella di Biccari. Con l’iniziativa “La scuola non ha paura della crisi’ l’ospedale pediatrico Bambino Gesù ha come obiettivo quello di insegnare al personale scolastico la corretta gestione degli studenti con epilessia, nel caso in cui dovessero avere delle crisi epilettiche in classe. Dal 2016 ad oggi ha formato quasi 4mila persone, coinvolgendo oltre 70 istituti scolastici di Roma e provincia.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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