Collegati con noi

Politica

Berlusconi rilancia il taglio delle tasse sulla casa ma Iv gli ricorda che ”è già così”

Pubblicato

del

Tormentone nei mesi scorsi nel braccio di ferro sul catasto, la casa entra come da tradizione fra i temi caldi della campagna elettorale. Silvio Berlusconi rispolvera uno dei suoi cavalli di battaglia, il contrasto alle tasse sul mattone, impegnando Forza Italia e il centrodestra a “ridurre la pressione fiscale sul comparto immobiliare, a partire dall’eliminazione dell’Imu per gli immobili occupati o inagibili e ad introdurre una cedolare secca per tutti gli affitti”. Nell’ultima pillola di programma, pubblicata come tutti giorni sui social dall’ex premier, c’e’ anche un altro punto “per rilanciare il mercato immobiliare e consentire a tutti di acquistare una casa e anche per rilanciare l’edilizia, che e’ un settore trainante per la nostra economia”. Il centrodestra, se andra’ al governo, con Berlusconi promette di introdurre anche una tassazione unica per l’acquisto della prima casa e cioe’ un’imposta di solo il 2%” e la cedolare secca per tutti gli affitti. A stretto giro arriva una replica dal Terzo polo, con Luigi Marattin, deputato di Iv che da presidente della commissione Finanze e’ stato fra i protagonisti della complessa mediazione sul catasto, e negli ultimi giorni ha contestato le proposte di flat tax del centrodestra. “Dopo la sbugiardata sulla flat tax, ora la destra cerca disperatamente qualche tassa da rendere piatta – ha dichiarato Marattin -. Peccato che (escludendo le imposte ipotecaria e catastale da 50 euro l’una…) per chi acquista da un privato l’imposta sulla prima casa e’ gia’ al 2%, si chiama imposta di registro. Quindi non si capisce in cosa consista questa proposta di Berlusconi”. Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, accoglie “con soddisfazione” l’impegno del leader di FI, a ridurre la pressione fiscale sul comparto immobiliare, ma su Twitter aggiunge: “Urge un commento anche alla proposta di imposta unica del 2% sull’acquisto della prima casa, visto che qualcuno sta segnalando un presunto errore: presumo che Berlusconi intenda uniformare al 2% anche l’aliquota Iva in caso di acquisto da impresa”.

Advertisement

Politica

Europee, Meloni si candida: scrivete Giorgia sulla scheda, sono una del popolo

Pubblicato

del

“Ho deciso di scendere in campo per guidare le liste di fratelli d’italia in tutte le circoscrizioni elettorali, se sopravvivo”. Era la notizia che tutti aspettavano e Giorgia Meloni l’ha pronunciata dal palco di Fdi a Pescara.

“Chiedo agli italiani di scrivere il mio nome, ma il mio nome di battesimo” alle europee. “Sono fiera che la maggior parte dei cittadini che si rivolge a me mi chiami Giorgia. Io sono stata derisa per anni per le mie radici popolari, mi hanno chiamata pesciarola, borgatara…perché loro sono colti….Ma io sono fiera di essere una persona del popolo” ha detto la premier e leader di FdI Meloni. “Se volete dirmi che ancora credete in me scrivete sulla scheda Giorgia, perchè io sono e sarò sempre una di voi. Il potere non mi cambierà, il palazzo non mi isolerà. Io ho bisogno di sapere ancora una volta che ne vale la pena”.

“Io sarò sempre una persona a cui dare del tu, senza formalismi, senza distanza”, ha aggiunto. “Faccio quello che faccio solo ed esclusivamente per gli italiani. Non c’è altra ragione sostenibile per fare questa vita, ve lo garantisco”, ha detto la premier. “Mi interessa solo il giudizio dei cittadini, che rispetto e rispetterò sempre”, ha concluso.

“Quando noi diciamo ‘mai con la sinistra’ non stiamo utilizzando uno slogan buono da campagna elettorale ma da buttare il giorno dopo, parliamo di qualcosa che è nel nostro dna. Vale a Roma e vale a Bruxelles, non ci interessa stare con tutti o dove stanno tutti”. Così Giorgia Meloni dal palco di Fdi di Pescara.

“In queste settimane c’è chi sta confondendo i piani tra la maggioranza in parlamento europeo e la commissione” per “insinuare una sorta di nostra presunta disponibilità ad allearci con i socialisti”, ha premesso Meloni. “Non ci interessa stare con tutti, staremo solo dove le nostre idee si possono realizzare”, ha aggiunto.

Continua a leggere

Politica

Fitto: dal 2020 sprecati 300 miliardi in bonus e superbonus

Pubblicato

del

“Cosa è stato fatto dal 2020 ad oggi con la sospensione del patto di stabilità?” che ha permesso di aumentare la spesa pubblica. Nel 2019 l’Italia ha speso 810 miliardi, nel 2022, fuori dal Patto di stabilità ne ha spesi 1.084 miliardi. “Sono circa 300 miliardi di euro in più. Dove sono andati? Cosa è stato fatto? Si sono fatti investimenti strutturali? Intelligenti? Che hanno cambiato la prospettiva del nostro Paese?. No sono andati tutti in bonus e superbonus che hanno aumentato il debito e che non hanno inciso in nessun modo sullo sviluppo e la crescita del Paese”. Lo ha detto il Ministro degli Affari Europei, del Sud, della Coesione e del Pnrr Raffaele Fitto alla Conferenza Programmatica di Fdi a Pescara.

Continua a leggere

Politica

Unirai, anche oggi circo mediatico-politico-sindacale

Pubblicato

del

”Pochi giorni fa qualcuno si stracciava le vesti rilanciando le fake news sull’imminente addio alla Rai da parte di Ranucci e Sciarelli per essere clamorosamente smentito dopo meno 24 ore. A seguire la “bufera” sulla presunta censura a Scurati, smontata anche quella come emerge oggi su alcuni quotidiani di opposti orientamenti. Poi la democrazia in pericolo e l’allarme fascismo, liquidato ieri con poche parole dal portavoce Ue Christian Wigand”.

Lo afferma in una nota il sindacato Unirai, liberi giornalisti Rai. ”Nel menù di oggi dell’ormai ben noto e sempre meno credibile circo mediatico-politico-sindacale spunta il premio di risultato per i giornalisti Rai cancellato e il martire sindacalista e dirigente reo di aver fatto solo delle ironie via social, il tutto condito da una spruzzata di dichiarazioni nel tentativo ridicolo di delegittimare una nuova voce libera presente dentro la Rai. Avviso ai naviganti: Unirai ha tutte le carte in regola per far sentire la sua voce e il suo peso. È stato riconosciuto dall’azienda – ripetiamo – come sindacato significativamente rappresentativo a livello nazionale dei giornalisti Rai. Leggere, studiare, documentarsi. Fare un respiro profondo.

Accettare la realtà. Si fa anche una figura più dignitosa. Per quanto riguarda il premio di risultato l’azienda ha disdetto un accordo siglato nel 1993 con l’intento di sostituirlo con strumenti più vantaggiosi, come già fatto per tutti gli altri dipendenti, sul piano della tassazione. Come abbiamo già detto – concludono – vigileremo perché nessuno sia penalizzato dal nuovo accordo, ma certamente non ci metteremo su questo a fare terrorismo. Sulla questione relativa all’utilizzo dei social, e al rispetto che bisogna avere tra colleghi, infine invitiamo alla lettura della legge sulla professione, del codice etico e del regolamento di disciplina aziendale”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto