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Gioco d’azzardo a Calliano: un piccolo paese con un grande mistero

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A Calliano, un piccolo paesino di poco più di duemila abitanti in provincia di Trento, si è verificato un fenomeno che ha attirato l’attenzione delle autorità: nell’ultimo anno, sono stati spesi quasi 13 mila euro a testa nel gioco d’azzardo. Questo dato sorprende se confrontato con la media nazionale di 2.996 euro per persona nel 2023. Ancora più strano è che, dei 19 milioni di euro giocati, le perdite sono state incredibilmente basse, appena lo 0,4%, corrispondente a soli 71.083 euro.

Questi numeri, diffusi da una ricerca condotta da Federconsumatori e Cgil, hanno sollevato interrogativi importanti, tanto da allertare anche la Guardia di Finanza. La preoccupazione principale è che queste cifre possano essere il risultato di operazioni illecite, come il riciclaggio di denaro, piuttosto che una semplice passione per il gioco d’azzardo tra i residenti.

Un possibile caso di riciclaggio?

Secondo la ricerca, intitolata Diffusione dell’azzardo online nei piccoli Comuni italiani, il decentramento dei volumi di gioco in località demograficamente ridotte potrebbe essere una strategia utilizzata dalla malavita organizzata per nascondere le proprie attività illecite. Calliano non è l’unico caso sospetto: un altro piccolo comune, Anguillara in provincia di Padova, con circa 4 mila abitanti, ha registrato cifre altrettanto anomale.

Nel 2022, in tutta Italia, la spesa complessiva per il gioco d’azzardo ha toccato i 150 miliardi di euro, con una prevalenza del gioco online, come il poker, le scommesse sportive e il trading, che da soli hanno superato gli 80 miliardi di euro. In questo contesto, i dati di Calliano risultano particolarmente allarmanti.

Le indagini in corso

Il sindaco di Calliano, Lorenzo Conci, si è dichiarato preoccupato per quanto emerso e ha espresso la speranza che si faccia presto chiarezza su chi abbia scommesso somme così elevate nel suo comune. «Mi auguro che si scopra presto chi ha giocato tutti questi soldi nel mio Comune», ha dichiarato, sottolineando che per risalire ai giocatori basterebbe individuare l’ID di chi ha scommesso online.

Nonostante l’entità del fenomeno, il sindaco ha aggiunto che nel paese non si sono notati segni evidenti di improvvisa ricchezza: nessuno ha acquistato beni di lusso o fatto spese ingenti. Un altro dettaglio importante è che Calliano non dispone di esercizi con slot machine o altri dispositivi di scommesse, rendendo ancora più misteriosa la situazione.

La risposta della comunità

Mentre le indagini continuano, l’amministrazione comunale ha deciso di intervenire attivamente. È stata organizzata una serata dedicata alla sensibilizzazione sulla ludopatia, un fenomeno in crescita non solo a Calliano ma in tutto il Paese. L’iniziativa mira a informare i cittadini sui rischi del gioco d’azzardo patologico e a contrastare eventuali problematiche legate alla dipendenza da gioco.

Il caso di Calliano rappresenta un mistero che le autorità stanno cercando di risolvere, ma offre anche uno spunto di riflessione sul fenomeno del gioco d’azzardo in Italia. Con volumi di spesa così elevati e perdite così basse, diventa inevitabile porsi domande su possibili attività illegali e sulla reale portata del problema della ludopatia nel nostro Paese.

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Fieg, destinare a giornali quota risorse per cinema e spettacolo

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“Riteniamo sia da superare la periodicità degli interventi di sostegno e potenziamento delle pagine culturali dei quotidiani con un’integrazione della norma che renda strutturale la previsione degli interventi per gli anni successivi al 2025” e che si debba “destinare una percentuale minima, di almeno il 2%, delle risorse destinate annualmente al sostegno del cinema degli spettacoli dal vivo per ampliare l’offerta culturale dei quotidiani, così da assicurare la necessaria copertura informativa al complesso dell’attività di cinema, spettacoli e cultura”. Lo ha detto il presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti, intervenendo in Commissione Cultura della Camera dove sono in corso le audizioni sul decreto Cultura. Riffeser ha comunque giudicato il decreto “un primo provvedimento sperimentale che può sicuramente dare un contributo al settore molto in difficoltà com’è quello della carta stampata e che ha indotto molti editori a ridurre foliazioni e contenuti”.

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Muore in ospedale durante un esame, aperta inchiesta

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La Procura di Bologna, con il pm Andrea De Feis, ha aperto una inchiesta, al momento contro ignoti, per accertare le cause della morte di una donna di 61 anni, deceduta all’ospedale Maggiore di Bologna il 9 gennaio. L’inchiesta parte da un esposto presentato dalla figlia e dal compagno della donna, che era residente a Monterenzio, nel Bolognese. La 61enne, l’8 gennaio era stata ricoverata all’ospedale Bellaria per svolgere alcuni accertamenti preliminari dopo che le era stato riscontrato un problema cardiaco in seguito al quale si sarebbe dovuta sottoporre ad un intervento chirurgico in merito ad una calcificazione dell’aorta.

Il giorno successivo è stata quindi spostata all’ospedale Maggiore, per effettuare, in mattinata, una coronoscopia. Nel primo pomeriggio il compagno della 61enne è stato poi contattato dal medico che aveva eseguito l’esame che gli comunicava che vi era stata una complicazione e di andare in ospedale. Dopo varie insistenze dell’uomo, lo stesso medico gli diceva che la 61enne era morta durante l’esame.

I medici le hanno quindi praticato un massaggio cardiaco, durato circa 80 minuti, ma la 61enne è morta nel reparto di terapia intensiva. Nella denuncia i parenti hanno segnalato che la donna aveva specificato di essere allergica al liquido di contrasto. La Procura ha affidato al medico legale, Marco Tudini, di svolgere tutti gli accertamenti del caso, tra cui l’autopsia, per individuare eventuali responsabilità dei sanitari. I familiari della 61enne sono assistiti dall’avvocata Stella Pancari.

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Truffa ad anziano, carabinieri arrestato due persone a Salerno

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Tentano truffa ad un anziano, arrestati dai carabinieri a Salerno. i militari della locale Stazione di Salerno Fratte hanno arrestato due persone che hanno avvicinato l’uomo e, carpendo la sua fiducia, gli hanno chiesto di prelevare da casa tutti i soldi che aveva. L’anziano, con alcuni problemi di salute, si è recato a casa dove ci stava la moglie, per recuperare tutti i contanti possibili mentre i due o aspettavano nei pressi del portone. Alcuni passanti, resisi conto di movimenti anomali, hanno allertato i carabinieri che, subito intervenuti, hanno individuato e arrestato i due.

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