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Corea del Nord: colpiremo per primi con armi atomiche chiunque ci minaccerà

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La Corea del Nord non negoziera’ piu’ con nessuno il possesso delle sue armi atomiche e, anzi, si riserva di usarle per sferrare il primo colpo, se si sentira’ in pericolo: l’ultimo colpo di testa del leader Kim Jong-un, una legge ad hoc, taglia tutti gli ormeggi diplomatici e lancia l’inavvicinabile regime asiatico alla deriva con lo status di potenza nucleare “irreversibile”. La nuova legge di Pyngyang, annunciata poche ore prima del 74/mo anniversario della fondazione della Repubblica democratica popolare, che cade il 9 settembre, dall’agenzia nordcoreana Kcna, si innesta al culmine di crescenti tensioni con Seul, accusata di aver malignamente introdotto il Covid sul suo territorio, e con gli Stati Uniti. E dopo una serie sempre piu’ serrata di test balistici dall’inizio dell’anno andati di pari passo con l’insistente invito di Seul a trattare. In base alla legge, la Corea del Nord potra’ lanciare un attacco “preventivo” con testate nucleari “automaticamente” e “in modo immediato, per distruggere forze ostili”, con l’inquietante precisazione che le “forze ostili” potrebbero essere messe nel mirino tanto se sferrano un attacco nucleare quanto uno convenzionale “contro la leadership dello stato e/o l’organizzazione di comando delle forze nucleari” nordcoreane. Cioe’, teoricamente, Pyongyang dichiara il proprio diritto a lanciare missili nucleari contro il nemico anche se questo puntasse, con armi e azioni convenzionali, a neutralizzare la sua capacita’ di attacco nucleare o il vertice del potere. “Lo status del nostro Paese come potenza dotata di arsenale nucleare e’ irreversibile”, cioe’ non negoziabile, ha dichiarato lo stesso Kim, citato da Kcna. Il leader, puntando il dito contro gli Stati Uniti come primo Paese a possedere e ad avere utilizzato bombe atomiche in guerra, ha detto che l’arsenale nordcoreano costituisce “un deterrente e un’arma definitiva”, sviluppata “per eliminare la guerra nucleare e proteggere la dignita’ e la sicurezza” del suo Paese. Anche perche’, ha rimarcato Kim, lo scopo recondito degli Usa nei suoi sforzi di “denuclearizzare” la Corea e’ il “crollo” del regime socialista nordcoreano. Le sanzioni fanno parte di questo piano ma, secondo Kim, non fanno che rafforzare la determinazione di Pyongyang di sviluppare le sue armi strategiche. I negoziati con Washington per la denuclearizzazione sono rimasti appesi al 2019, con gli incontri fra Kim e Donald Trump. Non e’ mai stato chiarito a cosa Pyongyang avrebbe dovuto rinunciare in cambio di una levata o di un alleggerimento delle sanzioni. Ma Kim oggi ha tagliato la testa al toro: “E’ assolutamente fuori discussione che noi rinunciamo per primi alle nostre armi nucleari, come non esiste alcuna denuclearizzazione e nessuno negoziato su questo”, ha dichiarato il leader al parlamento nordcoreano. Con Kim si e’ subito congratulato il presidente russo, Vladimir Putin, con il pretesto della festa nazionale nordcoreana, con un’aperta dichiarazione di amicizia, mentre il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, in tono sobrio chiede che ci si sieda di nuovo a un tavolo, perche’ “aumentare il ruolo e il significato delle armi nucleari e’ contrario ai decenni di sforzi della comunita’ internazionale per ridurre ed eliminare i rischi atomici”. Invito fuori tempo, perche’ da oggi, la Corea del Nord aspira al novero delle potenze nucleari del mondo, per sempre.

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Zelensky a Roma per i funerali di Papa Francesco, forse incontra Trump

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato a Roma per partecipare ai funerali di Papa Francesco. Lo ha confermato il suo portavoce, Sergei Nykyforov, spiegando che anche la First Lady Olena Zelenska prenderà parte alla cerimonia funebre.

Incertezza fino all’ultimo sulla presenza

Fino a poche ore prima dell’annuncio, Zelensky aveva espresso dubbi sulla possibilità di raggiungere la capitale italiana, affermando di non essere certo di “avere il tempo” per partecipare all’evento e per rivedere il presidente americano Donald Trump, anch’egli atteso ai funerali. Alla fine, il presidente ucraino ha scelto di essere presente per rendere omaggio a Papa Francesco.

Un momento solenne di rilievo internazionale

La partecipazione di Zelensky e della First Lady alla cerimonia sottolinea l’importanza del momento, che vede la presenza di numerosi capi di Stato e di governo provenienti da tutto il mondo.

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Sondaggio Nyt, tasso di approvazione per Trump crolla al 42%

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Il consenso di Donald Trump crolla al 42%, secondo un sondaggio New York Times-Siena college condotto tra il 21 e il 24 aprile su 913 elettori registrati: il 42% approva il suo operato, mentre il 54% lo disapprova (il 5% non sa o non risponde). E solo il 36% pensa che gli Usa siano nella giusta direzione, il 53% crede il contrario (l’11% non sa o non risponde). Quanto al suo secondo mandato, il 66% del campione lo definisce caotico, il 59% preoccupante e solo il 42% eccitante.

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Trump, Mosca e Kiev si incontrino per concludere accordo

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“Appena atterrato a Roma. Una buona giornata di colloqui e incontri con Russia e Ucraina. Sono molto vicini a un accordo e le due parti dovrebbero ora incontrarsi, ad altissimo livello, per ‘concluderlo’. La maggior parte dei punti principali è stata concordata. Fermate lo spargimento di sangue, ora. Saremo ovunque sia necessario per contribuire a porre fine a questa guerra crudele e insensata!”: lo scrive Donald Trump su Truth dopo essere arrivato a Roma per i funerali del Papa.

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