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Col Conte Ter ecco i nuovi ministri e l’ipotesi Fico candidato a Napoli e Franceschini al vertice della Camera

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Non solo toto-premier ma anche toto-ministri. In caso di Conte ter e di rientro di Italia Viva che cosa cambierrebbe nella compagine di Governo? Roberto Gualtieri finito nel mirino per via della gestione del Recovery fund, è difeso dalla segreteria dem come uno dei suoi ministri più importanti. Ma se Gualtieri volesse, potrebbe aprirsi un’ altra strada: la candidatura a sindaco di Roma. Sulla quale al secondo turno potrebbero convergere i voti del Movimento 5 stelle, i cui dirigenti sono ormai convinti che Virginia Raggi non possa farcela.
In casa dem potrebbe realizzarsi una scambio tra la ministra dei Trasporti Paola De Micheli e Graziano Delrio, che in quel ruolo s’è già speso in un Governo Renzi. La prima diventerebbe capogruppo alla Camera, il secondo tornerebbe al ministero dei Trasporti.

Altra staffetta potrebbe essere Roberta Pinotti alla Difesa e  Lorenzo Guerini agli Interni. Dunque via Luciana Lamorgese.
Tra gli inamovibili c’è Luigi Di Maio. Alessandro Di Battista potrebbe essere allettato con un ministero per ammorbidire i suoi toni rivoluzionari. È in bilico la ministra della scuola Lucia Azzolina, invisa al Pd e anche ai renziani: i banchi a rotelle sono ormai uno dei leit motiv preferiti del leader di Iv per attaccare il governo. Potrebbe tornare al Governo Maria Elena Boschi, che con Ettore Rosato dovrebbe rappresentare la quota di nuovi ingressi Iv in un ipotetico nuovo esecutivo. Tutto però dipende dalle reali trattative di queste ore.

A rischiare più di tutti le loro posizioni, sono due uomini forti del Movimento 5 stelle: Riccardo Fraccaro, che potrebbe dover cedere il suo posto da sottosegretario a Palazzo Chigi al vicesegretario dem Andrea Orlando, e Alfonso Bonafede. Come abbiamo più volte piegato con qualsiasi nuova maggioranza, il ministro Bonafede  è diventato il simbolo dello sfascio della giustizia e del giustizialismo. Al suo posto si fanno i nomi degli ex presidenti della Consulta Marta Cartabia o Sabino Cassese, per dare un profilo più garantista al nuovo governo. Difficile che rientri la ministra dell’ Innovazione Paola Pisano, scelta in quota Casaleggio e quindi sempre più debole vista la situazione interna dei 5 stelle.
Infine, sull’onda di una nuova maggioranza e di un’intesa rafforzata, semmai ci fosse, potrebbe accadere di tutto. Anche che Roberto Fico lasci la presidenza della Camera per correre come sindaco di Napoli. Montecitorio andrebbe in quel caso a Dario Franceschini, finora ministro dei Beni culturali e capodelegazione pd nel Conte due.

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Esteri

Trump, Mosca e Kiev si incontrino per concludere accordo

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“Appena atterrato a Roma. Una buona giornata di colloqui e incontri con Russia e Ucraina. Sono molto vicini a un accordo e le due parti dovrebbero ora incontrarsi, ad altissimo livello, per ‘concluderlo’. La maggior parte dei punti principali è stata concordata. Fermate lo spargimento di sangue, ora. Saremo ovunque sia necessario per contribuire a porre fine a questa guerra crudele e insensata!”: lo scrive Donald Trump su Truth dopo essere arrivato a Roma per i funerali del Papa.

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Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: “Una magnifica cavalcata, grazie a tutti”

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Dopo 35 anni di giornalismo, programmi, dirette e incarichi di vertice, Andrea Vianello (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato il suo addio alla Rai. L’annuncio è arrivato con un messaggio pubblicato su X, nel quale il giornalista ha comunicato di aver lasciato l’azienda con un «accordo consensuale».

Una lunga carriera tra radio, tv e direzioni

Nato a Roma il 25 aprile 1961, Vianello entra in Rai nel 1990 tramite concorso, dopo anni di collaborazione con quotidiani e riviste. Inizia al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, raccontando da inviato alcuni dei momenti più drammatici della cronaca italiana: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al caso del piccolo Faruk Kassam.

Nel 1998 approda a Radio anch’io, e successivamente a Tele anch’io su Rai2. Tra il 2001 e il 2003 è autore e conduttore di Enigma su Rai3, per poi guidare Mi manda Rai3 fino al 2010. Dopo l’esperienza ad Agorà, nel 2012 diventa direttore di Rai3.

Nel 2020 pubblica “Ogni parola che sapevo”, un racconto toccante della sua battaglia contro un’ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la parola, poi recuperata con grande determinazione.

Negli ultimi anni ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, Radio1 Sport, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. Nel 2023 viene nominato direttore generale di San Marino RTV, ma si dimette dopo dieci mesi. Di recente si parlava di un suo possibile approdo alla guida di Radio Tre.

Le parole d’addio: “Sempre con me il senso del servizio pubblico”

«Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’», scrive Vianello. «Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».

Il Cdr del Tg3: “Un altro addio che pesa”

Dura la reazione del Comitato di redazione del Tg3: «Anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrivono i rappresentanti sindacali, parlando apertamente di “motivi politici”. «È l’ennesimo collega di grande livello messo ai margini in un progressivo svuotamento di identità e professionalità». E concludono con un appello: «Auspichiamo che questa emorragia si arresti, e che la Rai possa recuperare la sua centralità informativa e culturale».

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Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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