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Coronavirus: mai così pochi morti in Italia, preoccupano però movide e fuga dei migranti

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 Vittime al minimo storico dall’inizio dell’emergenza Covid in Italia: nelle ultime 24 ore sono decedute 3 persone, non succedeva dallo scorso febbraio. Emerge dai dati pubblicati dal Ministero della Salute: secondo l’ultimo bollettino il numero complessivo dei morti e’ di 35.045, rispetto a ieri, tre in piu’. Anche i contagi sono in calo: 219 in 24 ore, a fronte dei 249 di ieri. In Emilia Romagna oggi si registrano 51 nuovi casi e nessun morto, 33 in Lombardia e nessun morto. E tuttavia rimangono forti motivi di preoccupazione dovuti principalmente ai nuovi focolai, alle movide, ai casi che arrivano dall’estero e alle fughe dalla quarantena di alcuni migranti come e’ accaduto per 23 dei 25 giovani uomini arrivati a Gualdo Cattaneo (Perugia) da Agrigento giovedi’ scorso che nel tardo pomeriggio di ieri si sono allontanati dall’ex agriturismo dove erano stati ospitati. E’ subito stata organizzata una task forze per le ricerche e due sono stati rintracciati. Altri 20 migranti giunti nei giorni scorsi da Lampedusa sono fuggiti ieri sera dall’hotspot di Taranto, dove erano in attesa di essere inviati in altri centri dopo l’identificazione. Un tema ‘caldo’ quello dei migranti tanto che oggi Roberto Saviano su twitter lancia la sua provocazione politica. “Il silenzio di Zingaretti sul rifinanziamento dei trafficanti libici di esseri umani regala il Paese alla peggiore destra populista. Quei soldi, i nostri soldi, vanno usati per costruire corridoi umanitari non per finanziare lager”, twitta lo scrittore. Ma a preoccupare sono anche le movide e i casi che arrivano dall’estero, al punto che l’assessore del Lazio, Alessio d’Amato, avvisa che se non verranno indossate le mascherine si puo’ ipotizzare una nuova ‘stretta’. Diciassette sono i nuovi malati nel Lazio, 10 di importazione: 6 casi sono di nazionalita’ del Bangladesh, un caso dall’Iraq, due dal Pakistan e uno dall’India. “Rivolgo un appello all’utilizzo della mascherina o si dovra’ richiudere. Non possiamo tornare indietro e disperdere gli sforzi fatti fin qui – ha detto oggi l’assessore regionale alla Sanita’ del Lazio, Alessio D’Amato – dobbiamo usare la mascherina o rischiamo nuovi casi come in Catalogna”. A Roma, dopo essere stato chiuso ieri il mercato Esquilino per mancate condizioni di sicurezza, la scorsa notte sono stati messi i sigilli alle principali piazze della movida nelle zone di Trastevere, San Lorenzo e rione Monti per contrastare assembramenti e comportamenti scorretti che impedivano di fatto l’osservanza delle disposizioni previste per la limitazione del contagio. In tutta Italia sono proseguiti nel fine settimana i controlli anti Covid da parte delle forze di polizia: ieri – fa sapere il Viminale – sono state verificate quasi 60 mila persone, 22 sono state sanzionate e 2 denunciate per inosservanza della quarantena. Il quotidiano aggiornamento dei dati del ministero della Salute fa emergere che i nuovi positivi per il Covid sono 33 in Lombardia, 51 in Emilia Romagna, 48 in Veneto, 23 in Liguria, 17 nel Lazio e 16 in Toscana, le altre regioni hanno incrementi a una sola cifra, tranne Marche, Valle d’Aosta, Umbria e Molise che non registrano alcun nuovo caso. I pazienti in terapia intensiva sono 49, uno meno di ieri, i ricoverati con sintomi sono 743 (-14), quelli in isolamento domiciliare sono 11.648 (+87). I tamponi nelle ultime 24 ore sono stati 35.525, in diminuzione rispetto a ieri. Picco di 16 nuovi casi di Coronavirus in Toscana – dopo giorni con numeri bassissimi -, di cui ben 14 dall’estero (13 dall’Albania, un altro dall’Ecuador) nelle ultime 24. I nuovi casi sono a Firenze, Arezzo e Massa Carrara e preoccupano la Regione che pure aveva gia’ adottato misure per tracciare i passeggeri che arrivano in aeroporti della Toscana. Ora il presidente Enrico Rossi chiede al Governo i dati di chi atterra in altri scali in Italia. In Piemonte 3 nuovi malati e nessun decesso; 1 nuovo contagio e niente decessi anche in Sardegna; 1 donna e’ morta in Basilicata, e’ la ventottesima vittima nella regione. Nel resto del pianeta il Covid non solo non accenna ad arretrare ma fa segnare nuovi record negativi. I nuovi contagi nel mondo sono stati 259.848 casi in 24 ore. E’ il piu’ grande incremento in un giorno dall’inizio della pandemia, fa sapere l’Organizzazione mondiale della sanita’. I maggiori aumenti sono stati negli Stati Uniti, in Brasile, in India e in Sudafrica. Il bilancio globale delle vittime e’ salito di 7.360, il piu’ grande aumento giornaliero dal 10 maggio. (

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Covid, ancora calo dei casi e dei decessi

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Continua il calo dei nuovi casi di Covid in Italia e sono in netta diminuzione i decessi. Nella settimana compresa tra il 18 e il 24 aprile 2024 – secondo il bollettino del ministero della Salute – si registrano 528 nuovi casi positivi con una variazione di -1,9% rispetto alla settimana precedente (538); 7 i deceduti con una variazione di -22,2% rispetto ai 9 della settimana precedente. Sono stati 100.622 i tamponi effettuati con una variazione di -6,4% rispetto alla settimana precedente (107.539) mentre il tasso di positività è invariato e si ferma allo 0,5%. Il tasso di occupazione in area medica al 24 aprile è pari allo 0,9% (570 ricoverati), rispetto all’1,1% (700 ricoverati) del 17 aprile. Il tasso di occupazione in terapia intensiva al 24 aprile è pari allo 0,2% (19 ricoverati), rispetto allo 0,3% (22 ricoverati) del 17 aprile.

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Influenza e Covid, attesa crescita con ritorno a scuola

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La riapertura delle scuole dopo le festività natalizie potrebbe dare un’ulteriore spinta alle infezioni respiratorie: influenza, soprattutto, ma anche Covid-19 e virus respiratorio sinciziale. È il timore espresso da più parti e confermato anche dalla Società Italiana di Pediatria. “Con il rientro dei bambini a scuola ci aspettiamo un aumento dei casi di influenza anche se – c’è da dire – durante il periodo delle vacanze non si è osservato un calo dei contagi, probabilmente per le occasioni di vita sociale durante le festività.

Inoltre, siamo nel momento del clou del virus respiratorio sinciziale”, dice Rino Agostiniani, consigliere nazionale della Società Italiana di Pediatria, che sottolinea che “è importante che i bambini che hanno sintomi influenzali rimangano a casa”. “Ho scritto al ministro della Salute con l’obiettivo di accedere un faro su una malattia che provoca, soprattutto tra i neonati, gravi patologie, anche mortali: la bronchiolite.

La Commissione europea ha autorizzato il vaccino Nirsevimab che ha già passato severissime e rigidissime misure di controllo da parte di Ema. Questo farmaco potrebbe essere uno strumento fondamentale per la lotta alla bronchiolite ed è arrivato il momento che venga adottato anche nel nostro Paese, quanto prima”, ha intanto fatto sapere Orfeo Mazzella, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali al Senato, citando il caso di una neonata di tre mese morta a fine anno probabilmente proprio a causa di questo virus.

Intanto nelle ultime due settimane, in Italia, l’influenza e le sindromi simil-influenzali hanno fatto registrare numeri da record: due milioni di persone messe a letto solo nelle ultime due settimane dell’anno, con tassi elevati soprattutto nei bambini più piccoli “che sono quelli nel corso degli ultimi anni non hanno sviluppato un patrimonio immunitario per difendersi dall’infezione”, spiega Agostiniani. Covid-19, al contrario, nell’ultima rilevazione del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità ha mostrato un lieve rallentamento.

Tuttavia, nel mondo sembra che i contagi abbiano ripreso a salire: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nelle ultime 4 settimane ci sono stati 850mila casi di Covid nel mondo, con un aumento del 52% rispetto al mese precedente. I numeri reali, tuttavia, potrebbero essere molto più alti.

“Sappiamo che in tutto il mondo le segnalazioni sono diminuite, i centri di sorveglianza sono diminuiti, i centri di vaccinazione sono stati smantellati o chiusi. Questo fornisce un quadro incompleto della situazione e purtroppo dobbiamo aspettarci più casi di quelli che abbiamo dichiarato ufficialmente”, ha detto Christian Lindmeier dell’Oms.

Che la situazione stia peggiorando si intuisce anche dai ricoveri: tra il 13 novembre e il 10 dicembre, nei Paesi che segnalano sistematicamente i dati all’Oms e che sono ormai meno di 60, sono stati registrati più di 118 mila nuovi ricoveri per Covid e più di 1.600 nuovi ricoveri in terapia intensiva, con un aumento rispettivamente del 23% e del 51%.

La ripresa dei contagi potrebbe essere legata alla nuova JN.1 del virus Sars-CoV-2. I dati che arrivano dagli Stati Uniti sembrano confermarlo. Secondo le ultime stime dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) nell’ultima settimana JN.1 è arrivata al 61,6% di prevalenza. JN.1, che ormai è dominante anche in Italia, discende dalla variante BA.2.86 (Pirola) ed è stata isolata proprio negli Stati Uniti lo scorso settembre. Per i Cdc “al momento non vi è alcuna indicazione di un aumento della gravità da JN.1”. Tuttavia, è possibile che “questa variante possa determinare un aumento delle infezioni”.

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Covid, meno ricoveri in ospedale e meno contagi

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L’indice di trasmissibilità per il Covid-19 basato sui casi con ricovero ospedaliero al 26 dicembre si conferma sotto soglia epidemica e sostanzialmente stabile con 0,75; in leggera diminuzione anche i ricoveri sia nei reparti che i terapia intensiva. Anche l’incidenza di casi Covid-19 diagnosticati e segnalati nel periodo 28 dicembre 2023-3 gennaio 2024 è in lieve diminuzione pari a 66 casi per 100.000 abitanti rispetto ai 70 della settimana precedente. Il numero di nuovi contagi segnalati è 38.736 contro i 40.988 della settimana precedente e i 60.556 della settimana ancora prima. Questo quanto emerge dall’ultimo monitoraggio del ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità, in cui viene spiegato che, per l’Rt, i valori potrebbero essere sottostimati “a causa di un ritardo di notifica dei ricoveri durante i giorni festivi” e per l’incidenza “in parte per una ridotta frequenza di diagnosi effettuate durante i giorni festivi”.

Per le ospedalizzazioni, al 3 gennaio l’occupazione dei posti letto in area medica risulta pari al 10,1% (6.320 ricoverati) rispetto all’11,0% rilevato al 27 dicembre 2023. In riduzione anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 2,8% (246 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (3,2% al 27 dicembre 2023). I tassi di ospedalizzazione e mortalità, viene rilevato nel monitoraggio, aumentano con l’età, presentando i valori più elevati nella fascia d’età 90+ anni; anche il tasso di ricovero in terapia intensiva aumenta con l’età. L’incidenza settimanale dei casi diagnosticati e segnalati risulta in diminuzione nella maggior parte delle Regioni e Province.

L’incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Lazio (128 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Sicilia (6 casi per 100.000 abitanti). Le reinfezioni sono al 43% circa, in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente. Per quanto riguarda le varianti, alla data della più recente indagine rapida condotta dall’11 al 17 dicembre 2023, JN.1 (discendente di BA.2.86) è predominante, con una prevalenza nazionale stimata pari a 38,1%. Si conferma, inoltre, se pur con valori di prevalenza in diminuzione, la co-circolazione di ceppi virali ricombinanti riconducibili a XBB, ed in particolare alla variante d’interesse EG.5 (prevalenza nazionale stimata pari a 30,6%).

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