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Cronache

Cinque anni fa istigarono Carolina Picchio, 14 anni, al suicidio: per il giudice sono pentiti e il reato è estinto. Dal 2017 c’è la legge sul cyberbullismo che venne dedicata proprio alla ragazzina torinese

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Sono “consapevoli e pentiti” per questo il reato è estinto. È la decisione del Tribunale di Torino nei confronti dei cinque ragazzi coinvolti nel suicidio di Carolina Picchio, la 14enne che nel 2013 si lanciò dalla finestra di casa perché vittima di cyberbullismo. Allora minorenni, i ragazzi, erano accusati, a vario titolo, di atti persecutori, pornografia minorile, diffamazione, morte come conseguenza di altro reato ma avevano ottenuto la messa in prova con un percorso di recupero e l’affiancamento di una psicologa. Durante questo periodo i cinque avrebbero dimostrato di aver capito gli errori commessi e adesso di quelle accuse, di quei reati non ci sarà più traccia.

Carolina nel 2013 si lanciò dalla finestra di casa per un peso che la ragazzina ritenne insopportabile: su Whatsapp circolava un video con le immagini più intime con l’ex fidanzatino. Quei video stavano facendo il giro degli amici prim’ancora che del web. Vergogna, imbarazzo causati dagli sfottò e dalle ingiurie dei ragazzi che gettarono la 14enne nello sconforto. La legge sul cyberbullismo, approvata all’ unanimità il 17 maggio 2017, fu dedicata a Carolina Picchio. La ragazza, prima del suicidio, lasciò un biglietto al papà Paolo: “Le parole fanno più male delle botte. Parole che Paolo Picchio ha preso alla lettera, prima battendosi strenuamente per l’approvazione della proposta di legge per la prevenzione e il contrasto al cyberbullismo, poi portando la sua testimonianza in giro per le scuole di tutta Italia.

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Bergamo, carabiniere fuori servizio salva una donna sospesa nel vuoto su un cavalcavia

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Ieri un carabiniere scelto della stazione di Albino, in provincia di Bergamo, libero dal servizio, è intervenuto per impedire un gesto estremo da parte di una donna. Intorno alle 11.20, il militare stava percorrendo in auto con i suoi familiari la SS42 quando, all’altezza di San Paolo d’Argon, ha notato una donna, visibilmente agitata, che si era posizionata all’esterno del parapetto di un cavalcavia, in una situazione di grave pericolo. Il militare ha fermato il proprio veicolo precipitandosi verso la donna. Una volta vicino, mentre sotto le auto continuavano a transitare, il carabiniere ha abbracciato la donna per trattenerla contro il parapetto, evitando che potesse cadere, fino all’arrivo dei soccorritori. Nelle delicate fasi successive si è assicurato della sua incolumità tenendola e rassicurandola, mentre insieme lentamente strisciavano contro il parapetto, fino a raggiungere il terrapieno posto sul lato destro del cavalcavia, dove erano finalmente al sicuro. Sul posto sono giunti i carabinieri della vicina stazione di Trescore Balneario e i sanitari del 118, che hanno soccorso la donna, poi trasportata presso l’ospedale di Alzano Lombardo.

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Cronache

La Guardia di Finanza porta la legalità economica nelle scuole di Caserta

La Guardia di Finanza di Caserta incontra 1.800 studenti in 24 scuole per promuovere la legalità economica e mostrare le opportunità di carriera nel Corpo.

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La Guardia di Finanza di Caserta, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale, ha promosso un ciclo di incontri con gli studenti delle scuole primarie e secondarie della provincia per l’anno scolastico 2024/2025, nell’ambito del progetto “Educazione alla legalità economica”.

Un progetto per promuovere il valore della legalità

L’iniziativa nasce da un Protocollo d’intesa tra il Comando Generale della Guardia di Finanza e il Ministero dell’Istruzione e del Merito, con l’obiettivo di far maturare nei più giovani la consapevolezza del valore della legalità economica, della sicurezza finanziaria e dell’importanza della lotta all’illegalità.

Gli incontri e le attività svolte

Dal mese di dicembre 2024, gli incontri hanno coinvolto 24 istituti scolastici e circa 1.800 studenti dell’intera provincia di Caserta. I finanzieri hanno illustrato in modo accessibile le attività di contrasto a droga, contraffazione, frodi fiscali, illeciti nella spesa pubblica e criminalità organizzata.

Grande interesse hanno suscitato le dimostrazioni pratiche a cura delle unità cinofile antidroga e antivaluta della Compagnia Pronto Impiego di Aversa, impegnate quotidianamente sul territorio.

Orientamento e opportunità nella Guardia di Finanza

Durante gli incontri, è stata anche presentata l’offerta formativa per gli studenti prossimi al diploma, con spiegazioni dettagliate sulle opportunità di carriera e le modalità di accesso alla Guardia di Finanza.

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Spot U-Power con Diletta Leotta ritirato: “Sessualizza lo sguardo di un bambino”

Il Giurì blocca lo spot: “Sessualizza lo sguardo di un bambino”.

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Lo spot pubblicitario di U-Power con Diletta Leotta è stato ufficialmente ritirato dopo la decisione del Giurì dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria, che ha ravvisato una violazione dell’articolo 11 del Codice di autodisciplina, relativo alla protezione dei minori. La pubblicità, lanciata per promuovere un marchio di scarpe da lavoro, ha scatenato polemiche per la scena in cui un bambino osserva in silenzio l’esibizione della cantante sul palco, interpretata da Leotta in minigonna.

Lo spot: quando la misura si perde

Il tono dello spot vuole essere nostalgico, evocando “la prima volta che si resta senza parole”. Ma il risultato è un messaggio ambiguo e sbilanciato: la camera indugia dal basso, accentuando la figura della protagonista, mentre lo sguardo infantile viene usato per sottolineare un effetto di stupore che, però, cade fuori contesto e sembra alimentare una lettura voyeuristica.

Una scena senza coerenza narrativa

Il nodo della questione non è la sensualità di Diletta Leotta, né l’uso del corpo in pubblicità, ma l’abbinamento gratuito e sbagliato con lo sguardo del bambino. In uno spot che dovrebbe promuovere un prodotto tecnico, la scena risulta totalmente avulsa dal contesto, facendo leva su cliché datati e privi di gusto narrativo.

L’intervento social e la reazione pubblica

A sollevare il caso è stata la giornalista Selvaggia Lucarelli, che ha definito la pubblicità “una delle più brutte di sempre”, rimarcando la gratuità dell’allusione e l’utilizzo di un bambino per alimentare una tensione sessuale. Il messaggio finale, «Lasciati stupire ancora una volta», risulta imbarazzante, perché non racconta il prodotto e non rispetta lo spettatore.

Pubblicità e modernità: urge un cambio di passo

L’impressione è che la pubblicità di U-Power peschi in un immaginario vecchio, scollegato dal presente, dove la comunicazione dovrebbe rispettare l’intelligenza e la sensibilità del pubblico, soprattutto quando coinvolge minori. Creatività e provocazione non devono mai perdere il senso della misura.

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