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Campania, elezioni tra “figli di”: dalle famiglie De Luca e Mastella ai Cesaro, la politica diventa una saga familiare

Alle Regionali in Campania si moltiplicano i “figli di”: da De Luca a Mastella, da Cesaro a Manfredi. Tra candidature ereditate e parentele illustri, la politica campana sembra sempre più una questione di famiglia.

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La corsa alle prossime elezioni regionali in Campania si tinge sempre più di famiglia. Tra figli, fratelli e nipoti di politici di lungo corso, le liste si trasformano in vere e proprie saghe dinastiche, dove i voti si tramandano come un’eredità.
Il caso più noto è quello di Piero De Luca, figlio del governatore Vincenzo De Luca e segretario regionale del Partito democratico. Deputato uscente, non sarà candidato alle Regionali ma resta una presenza centrale nel sistema politico deluchiano.

Il brand Mastella e il ritorno dei Cesaro

Sull’altro fronte, Clemente Mastella rivendica apertamente il peso del suo nome: “Il mio cognome è un brand”, ha dichiarato. Così il figlio Pellegrino Mastella sarà capolista a Benevento per il partito centrista del padre, definito “il vero centro”.
Ma i Mastella non sono un’eccezione. Nella coalizione di Roberto Fico, candidato del campo progressista, si moltiplicano i cognomi noti. A sottolinearlo è Giuliano Granato di Campania Popolare: “Altro che rinnovamento: la coalizione dei figli di ha ufficializzato un eminente candidato, accompagnato dai Mastella, dai De Luca, dai Lettieri e dai Casillo”.

Armando Cesaro torna in campo con Italia Viva

Tra i protagonisti di questa “politica ereditaria” c’è Armando Cesaro, figlio dell’ex deputato berlusconiano Luigi Cesaro, ora coordinatore regionale di Italia Viva. Dopo cinque anni di assenza, Cesaro jr tenta il rientro in Consiglio regionale con la lista Casa Riformista, a sostegno proprio di Fico.
Un ritorno che ha già acceso polemiche: per molti rappresenta l’esatto contrario del “rinnovamento” che il campo progressista dichiara di voler incarnare.

Nel Pd e nei socialisti, parentele illustri

Anche il Partito democratico presenta diversi volti legati a famiglie di peso.
Massimiliano Manfredi, consigliere uscente, è fratello del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, mentre Bruna Fiolaè figlia del presidente della Camera di commercio di Napoli.
Nelle file dei socialisti torna il nome Demitry: si candida Antonio, figlio dell’ex parlamentare socialista Geppino Demitry, figura storica della Prima Repubblica.

Altri nomi “di famiglia” nelle civiche e nel centrodestra

Nella civica di Fico dovrebbe correre Giovanni Mensorio, figlio dell’ex democristiano Carmine Mensorio, mentre Giuseppe Sommese, vicino ad Azione, appare tra i possibili candidati nonostante le resistenze di Carlo Calenda, contrario all’alleanza con Fico.
Nel fronte deluchiano si segnala invece Rossella Casillo, figlia di Tommaso Casillo, attuale presidente della Soresa, la società regionale della sanità.
Spostandosi nel centrodestra, in Forza Italia dovrebbe trovare posto Rosaria Aliberti, figlia del sindaco di Scafati Pasquale Aliberti.

La politica ereditata

Le liste non sono ancora chiuse, ma il quadro è già chiaro: la Campania si conferma terra di dinastie politiche, dove cognomi storici e reti familiari continuano a contare più dei programmi.
Tra eredità consolidate e nuove alleanze trasversali, la competizione regionale rischia di somigliare più a una genealogia del potere che a un laboratorio di rinnovamento politico.

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Esteri

L’Iran giustizia una presunta spia del Mossad: tensioni alle stelle con Israele

L’Iran ha giustiziato un uomo accusato di spionaggio per Israele nella prigione di Qom. È l’ultima di una serie di esecuzioni seguite alla guerra di giugno tra Teheran e Tel Aviv.

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L’Iran ha giustiziato un uomo accusato di spionaggio per Israele, l’ultima di una lunga serie di esecuzioni avvenute dopo la guerra di 12 giorni tra Teheran e Tel Aviv dello scorso giugno.
Secondo quanto riferito dal sito web della magistratura Mizan Online, la pena è stata eseguita nella prigione della città santa di Qom, a sud della capitale iraniana.

«L’esecuzione di questa spia è stata eseguita dopo la conferma della Corte Suprema e il rigetto della sua richiesta di grazia», ha dichiarato Kazem Mousavi, presidente della provincia di Qom.
L’identità dell’uomo non è stata resa pubblica.


L’accusa: collaboratore del Mossad

Secondo le autorità iraniane, il condannato avrebbe iniziato a collaborare con l’intelligence israeliana nell’ottobre 2023 ed è stato arrestato tra gennaio e febbraio 2024.
Durante gli interrogatori, l’uomo avrebbe confessato di aver trasmesso informazioni riservate online al Mossad, l’agenzia d’intelligence israeliana.

Negli ultimi mesi, Teheran ha moltiplicato le esecuzioni di presunte spie e terroristi, sostenendo di voler contrastare la rete di informatori israeliani attivi nel Paese.


La scia di impiccagioni

Quella di Qom è solo l’ultima esecuzione in una serie di condanne capitali eseguite dall’inizio di ottobre.
Nella provincia del Khuzestan, sei uomini sono stati impiccati per terrorismo, meno di una settimana dopo la morte di un’altra presunta spia israeliana.
Un altro prigioniero, identificato come Roozbeh Vadi, è stato giustiziato per aver trasmesso informazioni su uno scienziato nucleare iraniano ucciso durante il conflitto con Israele.

Secondo Amnesty International e altri gruppi per i diritti umani, l’Iran è il secondo Paese al mondo per numero di esecuzioni, dietro soltanto alla Cina. Le condanne vengono eseguite prevalentemente per impiccagione.


Nuove tensioni e ombre di guerra segreta

La tensione resta altissima anche sul fronte interno.
Le Guardie Rivoluzionarie iraniane hanno annunciato che quattro leader tribali sono stati uccisi in un attacco nella provincia sud-orientale del Sistan-Baluchistan, area da tempo instabile.
L’operazione, secondo Teheran, sarebbe stata compiuta da “gruppi mercenari affiliati al regime israeliano”, anche se non sono stati forniti dettagli né rivendicazioni ufficiali.


L’ombra del conflitto permanente

L’ondata di esecuzioni e di violenze interne mostra quanto la guerra segreta tra Iran e Israele stia continuando anche dopo la fine delle ostilità di giugno.
Teheran accusa regolarmente Tel Aviv di attacchi mirati e sabotaggi ai propri impianti nucleari e infrastrutture militari, mentre Israele considera l’Iran la principale minaccia alla sicurezza regionale.

Il nuovo episodio di Qom rischia di inasprire ulteriormente i rapporti tra i due Paesi, già ai minimi storici, e di alimentare un ciclo di vendette e rappresaglie che si estende ben oltre il Medio Oriente.

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Mertens e Insigne, nostalgia azzurra in un bar a Posillipo

L’istantanea di un tempo che è stato ma non è lontano. Un tempo nel quale lo scudetto si sentiva che stava per maturare ma che poi non si è concretizzato: la foto di giovani uomini , due calciatori che probabilmente avrebbero ancora qualcosa da dire sul rettangolo verde ma che ora si godono la loro […]

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L’istantanea di un tempo che è stato ma non è lontano. Un tempo nel quale lo scudetto si sentiva che stava per maturare ma che poi non si è concretizzato: la foto di giovani uomini , due calciatori che probabilmente avrebbero ancora qualcosa da dire sul rettangolo verde ma che ora si godono la loro città. Parliamo di Dries Mertens e Lorenzo Insigne: sì napoletani entrambi, forse addirittura di più Ciruzzo il belga.

Sì sono visti ad un bar per un saluto, una chiacchiera in nome di quei bei tempi con loro c’era anche Ciro Romeo, biondo scugnizzo magari futuro calciatore…

Insigne cerca una squadra, Mertens ha deciso di fermarsi ma crediamo che cambierebbe idea se arrivasse qualche folle proposta meglio ancora se napoletana ed entrambi in fatto di calcio hanno ancora parecchio da poter raccontare.

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Cultura

Capability, il successo della danza con “La follia” di Antonio Iavarone

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Una performance di danza  intitolata “La follia” messa in scena dalla Other Dances diretta da Antonio Iavarone per il Capability Festival: è stato uno degli appuntamenti più significativi dell’importante evento che accende i riflettori sulle disabilità per parlarne  fuori dai soliti stereotipi.


Lo scenario il Maschio Angioino ed altri luoghi della città, il tema è la fragilità psicologica, in particolar modo degli adolescenti. A volere  Capability l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli Luca Trapanese, il format si è avvalso di influencer, personaggi dello spettacolo, della cultura, giornalisti che hanno partecipato a forum nelle scuole o condotto talk e quest’anno si è arricchito di uno spettacolo di danza moderna altamente significativo dal titolo “La follia” che i ballerini della “Other Dances” magistralmente diretta da Antonio Iavarone hanno eseguito.

Un momento dello spettacolo #La Follia” di Antonio Iavarone

Un esperimento riuscito: che cosa infatti più della danza può raccontare in maniera immaginifica i meandri della mente umana e i suoi corto circuiti?

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