Dove c’è miseria, dove manca lavoro, non c’è speranza. Così dalla linea dell’orizzonte viene rubata la prospettiva del domani, sostituita dalla finta assistenza delle mafie, dove il futuro viene primaipotecato e poi definitivamentenegato. Qui non sorge più il sole della legalità e le persone diventano ombre che si perdono nella notte senza fine del malaffare. In questa dimensione paradossale lo Stato è il nemico da combattere.
Catello Maresca. Il pm protagonista del dibattito con quasi tutti i Rotary club d’Italia sulla piattaforma Zoom
Come sottolineato dal dottor Catello Maresca anche dalle pagine di “Juorno” e ribadito nell’ultimo dibattitto impreziosito dalle esperienze giornalistiche del nostro Paolo Chiariello, organizzato in diretta streaming dal Rotary Club Napoli Parthenope “La Mafia ai tempi del Covid19”, le associazioni criminali proliferano grazie alla depressione economica e alle assurde maglie della burocrazia, che paralizzano i tentativi di ripresa da parte delle buone imprese e così si sostituiscono all’organizzazione statale nel rispondere, in questo caso coneffetto immediato, ai bisogni di chi si è visto dimenticato, di chi non può attendere i tempi morti di un apparato amministrativo che spesso si avvita su se stesso fino ad implodere.
Allora le riflessioni che nascono in ognuno di noi sono tante e sono inevitabili. Il cuore si stringe e l’anima vibra e così la verità si rivela. Ecco quindi che il nostro male atavico, che oggi come non mai potremmo definire camorravirus,infetta e prolifera rinvigorito dal covid19 che ha preparato il fertile terreno dove potrà espandersi ancor di più, quello dalla nuova disperazione che oggi si declina appunto nella mancanza di finanze per la ripartenza delle imprese o nell’abbandono a se stessi dei lavoratori a nero o con contratti ridotti. Perché la “mafia Spa”, grazie anche alle sue imprese quotate in borsa e presenti praticamente nelle più importanti piazze finanziarie mondiali, investe con profitti enormi nella paura e nell’incertezza concedendo credito immediato che sarà poi restituito con interessi mortali, recapita pacchi alimentari e sfama famiglie intere che dovranno garantire poi le attività più varie come la consegna di droga, la custodia di armi, il rifugio ed appoggio per i latitanti.
Anche se la promessa di sopravvivenza si tradurrà dunque in un inferno senza ritorno, chi oggi non ha altro da perdere o nulla da mettere davvero sulla tavola, preferisce vendere l’anima al diavolo perché ha la certezza assoluta di non essere desiderato neanche da Nostro Signore, ormai radicalizzato alla violazione sistematica della Legge dopoanni di abbandono e di degrado morale.
Rastrellando nuovi adepti e sottraendo interi territori ad una nazione che sarà qui rinnegata, questa forza oscura continuerà ad attecchire anche ai “piani alti” attraverso i colletti bianchi che rappresentano l’evoluzione naturale di una impresa di morte che sa evolversi e mettersi al passo con i tempi, completando così l’architettura dello stato del male all’interno di quello sano, ramificandosi sempre di più, infettando cellula dopo cellula, disperato dopo disperato.
Qui neanche il prof. Ascierto può trovare la cura perché qui l’unica campagna di immunizzazione passa mediante l’irrinunciabile intervento diretto e costante dello Stato e della Società Civile, attraverso campagne di promozione della vera cultura della legalità ma anche garantendo lavoro e tutelando l’avvio ed il consolidamento di attività economiche sane. Perché qui il contagio è lento, ma non si arresta mai.
La Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito un sequestro preventivo nei confronti di otto elicotteri riconducibili a quattro soggetti residenti a Pompei, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla procura di Torre Annunziata. Le indagini hanno rivelato che, fino a novembre 2024, gli indagati avrebbero svolto attività di air taxi e voli panoramici senza le necessarie autorizzazioni, configurando l’impiego abusivo di aeromobili a scopo di lucro.
Lanci di petali e voli tra ostacoli
Tra gli episodi più eclatanti finiti sotto la lente degli investigatori figura il lancio di petali di rose in volo dopo un matrimonio, un’attività non solo scenografica ma anche potenzialmente pericolosa. Gli elicotteri, secondo gli inquirenti, non risultavano sottoposti ad ispezioni periodiche e le procedure di manutenzione non rispettavano gli standard europei previsti per i mezzi adibiti a scopi commerciali.
Turisti con bagagli sui comandi di volo
Ancora più gravi le irregolarità riscontrate a bordo: in diversi casi i piloti avrebbero trasportato turisti con i bagagli appoggiati sui comandi di volo o non correttamente stivati. Inoltre, le aree di decollo e atterraggio erano spesso collocate in prossimità di ostacoli pericolosi, come scuole, ferrovie e tratte autostradali, con gravi rischi per la sicurezza pubblica.
Tre elicotteri già sequestrati
Le operazioni di sequestro sono ancora in corso. Al momento, sono tre gli elicotteri già posti sotto sequestro, mentre proseguono le attività di accertamento e perquisizione nei confronti degli indagati e delle società riconducibili a loro.
(La foto in evidenza ha solo uno scopo illustrativo ed è stata realizzata con sistemi di intelligenza artificiale)
Settembre 2022: Anm sostituisce la fune di trazione della funicolare Centrale, operazione che richiese la chiusura dell’impianto per un solo giorno. Il cavo, in acciaio, lungo 1,5 chilometri e del peso di 13 tonnellate, era stato installato nell’ambito della manutenzione straordinaria ventennale eseguita da Leitner. Tutto regolare, con un intervento rapido che sembrava garantire sicurezza e durata.
Un nuovo problema dopo due anni e mezzo
Sono passati poco più di due anni e mezzo e la funicolare ha nuovamente chiuso per motivi tecnici. Alle 7 del mattino, gli utenti hanno trovato le porte delle stazioni chiuse con un cartello che parlava di «verifiche tecniche inderogabili fino a cessate esigenze». Nessuna spiegazione precisa, né tempistiche sul ripristino. Chi si trovava all’Augusteo ha dovuto ripiegare sulla metropolitana, mentre altri hanno usato la funicolare di Chiaia o affrontato a piedi i 500 scalini del Petraio.
Il silenzio di Anm e la reazione della politica
Per ore, nessuna comunicazione ufficiale da Anm. Solo nel pomeriggio, intorno alle 16, è arrivata una nota: «Durante le operazioni di manutenzione ordinaria si è rilevata la necessità di approfondire alcuni aspetti tecnici dell’impianto». Non un cenno alla fune, elemento invece al centro del confronto con Ansfisa, l’agenzia del ministero dei Trasporti per la sicurezza degli impianti a fune.
La fune da sostituire: spunta un’anomalia
Secondo quanto trapelato da fonti sindacali, durante gli esami strumentali sono emerse possibili criticità nella fune installata nel 2022. Nessun rischio imminente, ma la decisione è stata quella di sostituirla per precauzione, forse anche sull’onda emotiva della recente tragedia della funivia del Faito. L’origine del deterioramento così rapido non è ancora chiara.
Riapertura prevista il 30 aprile
La funicolare resterà chiusa fino a mercoledì 30 aprile. Tempi lunghi, probabilmente legati all’arrivo del nuovo cavo da fuori Italia. Intanto, per alleviare i disagi, la funicolare di Montesanto prolungherà gli orari di esercizio: venerdì e sabato fino alle 2, domenica fino a mezzanotte e trenta.
Anche la Linea 6 in tilt
Nella stessa giornata, disagi anche sulla linea 6 della metropolitana, chiusa per oltre un’ora a causa di una verifica urgente al software di gestione.
Nessun ragazzo è perduto. Il cambiamento è sempre possibile. Vietato arrendersi. Sono le tre regole non scritte che guidano da anni il lavoro instancabile di Eugenia Carfora (foto Imagoeconomica in evidenza), dirigente dell’Istituto superiore “Francesco Morano” di Caivano, nel cuore del Parco Verde, una delle realtà più difficili della provincia di Napoli. Da quando è arrivata, nel 2007, ha fatto della scuola un presidio di legalità, bellezza e speranza.
La sfida iniziata dai banchi
All’arrivo della preside, il “Morano” era una scuola dimenticata, con uscite di sicurezza ostruite, aule fatiscenti e strutture abbandonate. Eugenia Carfora ha ripulito muri e coscienze, ha coinvolto genitori, professori e studenti in una grande operazione di rigenerazione. Oggi l’istituto è un modello: ha una palestra funzionale, un orto per l’indirizzo agrario, laboratori moderni per informatica e meccatronica, una cucina per l’alberghiero. E soprattutto ha ritrovato la dignità.
Una serie tv per raccontare la sua storia
La sua vicenda sarà al centro di una serie tv Rai1 intitolata “La preside”, diretta da Luca Miniero e interpretata da Luisa Ranieri, che ha conosciuto personalmente la dirigente. «Non pensavo di dovermi esporre così per salvare un ragazzo o dire che la scuola è bella», ha commentato Carfora, commossa ma determinata. La fiction punta a raccontare la forza della scuola pubblica e il valore della cultura in territori difficili.
Una vocazione totale
Instancabile, sempre presente, la preside Carfora vive la scuola come una missione assoluta. «Sono malata di scuola», ammette. Anche a scapito della famiglia: «Ho un marito meraviglioso che è una mia vittima. Non sono stata una buona madre, ma i miei figli oggi sono come me». Non si è mai fermata davanti alle difficoltà: ha affrontato i pregiudizi, è andata a cercare i ragazzi casa per casa, ha sognato l’impossibile.
“Mi voglio spegnere tra i miei ragazzi”
«Mi offende sentir dire “poveri ragazzi” — spiega — perché in quell’espressione c’è già la resa. Io credo che ognuno di loro possa farcela». E quando pensa alla fine, confessa: «Non vorrei morire nel mio letto, ma fra i ragazzi, qui a scuola».