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Cronache

Clan dei casalesi dietro traffico di rifiuti e avvelenamento della Campania, lo dice la Cassazione

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“Con la conferma in Cassazione delle condanne nei confronti degli imputati Cipriano Chinaese e Gaetano Cerci (18 e 15 anni, ndr), responsabili dell’ecocidio in Campania, le cui gesta erano gia’ state raccontate da Legambiente nel primo rapporto “Rifiuti spa” del 1994, si chiude il cerchio aperto con l’inchiesta Adelphi, targata 1993 sul traffico illecito dei rifiuti. Sin dai nostri primi dossier avevamo denunciato il ruolo dell’avvocato Cipriano Chinaese, anello centrale dell’ecomafia dei rifiuti nel nostro Paese, una sorta di “ministro dell’ambiente” che per decenni ha gestito il settore dei rifiuti per conto del clan dei Casalesi”. Cosi’ Stefano Ciafani e Mariateresa Imparato, rispettivamente presidente nazionale e regionale di Legambiente, commentano la sentenza pronunciata dalla Corte di Cassazione sulle condanne dei responsabili del disastro ambientale della discarica Resit di Giugliano in Campania. Cipriano Chinaese e’ stato riconosciuto responsabile del disastro ambientale della discarica con sede nel comune napoletano dove, nella totale assenza di misure di controllo, sono stati stoccati anche rifiuti di provenienza illecita e non tracciabili. Con la sentenza sono stati confermati anche i 15 anni in carcere per Cerci, imprenditore dei rifiuti attivo nel settore delle ecomafie per conto dei Casalesi, in particolare al clan del boss Francesco Bidognetti. Pur con le conferme di condanne, per Ciafani ed Imparato rimangono ancora “le tante zone d’ombra, perche’ dietro al suo silenzio si celano i segreti e i rapporti tra criminalita’ organizzata e le lobby – politiche, affaristiche, massoniche – che hanno designato la Terra dei Fuochi come epicentro del business illegale dei rifiuti”. “Come Legambiente – ancora i suoi rappresentanti – proseguiremo nel nostro lavoro quotidiano fatto di denuncia, impegno e responsabilita’. Le infiltrazioni ecomafiose, che interessano questo territorio come altre zone del Paese, si contrastano con la repressione e gli strumenti giudiziari, grazie anche alla legge sugli ecoreati. Ma il primo e imprescindibile strumento rimane il risveglio delle coscienze, l’orgoglio di una comunita’ che – concludono Ciafani ed Imparato – antepone il bene comune alle speculazioni e ai privilegi, contrastando in tutte le sedi la criminalita’ ambientale e i suoi complici”.

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Cronache

Muore la terza vittima ferita nella sparatoria a Monreale

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Salgono a tre le vittime della sparatoria della scorsa notte a Monreale (Palermo). E’ morto in ospedale uno dei tre feriti: si tratta di Andrea Miceli, 26 anni, era ricoverato al Civico di Palermo. Gli altri due deceduti sono Salvatore Turdo, 23 anni, e Massimo Pirozzo, 26 anni.

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Cronache

Giovane incensurato ferito ad Ercolano

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Questa notte i carabinieri della locale tenenza di Ercolano sono intervenuti in corso Resina per un 26enne ferito. Il giovane, incensurato, sarebbe stato colpito da alcuni proiettili all’addome e a una gamba. E’ stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Maresca di Torre del Greco, non in pericolo di vita. Indagini in corso per ricostruire dinamica e matrice dell’evento. Rilievi a cura del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata.

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Cronache

Sparatoria in piazza a Monreale, una carneficina: due morti e tre feriti, tutti giovanissimi

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E’ di due morti e tre feriti il bilancio di una sparatoria avvenuta in nottata nella centrale piazza Duomo a Monreale (Palermo). Le vittime hanno 25 anni e 23 anni; i feriti 26 anni, 33 anni e 16 anni. La sparatoria è avvenuta in una piazza affollata, davanti ad almeno un centinaio di testimoni. Secondo una prima ricostruzione tutto sarebbe nato in seguito a una rissa per futili motivi davanti ad una pizzeria. Poi i due gruppi di giovani si sono affrontati in piazza. Uno dei protagonisti dell’aggressione, armato di pistola, ha iniziato a sparare. I feriti sono in gravissime condizioni. Le indagini sono condotte dai carabinieri.

Le vittime della sparatoria sono Salvatore Turdo di 23 anni e Massimo Pirozzo di 26. Sono morti subito dopo essere stati trasportati negli ospedali Ingrassia e Civico del capoluogo. Anche uno dei feriti sarebbe in gravissime condizioni. Davanti agli ospedali si sono presentati numerosi familiari e amici delle vittime, con grida e scene di disperazione.

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