Reduce dal Tour “Acqua salata”, in piazza Marina a Casamicciola Terme il cantautore Nello Daniele con uno straordinario concerto in Trio Acustic tenuto assieme al chitarrista Claudio Romano e a Tony Cercola primo percussionista di Pino Daniele, ha incantato, emozionato e commosso tutti. Centinaia le persone presenti ed assiepate in ogni dove, persino nelle aiuole che circondano la piazza. Tante sono state le canzoni dal significato eloquente e dalle rime poetiche del suo vasto repertorio che ha proposto e che hanno riscosso un grande successo. Ma Nello, si sa, non è solo un grande cantautore, chitarrista e uno straordinario compositore e scrittore di brani musicali, ma è anche un fratello d’arte. Il fratello di Pino Daniele, e cioè di quel mito e di quella leggenda che in Italia ha scritto la storia della musica dai lontani anni ’70 del secolo scorso sino al 2015, l’anno funesto che se l’he portato via improvvisamente e prematuramente.
Da allora Nello, oltre a proseguire la sua brillante carriera di musicista, sui palchi di tutta Italia continua a far cantare Pino interpretando alla perfezione le canzoni del fratello che proprio a Casamicciola ha trascorso per anni i mesi estivi della sua gioventù. A metà concerto sul palco è salito il migliore amico di Pino Daniele, il musicista Salvatore Ferraiuolo che ha duettato con Nello. Ma l’apice della commozione in piazza è stato raggiunto quando Nello Daniele ha interpretato, come sempre alla grande, “Napule è” con il pubblico che cantava e contestualmente agitava i telefonini col faretto acceso.
Al termine del concerto sono saliti sul palco il vicesindaco di Casamicciola Antonio Carotenuto ed il presidente del Consiglio comunale Gianfranco Mattera che hanno consegnato a Nello Daniele una bellissima ceramica in ricordo del fratello Pino realizzata dal maestro Gaetano De Nigris di Keramos. Carotenuto a margine dell’indimenticabile serata di grande musica, ha annunciato che sarà intitolato a Pino Daniele il belvedere del “Paradisiello”. “Stasera – ha affermato il vicesindaco Antonio Carotenuto – abbiamo avuto il piacere di ospitare qui a Casamicciola in una bellissima serata Nello Daniele, fratello di Pino Daniele. Un bravissimo artista, un bravissimo chitarrista. Questo evento fa parte della programmazione turistica che la nuova amministrazione ha avviato quest’anno. Ma, soprattutto, è il primo passo per quella che è una nostra bellissima idea. Quella di creare in futuro un grande evento per ricordare Pino Daniele e dedicargli il belvedere del “Paradisiello”.
Nello Daniele, dal canto suo, ha affermato che per lui è stato un motivo di orgoglio cantare a Casamicciola dove Pino Daniele da ragazzo era di casa. “Per me – ha dichiarato Nello Daniele – essere qui è motivo di orgoglio perché ho tanti amici a Casamicciola, perché ci è cresciuta la mia famiglia a partire dalle mie zie, mia madre e Pino. Io a dire la verità ci sono venuto poco e quella volta che ogni tanto ci metto piede mi emoziono. E da oggi c’è una ragione in più per cui verrò con maggiore piacere. Casamicciola era la seconda casa di Pino. Lui abitava a Napoli ma trascorreva i mesi estivi qui. E qui devo dire che è nata anche qualche perla, qualche brano dei primi dischi di Pino. Lui – ha concluso Daniele – aveva diciotto anni quando nel 1977 fece il primo album e di quell’album c’è qualcosa che è nato qui”.
Cosa aggiungere dopo aver assistito ad un concerto così straordinario. Se la musica rappresenta un linguaggio universale che unisce tutti i popoli del mondo, sicuramente quella dei fratelli Daniele è una musica che unisce anche tutte le generazioni visto che in piazza a cantare con Nello c’era gente di tutte le età. Anziani, giovani, adulti e persino bambini che al termine del concerto lo hanno letteralmente circondato per potersi fare una foto e stringergli la mano. A partire da tutti coloro che in gioventù proprio nella cittadina termale hanno conosciuto il grande Pino Daniele. Grazie Nello per averci regalato una serata magica ricca di emozioni e commozione che qui a Casamicciola nessuno potrà mai dimenticare.
A più di sei anni dai fatti, la Procura di Piacenza ha citato a giudizio un ispettore capo della Polizia penitenziaria, Giovanni Marro, per il presunto pestaggio subito in carcere da un detenuto tunisino. L’ispettore risponde di lesioni aggravate. Per quanto avvenuto il 20 luglio 2017 la Procura aveva inizialmente chiesto l’archiviazione ma poi, dopo l’opposizione del difensore del detenuto, avvocato Luca Sebastiani, il Gip Luca Milani aveva ordinato nuove indagini che hanno portato a formulare la citazione a processo per Marro, difeso dall’avvocato Mauro Pontini. Quel giorno, qualche ora prima, il tunisino era stato protagonista di una protesta, con un altro detenuto, prendendo le chiavi e chiudendo le porte di una sezione.
In seguito sarebbe avvenuto il pestaggio, da parte di più agenti, ma gli altri che hanno partecipato insieme all’imputato non sono mai stati identificati. L’ispettore è accusato di aver colpito il detenuto con calci, schiaffi e testate. Per la resistenza a pubblico ufficiale durante la protesta il tunisino è già stato condannato in via definitiva. Per l’ispettore la prima udienza è stata fissata, invece, il primo febbraio 2024 e il detenuto, attraverso l’avvocato Sebastiani, si costituirà parte civile. “A febbraio ci sarà finalmente la prima udienza dibattimentale, a distanza di più di sei anni e mezzo dal pestaggio denunciato dal detenuto e di due anni e mezzo dalla decisione del Gip di non archiviare”, dice l’avvocato Sebastiani, interpellato per un commento.
“Si tratta di un processo che si deve ancora svolgere, dunque è giusto ricordare il principio di non colpevolezza; è però quantomeno singolare iniziarlo a poco più di un anno dalla prescrizione, soprattutto considerando che il processo di primo grado, per i fatti che nel medesimo giorno furono invece contestati al mio assistito, non solo è stato celebrato, ma si è concluso nel 2019”, aggiunge.
Accertamenti della polizia in corso a Firenze per il ritrovamento del cadavere di un anziano nella sua casa, nel primo pomeriggio. Secondo quanto appreso è stato un parente, un familiare, a avvisare la polizia dopo l’ora di pranzo. Tra le ipotesi sulle cause della morte c’è quella dell’omicidio. L’abitazione è situata in via de Pinedo. Sul posto sono andati subito gli equipaggi delle Volanti.
Secondo prime informazioni, la vittima è stata identificata come un cittadino iraniano di 72 anni. Il cadavere era nell’appartamento. Gli investigatori stanno raccogliendo testimonianze. Sul posto anche la squadra mobile. Ci sarebbero elementi, sempre secondo quanto si è appreso finora, che depongono per un caso di morte violenta. La zona è stata isolata. Nell’abitazione sono stati avviati i rilievi medico legali e di polizia scientifica. La casa si trova in una strada parallela a viale Guidoni, nelle vicinanze del polo universitario di Novoli e del palazzo di Giustizia.
È stato ucciso l’uomo trovato morto in un appartamento di Firenze. Il cadavere, secondo quanto si è appreso, era sul pavimento e avrebbe avuto le mani legate e un sacchetto in testa. La vittima si chiamava Safaei Chaikar Kiomars, era iraniano e aveva 72 anni. La casa è stata messa a soqquadro da chi lo ha aggredito. Proseguono gli accertamenti della polizia.
I carabinieri della compagnia di Ischia hanno sospeso l’attività di due locali, nel comune di Forio, per somministrazione di bevande alcoliche a minori. Nel corso di controlli effettuati giovedì scorso, tradizionale appuntamento della movida isolana, i militari hanno sorpreso in un bar ristorante diversi giovanissimi ad ordinare cocktail puntualmente serviti ma senza verificare l’età dei clienti. In un altro bar i carabinieri hanno identificato 3 ragazzi, tra i 13 e i 16 anni di età, che poco prima avevano pagato ed ottenuto alcolici senza esibire un documento di identità. Per entrambi i locali i militari hanno avanzato richiesta di sospensione dell’attività. Il Questore sulla base degli accertamenti svolti dai carabinieri ha emesso il Decreto di sospensione dell’autorizzazione, per sette giorni, notificato ed eseguito questa mattina dai carabinieri ai due titolari dei locali