Una svolta procedurale si profila nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta corruzione legata all’ambiente del Parlamento europeo. Lucia Simeone, collaboratrice dell’europarlamentare Fulvio Martusciello (non indagato), potrebbe recarsi in Belgio da persona libera per essere ascoltata dagli inquirenti che stanno conducendo l’indagine su una presunta rete di influenze e fondi legati a colossi della comunicazione.
Nel corso dell’udienza svoltasi ieri nell’aula 310 della Corte di Appello di Napoli, presieduta dal giudice Donatiellio, è stata comunicata la disponibilità della procura belga a revocare la misura cautelare nei confronti di Simeone, a patto che la donna accetti di sottoporsi a un interrogatorio investigativo in Belgio, della durata di quattordici giorni, durante i quali non dovrà avere alcun contatto diretto o indiretto con persone coinvolte nell’indagine.
L’inchiesta e le accuse: una somma, una lettera e un presunto patto
Lucia Simeone è stata arrestata lo scorso 13 marzo, poi posta ai domiciliari, nell’ambito di un’inchiesta per corruzione internazionale. Secondo gli inquirenti, avrebbe ricevuto circa mille euro da un rappresentante di una società cinese di telecomunicazioni, con il presunto scopo di influenzare alcune comunicazioni istituzionali in sede europea. Tra gli atti acquisiti figura una lettera destinata a tre commissari europei, in cui si denunciavano ostacoli alla libera concorrenza nell’implementazione del 5G nell’Unione Europea.
Secondo le indagini belghe, quella lettera si ispirerebbe a un testo redatto precedentemente da Nuno Miguel Benoliel de Carvalho Wahnon Martins, ex consigliere dell’on. Martusciello, e dal belga Valerio Ottati. In cambio della redazione del documento, sarebbe stata pattuita una somma di 15mila euro, con il presunto benestare del direttore della filiale di Bruxelles del colosso cinese.
La difesa: «Mai coinvolta in dinamiche istituzionali o di lobbying»
Lucia Simeone, difesa dagli avvocati Antimo Giaccio e Claudio Pollio, ha respinto ogni addebito, sostenendo di non aver mai avuto un ruolo attivo in decisioni politiche o legislative e nessun rapporto con i lobbisti coinvolti nell’indagine. Ha inoltre ribadito la sua totale estraneità a qualsiasi dinamica corruttiva, definendo ininfluente il suo ruolo all’interno del Parlamento europeo.
Attesa per la decisione della Corte d’Appello di Napoli
L’udienza è stata aggiornata al prossimo 22 aprile, data in cui si attende la ratifica formale dell’accordo da parte dei giudici della Corte d’Appello. Intanto, la comunicazione del possibile trasferimento temporaneo in Belgio è stata trasmessa anche dal corrispondente legale belga della difesa, l’avvocato Antony Rizzo. Qualora l’accordo venisse confermato, Lucia Simeone potrà rispondere alle domande dei magistrati belgi senza alcuna misura restrittiva, ma dovrà garantire la reperibilità tramite l’indicazione di un indirizzo fisico in Belgio.