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Coppa America, torna Luna Rossa: varato il prototipo del 2024

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La nuova avventura in acqua di Luna Rossa in vista della prossima sfida di Coppa America a Barcellona nel 2024 e’ cominciata a Cagliari alle 14, nel mare davanti al Molo Ichnusa. Si parte con un prototipo, una barca in scala, piu’ piccola rispetto alla Ac75 che sfidera’ New Zealand e soci. Ma futuristica e ambiziosa in vista della competizione spagnola. Miuccia Prada, madrina del varo, ha rotto la tradizionale bottiglia sulla prua dell’imbarcazione con la fatidica frase “Io ti battezzo”. Accanto a lei Patrizio Bertelli (presidente del team Luna Rossa Prada Pirelli), Marco Tronchetti Provera (vicepresidente esecutivo e CEO di Pirelli), Max Sirena (team direcrot e skipper) e Agostino Randazzo (presidente del Circolo della Vela Sicilia). Sirena l’ha ribattezzata subito barca-palestra. Avvertendo gia’ i velisti che sara’ difficile da domare. Ma il senso e’ questo: complicarsi la vita adesso per guadagnarsi la strada in discesa man mano che si avvicina la grande sfida spagnola. A bordo sara’ testato ogni giorno il programma di ricerca e sviluppo che portera’ al disegno del nuovo AC75. Il prototipo Luna Rossa e’ stato ideato, disegnato e costruito nella base di Luna Rossa Prada Pirelli nel rispetto delle norme imposte dal protocollo della 37/a America’s Cup. Costruito in composito di carbonio, la sua realizzazione ha richiesto quasi 10 mesi e oltre 30.000 ore di lavoro da parte di piu’ di 25 persone e 40 membri del team design. Livrea bianco-rosso-nera a disegni geometrici.

Le sessioni di allenamento in mare inizieranno nei prossimi giorni e prevedono una rotazione dell’equipaggio affinche’ tutti prendano confidenza con questa imbarcazione. Intanto ci sono nuove possibilita’ per vedere a Cagliari un’anteprima della Coppa America, magari con le World series, nel 2023. “Ci stiamo lavorando – ha detto lo skipper Max Sirena – ma non dipende da noi, ma dalle istituzioni sarde e dal defender. So che c’e’ stato un incontro, mi riferiscono che sia stato positivo, tra autorita’ locali e New Zealand. Dovrebbe svolgersi fra un anno”. Il patron Patrizio Bertelli vuole vincere e insiste: “L’America’s Cup e’ stata sempre dominio degli anglosassoni – ha detto – e a volte mi chiedo che differenza che differenza ci sia tra noi latini e loro: cerchiamo soluzioni complesse e articolate. E forse questo diventa uno svantaggio. Ma l’ultima volta stavamo facendo bene: il Covid ha frenato il nostro sviluppo tecnologico, eravamo molto avanti”. Il budget per la nuova sfida e’ di 90-95 milioni. “Con molte variabili – ha detto Sirena – questa volta a causa della guerra: i costi dei materiali ferrosi stanno aumentando. Molti acciai speciali arrivano proprio dall’Ucraina. Ma, quando abbiamo capito come sarebbe andata a finire, abbiamo acquistato in anticipo grandi quantita’ di quei materiali”.

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Pioli più lontano, forse è Conte il nuovo allenatore del Napoli

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La panchina del Napoli potrebbe presto vedere un cambio significativo con due grandi nomi del calcio italiano in lizza per il ruolo di allenatore capo: Antonio Conte e Stefano Pioli. Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha un chiaro favorito tra i due: l’ex allenatore di Inter e Juventus, Antonio Conte, considerato l’uomo ideale per avviare un nuovo ciclo vincente al club.

Secondo quanto riportato da “La Repubblica”, De Laurentiis è disposto a offrire a Conte un contratto triennale con un compenso sostanzioso e piena libertà di manovra sul mercato, nella speranza di sedurre il tecnico toscano, che sembra attendere offerte da club di maggior prestigio europeo.

Nonostante l’interesse per Conte, il Napoli non ha escluso altre opzioni. Stefano Pioli, che recentemente sembrava perdere terreno, rimane una valida alternativa. Anche Gian Piero Gasperini è stato menzionato come possibile candidato, sebbene per ora rimanga solo un’ipotesi.

Il Napoli, dopo una stagione al di sotto delle aspettative, è alla ricerca di un rinascimento che possa rinvigorire la squadra e riacquistare la fiducia dei tifosi. La rosa attuale è considerata competitiva, e Conte, se dovesse accettare l’incarico, ha richiesto di mantenere i giocatori chiave, ad eccezione di quelli in partenza come Zielinski e Osimhen.

Il futuro allenatore del Napoli avrà il compito di ripristinare il morale e ottimizzare le prestazioni di una squadra che, nonostante le difficoltà, lotta ancora per un posto nelle competizioni europee. La decisione finale sull’allenatore sarà probabilmente annunciata al termine della stagione, quando il club avrà un quadro più chiaro delle sue prospettive europee e potrà pianificare con maggiore certezza il futuro.

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Tennis, Masters 1000 di Madrid: Sinner troppo forte per l’amico Sonego

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Esordio vincente per Jannik Sinner al Masters 1000 di Madrid. L’altoatesino, n.2 del ranking e testa di serie n.1, nel derby azzurro con Lorenzo Sonego, si è imposto con un perentorio 6-0 6-3 in un’ora e otto minuti di gioco. Al terzo turno Sinner affronterà il vincente del match tra il russo Pavel Kotov e l’australiano Jordan Thompson.

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Cambi panchine e stagione no, la Salernitana saluta la A

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La retrocessione in serie B della Salernitana, sancita dalla sconfitta di questa sera per 3-0 a Frosinone, era sembrata, da tempo, un film dal finale già scritto. Ma ora che anche la matematica ha spazzato via le ultime speranze, l’amarezza e lo sconforto hanno preso il sopravvento perfino sulla rassegnazione. Dopo tre stagioni consecutive, Salerno saluta l’olimpo del calcio e si prepara a ripartire dalla cadetteria. Un epilogo che è diretta conseguenza di un’annata in cui nulla ha funzionato, e nella quale non è servito nemmeno cambiare quattro allenatori e due direttori sportivi per ritrovare la retta via. In difficoltà praticamente dall’inizio, la Salernitana ha probabilmente pagato (anche) il clima di grande confusione che si è creato sin dagli albori di una stagione sportivamente maledetta.

A giugno i contatti tra Paulo Sousa e il Napoli avevano acceso un primo focolaio, disinnescato a fatica e i cui strascichi si sono protratti nel tempo tra frecciate e veleni per un mercato che non è mai realmente decollato; a fine agosto, poi, i mal di pancia di Dia per la mancata cessione hanno lasciato intendere che qualcosa si stava per rompere. Il presidente Danilo Iervolino ha provato a rimescolare continuamente le carte ma senza riuscire a cambiare l’esito della partita. Gli avvicendamenti in panchina tra Paulo Sousa, Filippo Inzaghi, Fabio Liverani e Stefano Colantuono e il passaggio di consegue tra Morgan De Sanctis e Walter Sabatini non sono bastati per evitare la retrocessione.

A pesare è stato sopratutto il rendimento disastroso avuto nel 2024. Al giro di boa, infatti, i campani erano a soli due punti dalla zona salvezza. Ma la rivoluzione di mercato targata Sabatini (11 acquisti, tra cui gli esperti Boateng e Manolas) stavolta non è servita ad evitare il tracollo. Anzi. Nel nuovo anno la Salernitana non è mai riuscita a conquistare i tre punti, sprofondando all’ultimo posto e perdendo sempre più contatto dalla zona salvezza.

Fino ad arrivare all’epilogo di oggi allo ‘Stirpe’: Salerno torna in serie B. Alla proprietà, adesso, spetterà il compito di provare a rimettere insieme i cocci d’un vaso che è andato in frantumi, distruggendo un progetto sportivo che, soprattutto dopo lo scorso campionato (salvezza centrata con tre turni d’anticipo), sembrava destinato ad avere ben altre prospettive. Serviranno, adesso, nuova linfa e nuove idee, anche per onorare la passione di una piazza che è stata tra le poche note liete di questa annata fallimentare.

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