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Cronache

Cassiere ferito, arrestato quarto componente commando

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Il quarto componente del commando che lo scorso 20 luglio rapino’ un centro scommesse di Quarto (Napoli) ferendo gravemente il cassiere del locale e’ stato catturato dai Carabinieri della compagnia di Pozzuoli (Napoli) a Pomigliano d’Arco, nel Napoletano, in collaborazione con i militari dell’Arma locale. Salvatore Somma, di 33 anni, e’ stato bloccato in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli: nei suoi confronti l’accusa di rapina aggravata e tentato omicidio in concorso. I rapinatori fecero irruzione poco dopo la mezzanotte nel centro scommesse di via Campana, intimò a tutti di stendersi a terra e di consegnare i soldi che erano in cassa ma quando un dipendente reagì i banditi non esitarono a far fuoco per ben sei volte. Quattro colpi di pistola raggiunsero e ferirono Diego Scaramuccio, 64 anni. Nel centro scommesse, posto lungo una delle strade piu’ trafficate della zona sia di giorno che di notte perché collega l’hinterland giuglianese con l’area flegrea erano presenti ancora alcune persone fecero irruzione in tre banditi con il volto coperto. Ad attenderli all’ esterno del locale c’era una quarta persona che secondo gli investigatori era Somma. Subito dopo il colpo, Vincenzo Baia, di 29 anni e due persone con lo stesso nome e cognome, Beniamino Cipolletta, di 23 e 19 anni, si erano rifugiati in una abitazione di Castel Volturno (Caserta), di proprieta’ della madre di uno degli indagati I tre erano stati localizzati la sera stessa della rapina. Determinanti sono state le immagini delle telecamere di videosorveglianza, le impronte lasciate sulla porta d’ingresso del centro scommesse, gli abiti e soprattutto i tatuaggi. Nelle immagini si vedono i malviventi sparare ripetutamente contro l’uomo inerme a cui, malgrado fosse a terra gravemente ferito, venne sottratto il portafogli. La refurtiva, un rotolo di banconote da 950 euro venne trovata su una mensola in cucina. Secondo i Carabinieri, gli elementi raccolti mediante l’analisi di immagini di sistemi di videosorveglianza privata e le attivita’ tecniche condotte hanno permesso di configurare un solido quadro indiziario a carico dei primi tre arrestati e tuttora detenuti e successivamente a carico di Somma. Per gli investigatori, il suo compito fu condurre l’auto. Nel mentre veniva perpetrata la rapina, inoltre, la nascose e la posiziono’ in modo da poter fuggire piu’ velocemente; nel frattempo faceva da ‘palo’. L’uomo e’ stato condotto al carcere di Poggioreale.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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