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Cronache

Ritorna in carcere Patrizio Bosti, il boss della camorra era uscito per danno da sovraffollamento ed era stato pure risarcito

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Era stato scarcerato pochi giorni fa con tre anni di anticipo ed aveva persino ottenuto un risarcimento dallo Stato di circa 2600 euro per “danno da sovraffollamento” ma adesso Patrizio Bosti, ‘o Patrizio, riconosciuto  capo dell’Alleanza di Secondigliano, è tornato in carcere perché, su disposizione del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, la Squadra Mobile ha tratto in arresto Patrizio Bosti, riconosciuto capo dell’ “Alleanza di Secondigliano”, in esecuzione di ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Parma per l’esecuzione della pena residua di 6 anni, 8 mesi e 7 giorni di reclusione. In sostanza erano stati sbagliati i conti. E pensare che quando era tornato a casa, alla Masseria Cardone a Napoli, i fuochi d’artificio si erano sprecati.

Il boss, 62 anni, era uscito ed aveva ottenuto il risarcimento grazie ai benefici previsti dalla legge Gozzini ma anche  un ulteriore sconto riconosciutogli perché avrebbe subito in cella un trattamento “inumano e degradante”, ritenuto non in linea con l’articolo 3 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo. Bosti nel 2008 venne arrestato a Girona, in Spagna, e da allora è stato sempre detenuto, ‘ospite’ di quasi tutti gli istituti carcerari del nostro Paese. Secondo i suoi legali in tutte queste carceri avrebbe subito trattamenti non in linea con le normative europee: celle piccole, niente acqua calda, troppa gente, ed altro. Il magistrato del carcere di Reggio Emilia ha esaminato l’incartamento di tutte queste lagnanze e gli ha riconosciuto 286 giorni di liberazione anticipata. Non contenti ancora i legali di Bosti hanno impugnato pure questa decisione davanti al tribunale di Sorveglianza di Bologna, chiedendo un nuovo calcolo del “danno da sovraffollamento”: così è stata accolta anche quest’altra istanza ed è stata concessa al boss un ulteriore sconto di pena di poco più di due mesi. Gli si sono spalancate le porte del carcere ed è tornato a casa, a Napoli dove avrebbe dovuto fare 9 anni di libertà vigilata, ma oggi invece è ritornato in cella per finire di scontare i 30 di reclusione a cui in vari processi era stato condannato per reati vari: dall’associazione camorristica, concorso in omicidio, estorsioni, ed altro.

 

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Cronache

Truffa con ecobonus, la Finanza sequestra 1 miliardo di euro

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I finanzieri del Comando Provinciale di Savona hanno condotto una complessa attività di indagine nel settore dei crediti d’imposta, riconducibili a bonus in materia edilizia ed energetica, con particolare riferimento all’ Ecobonus e al Bonus facciate che ha portato al sequestro preventivo disposto dal gip di un miliardo di euro da eseguire sul cassetto fiscale di 311 soggetti economici coinvolti, detentori dei crediti d’imposta. Durante le indagini Finanza e agenzia delle Entrate hanno accertato come i crediti d’imposta fossero del tutto inesistenti perché con false fatture per lavori ancora da eseguire su immobili di proprietà di residenti nel savonese.

Una truffa replicata su scala nazionale da altre aziende del settore, in molti casi vere e proprie società fantasma oltreché evasori totali o con volumi d’affari inconsistenti, prive di immobili a cui poter associare le lavorazioni edilizie finalizzate all’agevolazione fiscale così come di fatture che comprovassero l’esecuzione dei lavori.

Alcuni dei soggetti coinvolti sono anche risultati percettori del reddito di cittadinanza, altri sono gravati da precedenti penali specifici, tra i quali si annoverano anche reati nel settore della spesa pubblica, altri ancora avevano generato e/o accettato crediti con soggetti con cui avevano un legame di parentela.

Una parte delle persone coinvolte aveva già effettuato la compensazione, conseguendo illeciti e consistenti vantaggi fiscali, mentre un’altra aveva acquistato blocchi di crediti fittizi dal valore nominale di centinaia di milioni di euro a fronte di un corrispettivo irrisorio effettivamente versato. La Gdf ha eseguito 85 perquisizioni nei confronti delle società che dei relativi rappresentanti legali, con l’impiego di oltre 250 militari in Liguria, Piemonte, Veneto, Lombardia, Trentino Alto Adige, Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Campania e Puglia.

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Cronache

Bari, omicidio di Poggiofranco, un arresto

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Dalle prime luci dell’alba, in Canosa di Puglia, la Polizia di Stato di Bari sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le indagini preliminari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un soggetto ritenuto responsabile dell’ideazione e dell’esecuzione di un omicidio, consumato nel quartiere Poggiofranco di Bari, il 18 dicembre scorso.
I dettagli dell’operazione verranno resi noti nel corso di una conferenza stampa presso la Procura della Repubblica di Bari, alla presenza del Procuratore della Repubblica.

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Cronache

Anziana investita e uccisa a Napoli, caccia a pirata strada

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Una donna anziana e’ morta a Napoli, vittima di un pirata della strada. Alle 18.15 circa di ieri, in via Labriola, sulla carreggiata in direzione via E. Ciccotti, R.R., 80 anni, e’ stata investita mentre attraversava la strada. Secondo prime ricostruzioni, un’auto si era fermata per consentire il passaggio alla signora, ma una Citroen di colore blu scuro, nel tentativo di sorpassare questa vettura, ha investito la donna e poi e’ fuggita. La Polizia Locale e’ impegnata nelle indagini per identificare il conducente e il veicolo coinvolto. La vittima era stata trasportata all’ospedale Cardarelli in stato di incoscienza e dopo poche ore e’ deceduta.

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