C’è Caserta al centro dello sviluppo di relazioni internazionali mirate a soluzioni tecnologiche ad altissimo contenuto di innovazione. Una collaborazione che è stata al centro del meeting che si è svolto, on line, nella sede del Polo di Ricerca Neurobiotech, tra il team di Innomed, azienda da anni attiva nel campo delle nuove tecnologie applicate alla salute, e i rappresentanti del mondo industriale, accademico e della ricerca della provincia dell’Hubei, in Cina.Nel corso del Final Meeting Strategico sono state finalizzate le prospettive di collaborazione scientifica e industriale nate dal progetto “Digital Health in China”
Nel corso dei due giorni di incontri sono stati definiti accordi di dettaglio in grado di favorire la crescita delle relazioni internazionali in un’ottica sistemica che consenta il rafforzamento della presenza sui mercati esteri, con particolare riferimento all’area cinese. La Cina presenta, infatti, numerose opportunità per il settore ICT (Tecnologie dell’informazione e della comunicazione) in ambito biomedico. Proprio questo è il “core business” che Innomed ha seguito nel progetto “Digital Health in China”, ammesso a finanziamento sul POR CAMPANIA FESR 2014/2020 Asse III Obiettivo Specifico 3.4 “Incremento del livello di internazionalizzazione dei sistemi produttivi”.
Il progetto è stato concepito tenendo conto delle prospettive attese sia come research provider che quale fornitore di servizi ICT in ambito biomedicale, accrescendo il vantaggio competitivo sia in Italia che in altri paesi. Le azioni, in particolare, sono state concentrate nella zona di Hubei, la Provincia dove è localizzata l’University of Science and Technology of Wuhan (HUST) e numerose aziende attive nel settore digital health.
Dopo un “tour virtuale” del centro di ricerche Neurobiotech, il meeting è proseguito esaminando i principali sviluppi tecnologici in cui Innomed ed aziende cinesi del distretto tecnologico dell’Hubei, con il supporto dell’Università, sono specificamente impegnati, principalmente nell’uso di tecnologie innovative per la diagnostica per immagini, come nel caso della PET digitale, applicata non solo agli esseri umani ma anche alle piante, nella prospettiva di favorire lo sviluppo agricolo. Anche l’analisi attraverso l’intelligenza artificiale delle immagini ottenute dalla diagnostica costituisce una colonna portante di “Digital Health in China”.
“Innomed – spiega l’ingegner Luigi Pavone, Scientific Manager – è sempre stata attiva nei processi di internazionalizzazione, uno dei punti centrali dei suoi programmi. Da qualche anno ci siamo focalizzati in modo importante sul mercato cinese, uno dei più promettenti a livello mondiale, non solo come destinazione di prodotti innovativi, ma soprattutto come provider di tecnologie che, sviluppate congiuntamente, permetteranno di aprire nuove prospettive nell’uso delle nuove tecnologie verso la salute umana”
Emilia Belfiore
“Nonostante la pandemia – aggiunge l’avvocato Emilia Belfiore, Responsabile dell’Ufficio Ricerca e Sviluppo, che ha seguito l’attuazione del progetto – le relazioni tra Campania e Cina non si sono mai fermate, e per questo dobbiamo ringraziare la Regione Campania che ha supportato l’azienda nella realizzazione di un progetto così ambizioso di internazionalizzazione. Ma quella che sta nascendo non è solo una relazione bilaterale. La visione è aperta a molti altri autori della ricerca ed innovazione, e proprio questo rappresenterà il reale valore aggiunto per il progresso ed il benessere collettivo”.
INNOMED INNOMED Srl si caratterizza come una software house innovativa, che cura la progettazione e lo sviluppo di software di supporto alla diagnostica e all’interventistica medica. In particolare, Innomed si pone come una società di CONSULENZA e SERVIZI nel settore ICT (Information and Communication Technology), Progettazione ed Ingegneria specializzata nello sviluppo di soluzioni ad elevato contenuto tecnologico in ambito biomedicale e dei servizi. Negli ultimi anni, INNOMED Srl ha, inoltre, maturato esperienza nella gestione integrale della dotazione tecnologica una serie di aziende sanitarie, ed è in grado di offrire un servizio di gestione delle apparecchiature biomediche durante tutto il loro ciclo di vita. Dal 2015 Innomed è parte del Polo di Ricerca e Innovazione Neurobiotech a Caserta. Un hub di ricerca clinica che riunisce aziende, Centri ricerche, Università con l’obiettivo di identificare nuove prospettive per la salute personalizzata: una vera e propria “community” di ricerca all’interno della quale Innomed condivide con altri soggetti linee di ricerca, strategie e l’impiego di strumentazioni ad elevato contenuto tecnologico, in particolare, tecnologie di analisi di “Big Data”, neuro cibernetica e diagnostica avanzata, epigenetica.
Poco dopo le 12 di oggi, migliaia di cittadini in tutta la Spagna continentale e in Portogallo sono stati colpiti da un improvviso blackout elettrico. Come riportato dal quotidiano “El País”, il governo spagnolo ha attivato diversi team tecnici di vari ministeri per indagare sulle cause dell’interruzione, anche se al momento non esiste ancora una spiegazione ufficiale.
Secondo quanto riferito da Red Eléctrica, l’azienda pubblica responsabile della gestione del sistema elettrico nazionale, si sta lavorando intensamente per ripristinare la fornitura di energia. Anche l’Istituto nazionale di cybersicurezza è coinvolto nelle analisi, valutando la possibilità che il blackout possa essere stato causato da un attacco informatico, sebbene non ci siano ancora conferme in tal senso.
Reti di comunicazione e trasporti in tilt
Il blackout ha avuto ripercussioni su diversi settori strategici: sono stati colpiti reti di comunicazione, aeroporti e linee ferroviarie ad alta velocità in Spagna e Portogallo. Problemi sono stati segnalati anche nella gestione del traffico stradale, con numerosi semafori fuori servizio, oltre che in centri commerciali e strutture pubbliche.
La ministra spagnola della Transizione ecologica, Sara Aagesen, ha fatto visita al centro di controllo di Red Eléctrica per seguire da vicino le operazioni di ripristino. L’azienda ha attivato un piano di emergenza che prevede il graduale ritorno alla normalità, iniziando dal nord e dal sud della penisola iberica.
Coinvolta anche la Francia meridionale
Le interruzioni non hanno riguardato esclusivamente la Spagna e il Portogallo: alcune aree del sud della Francia, interconnesse con la rete elettrica spagnola, hanno subito disagi simili. Le autorità francesi stanno monitorando attentamente la situazione in coordinamento con le controparti spagnole.
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha ringraziato in un messaggio i soldati nordcoreani che hanno preso parte alla “liberazione della regione di Kursk” dalle truppe d’invasione ucraine, definendoli “eroi”. Lo riferisce il servizio stampa del Cremlino.
“Il popolo russo non dimenticherà mai l’impresa delle forze speciali coreane, onoreremo sempre gli eroi coreani che hanno dato la vita per la Russia, per la nostra comune libertà, al pari dei loro compagni d’armi russi”, si legge nel messaggio di Putin. Il presidente russo sottolinea che l’intervento è avvenuto “nel pieno rispetto della legge internazionale”, in base all’articolo 4 dell’accordo di partenriato strategico firmato nel giugno dello scorso anno tra Mosca e Pyongyang, che prevede assistenza militare reciproca in caso di aggressione a uno dei due Paesi. “Gli amici coreani – ha aggiunto Putin – hanno agito in base a un senso di solidarietà, giustizia e genuina amicizia. Lo apprezziamo molto e ringraziamo con sincerità il presidente Kim Jong-un personalmente”.
Due giornalisti italiani sarebbero stati espulsi ieri sera dalle autorità marocchine con l’accusa di aver cercato di entrare illegalmente nella città di Laayoune (El Aaiun). Lo rivela il quotidiano marocchino online Hespress. Matteo Garavoglia, 34 anni, giornalista freelance originario di Biella e collaboratore del ‘Manifesto’, e il fotografo Giovanni Colmoni, avrebbero tentato di entrare nella città marocchina meridionale al confine con la regione contesa del Sahara Occidentale “senza l’autorizzazione richiesta dalla polizia”.
I due erano a bordo di un’auto privata e, secondo quanto riporta il quotidiano marocchino, sarebbero stati fermati dagli agenti che hanno interpretato il tentativo di ingresso come un “atto provocatorio, in violazione delle leggi del Paese che regolano gli ingressi dei visitatori stranieri”. Sempre secondo l’Hespress, i due reporter avrebbero cercato di “sfruttare il fatto di essere giornalisti per promuovere programmi separatisti. Per questo sono stati fermati e successivamente accompagnati in auto nella città di Agadir”. Non era la prima volta che i due tentavano di entrare a Laayoune, secondo il quotidiano, ma sempre “nel disprezzo per le procedure legali del Marocco”.