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Corona Virus

Covid: in Campania record di 51 morti

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Arriva a 51 il nuovo record nero di deceduti in Campania per il covid: il bollettino odierno della Regione conta, infatti, 31 morti nelle ultime 48 ore a cui vanno aggiunti altri 20 risalenti ai giorni scorsi e registrati in ritardo. Malgrado i test effettuati ieri, giorno festivo, siano piu’ bassi dei giorni di lavoro, il tasso di incidenza del Covid continua a diminuire: i nuovi positivi sono infatti 5.062 su 42.979 tamponi, portando l’indice di contagio all’11,77% contro il 12,92 del giorno prima. Stabile l’occupazione delle terapie intensive che nella Regione sono 89 (+1), mentre i ricoveri in degenza scendono a quota 1.391 (-13). Situazione su cui il governatore Vincenzo De Luca tiene accesi i fari di controllo, partendo dalla polemica con il governo per la ripartenza della scuola da lui voluta al 29 ma poi bocciata: “Il 10 gennaio avevamo 25.000 bimbi vaccinati, poco piu’ del 10%. Oggi ne abbiamo 150.000 vaccinati, se avessimo avuto due settimane di tempo come avevamo chiesto, avremmo aperto le scuole senza moltiplicare il contagio come sta avvenendo. Dopo la truffa mediatica da parte del ministero dell’Istruzione e’ tutto aperto e nelle scuole c’e’ il caos, le famiglie non sanno come fare per riportare i bimbi in classe, le mascherine non ci sono e neanche i tamponi, l’accordo con medici di base non c’e’, dovevamo fare in maniera diversa”. De Luca tiene fisse le regole base della prevenzione: “Continuiamo a mantenere la mascherina anche se a livello nazionale decidono di toglierla all’aperto. Dobbiamo essere piu’ prudenti che nelle altre Regioni perche’ la densita’ abitativa in Campania e’ piu’ alta. Ora dobbiamo completare la vaccinazione per i piu’ piccoli e dobbiamo mantenerci prudenti, perche’ nuove varianti possono sempre diffondersi”. Proseguono i contagi anche a Napoli che nella giornata domenicale conta 835 nuovi positivi, ma anche 3.708 guariti. In citta’ ci si attrezza all’arrivo sempre maggiore di positivi di covid anche all’ospedale Cardarelli, il piu’ grande della Regione, che oltre alle due palazzine e un ex reparto obi dedicato ai malati di covid, ha deciso di riorganizzare alcune stanze isolate in diversi reparti. “In tutto nelle due palazzine e l’ex obi abbiamo 150 posti – spiega Giuseppe Longo, diretto del Cardarelli – ma solo oggi abbiamo 180 positivi che quindi stanno gia’ sfruttando la nuova organizzazione. Oltre ai 150 posti di prima abbiamo ricavato dei letti dedicati al covid anche in altri reparti, sono stanze piu’ isolate, chiuse e con medici e infermieri che ci vanno con l’abbigliamento di sicurezza”. Il numero di positivi in ospedale cresce, perche’ molti pazienti ci vanno per altre patologie ma a tutti viene fatto il tampone e molti asintomatici dal covid risultano positivi, infatti poco occupate sono le terapie intensive: “Oggi su 180 pazienti positivi – spiega Longo – sei sono in terapia intensiva. Di cui quattro sono persone non vaccinate e due sono vaccinati ma che hanno patologie per cui sarebbero in terapia intensiva no covid, comunque. Questo fa parte delle caratteristiche del nuovo virus, che fa spesso meno sintomi ma si diffonde in poco tempo. Questo sta portando cambiamenti, come quelli in Gran Bretagna, ma anche che il servizio sanitario deve essere sempre pronto”. Per esserlo il Cardarelli ha lanciato un nuovo bando che punta a contratti a tempo determinato per 20 infermieri 15 dirigenti medici, con 2800 risposte sui posti infermieri ma solo 12 per i medici, piu’ difficili da trovare in Italia.

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Covid: indicatori in salita, Rt sopra soglia epidemica

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Il Covid rialza la testa. Nell’ultima settimana, secondo i dati del monitoraggio della Cabina di regia del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità, tutti gli indicatori sono in salita. Crescono i casi, che raggiungono il 44.953 settimanali, con un’incidenza di 76 nuovi casi per 100 mila abitanti, con un aumento di circa il 30% rispetto alla settimana precedente, quando erano 58 per 100 mila. In salita anche l’indice di trasmissibilità Rt che è pari a 1,12 (era a 0,93 sette giorni fa) e ha superato la soglia epidemica.

L’incidenza è in aumento in quasi tutte le Regioni con il Veneto che registra i tassi più alti, più che doppi rispetto alla media nazionale (176 per 100 mila). La fascia di età più interessata è quella degli ultranovantenni. Non ci sono, invece, variazioni di rilievo nella mortalità. Anche se l’occupazione dei posti letto in area medica resta limitata (al 7,7% con 4.811 ricoverati), è cresciuta di 1 punto percentuale rispetto alla settimana precedente. In lieve aumento anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva: è pari al’1,5% (137 ricoverati) rispetto all’1,4% della scorsa settimana. Tra le varianti, resta confermato il ruolo predominante di EG.5 (Eris).

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Voci sul riassetto di Aspi con l’ingresso di Gavio

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Tornano le voci di una riorganizzazione dell’assetto azionario di Autostrade per l’Italia (Aspi), ma i due colossi dell’asset management Blackstone e Macquarie smentiscono le indiscrezioni. Non commenta Cdp. A riportare al centro dell’attenzione il tema è stato il quotidiano La Stampa: sul tavolo del governo ci sarebbe un progetto firmato Jp Morgan e datato ottobre, che prevede il conferimento degli asset di Astm all’interno di Autostrade per l’Italia in modo da dare vita a un unico grande soggetto autostradale italiano”. Aspi non commenta. L’ipotesi allo studio sarebbe quella di “un azionariato tripartito con quote paritetiche tra il gruppo della famiglia Gavio, Cdp e Blackstone”.

“In base alla simulazione – si legge – Macquarie e Ardian (socio di Astm) potrebbero entrambi uscire dalla partita delle autostrade. La nuova società avrebbe un nocciolo duro italiano che controllerebbe il 67% delle quote. La considerazione non è secondaria visto che è chiaro che un’operazione del genere potrebbe vedere la luce solo con il via libero definitivo della premier Giorgia Meloni e più in generale di Palazzo Chigi.” conclude il quotidiano. Il fondo Blackstone chiarisce di non avere intenzione di uscire nè di diluirsi in Aspi e riafferma il suo impegno. “Ogni speculazione relativa al coinvolgimento di Blackstone in una potenziale riorganizzazione dell’assetto azionario di Aspi o dei relativi asset e’ destituita di ogni fondamento. Blackstone è fortemente impegnata come investitore di lungo periodo in Aspi insieme ai suoi partner, ed è entusiasta di supportarne la crescita futura” dichiara un portavoce di Blackstone.

“Tale impegno e’ stato dimostrato dagli oltre 7 miliardi di euro investiti sulla rete autostradale dal 2020, con molti altri in programma per il futuro. Blackstone è profondamente impegnata nel continuare ad investire in Italia e nel suo sistema infrastrutturale per le prossime decadi”. Anche il colosso australiano Macquaire nega. “Le recenti notizie diffuse dai media che speculano sul nostro coinvolgimento in una potenziale vendita o riorganizzazione di Aspi – spiega un portavoce – sono completamente false. Siamo impegnati a portare avanti il programma di investimenti multimiliardario di Aspi, che è fondamentale per lo sviluppo e il rafforzamento a lungo termine della rete autostradale italiana”. Sulla vicenda del riassetto Aspi nelle scorse settimane si è parlato di un coinvolgimento della famiglia Dogliani che si è aggiudicata alcune concessioni autostradali del gruppo Gavio e gestirà 350 chilometri di rete autostradale.

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Covid: vaccino aggiornato riduce del 75% rischio di ricovero

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Il vaccino contro Covid-19 aggiornato a XBB.1.5 riduce di circa il 75% il rischio di ricovero nelle settimane immediatamente successive alla vaccinazione. È il dato che arriva da uno studio condotto dallo Statens Serum Institut di Copenhagen. La ricerca è stata pubblicata sulla piattaforma Social Science Research Network (Ssrn), che rende disponibili gli studi prima della revisione da parte della comunità scientifica. La ricerca si riferisce a circa 400 mila ultrasessantacinquenni vaccinati in Danimarca nelle prime settimane di ottobre e seguiti per quasi 3 settimane dalla somministrazione del vaccino. Dal confronto con un campione della popolazione con caratteristiche analoghe, ma non vaccinato, è emerso che chi aveva fatto il vaccino aggiornato aveva un rischio del 75% più basso di ricovero per Covid. Tra i vaccinati anche un rischio inferiore del 14% di ricoveri per cause diverse da Covid. “Nel complesso, i nostri primi risultati indicano un livello elevato di protezione con i vaccini XBB.1.5”, scrivono i ricercatori. Non ci sono però indicazioni sulla durata della protezione.

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