Ha sessantanove anni ed è felice per la vita che ha vissuto, la famiglia che ha avuto, il pubblico che lo ama alla follia e il nuovo disco che già dal titolo, Zero il Folle, testimonia la volontà di sparigliare sempre. Renato Zero si avvicina alla soglia dei 70 anni e si regala un disco pieno di inediti. In radio si può già ascoltare La vetrina, il secondo singolo dopo Mai più soli (che sarà negli store fisici e digitali in uno speciale vinile 45 giri). “Renato ha bisogno di Zero e viceversa – racconta -. Lo ammetto, non è sempre stato così, un tempo volevo tenere staccate le due personalità, ma ho fatto pace con me stesso ammettendo che l’una non può vivere senza l’altra”.
Con oltre 50 anni di carriera, più di 500 canzoni e 45 milioni di dischi venduti, il “re dei sorcini” il 4 ottobre uscirà con il nuovo album prodotto e arrangiato da Trevor Horn fatto ascoltare ieri in anteprima a una platea di seicento persone tra fan e vecchi amici dei tempi del Piper all’ Auditorium Parco della Musica. Le copertine del cd e del vinile saranno quattro e la grafica va a comporre la parola “Z E R O”. Quattro copertine che mostrano la star nei panni di una geisha, di una divinità indiana, di un fauno e della Fata Turchina. C’ è però anche una quinta immagine che mostra l’ artista con i riccioloni argento e una grande aureola dorata.
“Folle è chi sogna, chi è libero, chi provoca, chi cambia…”. Renato Zero ribadisce con forza, anche nel nuovo disco di inediti, (in uscita il 4 ottobre per Tattica), la sua voglia di essere fuori registro, di stupire, di essere se stesso in barba alle convenzioni sociali e agli schemi precostituiti. “Piume di struzzo e paillettes mi hanno tolto dal grigiore di mio padre, che voleva fare il tenore, ma non lo e’ mai diventato. Io – rivendica – ho un difetto: sono sempre stato avanti di 30 anni. E penso a Lindsay Kemp, Paolo Poli, Mozart, Lady Gaga. Penso a Gesù: oggi sarebbe tale e quale ad allora. Ci si nasce stravaganti, genio e sregolatezza”. Un disco, dalle sonorita’ di ampio respiro dove chitarre e assoli non mancano, che fotografa in maniera impietosa, a tratti malinconica e introspettiva, ma mai vittimistica, il mondo di oggi: l’ambiente, l’alienazione da nuove tecnologie, la morte, la crisi delle nascite e la fuga dei cervelli, l’aborto, Dio e la fede. “Ho sempre affrontato problematiche sociali, esistenziali, politiche. Ma adesso l’urgenza e’ quella che e’. E siamo tutti costretti a esercitare il diritto ad aiutare nella riflessione”, dice Zero, sottolineando il potere delle canzoni di scuotere le coscienze, in una Sala Sinopoli, all’Auditorium Parco della Musica, aperta non solo agli addetti ai lavori ma anche ai fan, che nel giorno del suo 69/o compleanno non si lasciano sfuggire l’occasione di intonare per il loro vate la classica “Tanti auguri a te”.
“Sono io che devo ringraziare il pubblico per avermi permesso di non allontanarmi dalla mia passione – dice Renato, dietro appariscenti occhiali scuri con strass che non lasciano trasparire alcuna emozione -. E devo festeggiare Zero per avermi strappato a 15 anni dalla noia, per avermi infuso il desiderio di cambiare vita. La nostra, quella di Renato e di Zero, e’ stata una convivenza contrastata. Zero ad un certo punto era diventato troppo invadente, l’ho dovuto rimettere a posto. Ormai dormiamo nello stesso letto e usiamo lo stesso rasoio. Ma e’ un bene che ci siano conflitti dentro di noi. Essere appagati sarebbe un vivere monocorde e insignificante”, confessa il “portatore sano di coraggio”, che ha fatto pace con il suo alter ego: “E’ una vita che ci frequentiamo, ma non giurerei sulle sue scelte”. Nel disco (nel quale ha chiamato a suonare gli ex Dire Straits Alan Clark e Phil Palmer, Trevor Horn, Ash Soan, Luis Jardim) non mancano le critiche alla societa’ dell’apparire piu’ che dell’essere, come in Mai piu’ da soli. “C’e’ una propaganda all’esposizione, a offrirsi. C’e’ competizione insana a voler somigliare e superare Sara Ferragni. Ah, si chiama Chiara? Vedete che vuol dire non frequentare i social? Noi della jungla non siamo aggiornati”, ironizza. Nel brano La Culla e’ vuota c’e’ un affondo contro l’aborto.
“Lo condanno quando diventa metodo anticoncezionale, usato al posto del profilattico o della spirale. Non certo quello che le donne affrontano dopo uno stupro”. Un pezzo che va di pari passo con Un uomo e’: “In giro ci sono tanti maschi, ma pochi uomini… come in Parlamento – sibila -. La societa’ va rifondata dalle basi. Dalla famiglia”. E poi l’ambiente: “Da romano, mi guardo intorno e mi rendo conto di come il disagio, la sporcizia, le buche intacchino non solo la nostra salute fisica ma anche quella mentale, il nostro umore. Ho scritto Il Cielo, ma il mio cielo non era questo. Gli acquazzoni servivano a pulire anche quello che non pulisce la Raggi”, affonda ancora, a ruota libera. “Greta? Non trovo scandaloso come fanno alcuni che dica di non voler morire intossicata. Non stiamo in poltrona a giudicare”. Se la prende anche con le multinazionali, lui che ormai si produce da se’ dischi e spettacoli: “Prendono i soldi qui e li spendono a casa loro”. In Quattro passi nel blu, la protagonista e’ la morte. “E’ un omaggio dovuto agli amici che non ci sono piu’: a Lucio Dalla, Ivan Graziani, Mango. Io li indosso tutti i giorni, sono stati messaggeri di complicita’ e stimolazione, oggi che non li ho, li rappresento in questo disco”. E poi aggiunge: “Io, peccatore eccellente, non mi aspetto grandi cose dal piano superiore”. Il 1 novembre, il via da Roma, il nuovo lavoro sara’ anche live con un tour nei palasport che vanta gia’ 13 sold out. “Sara’ uno spettacolo d’arte varia. Come potrebbe essere diversamente per Zero il folle?”.
Ad aprile, la politica internazionale ha fortemente influenzato l’opinione pubblica italiana. Gli avvenimenti chiave sono stati l’avvio dei dazi da parte degli Stati Uniti, gli incontri della premier Giorgia Meloni con Donald Trump e il vicepresidente americano Vance, la guerra in Ucraina e la crisi a Gaza, oltre alla scomparsa di papa Francesco. Questi eventi hanno oscurato le vicende della politica interna, come il congresso della Lega, il decreto Sicurezza e il dibattito sul terzo mandato per i governatori.
Ripresa di Fratelli d’Italia e consolidamento del centrodestra
Secondo il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, Fratelli d’Italia torna a crescere, attestandosi al 27,7%, oltre un punto in più rispetto al mese precedente. Il recupero è legato all’eco positiva degli incontri internazionali della premier e alla riduzione delle tensioni interne alla maggioranza. Forza Italia si mantiene stabile all’8,2%, mentre la Lega scende all’8,2% (-0,8%).
Nel complesso, il centrodestra si rafforza leggermente, mentre le coalizioni di centrosinistra e il Campo largo registrano piccoli cali.
Opposizione in difficoltà: Pd in calo, M5S stabile
Il Partito Democratico cala ancora, arrivando al 21,1%, il punto più basso dell’ultimo anno, penalizzato da divisioni interne soprattutto sulla politica estera. Il Movimento 5 Stelle, invece, resta stabile al 13,9%, grazie al chiaro posizionamento pacifista.
Le altre forze di opposizione non mostrano variazioni rilevanti rispetto al mese precedente.
Governo e premier in lieve ripresa
Anche il gradimento per l’esecutivo cresce di un punto, raggiungendo il 41%, mentre Giorgia Meloni si attesta al 42%. Sono segnali deboli ma indicativi di un possibile arresto dell’erosione di consensi degli ultimi mesi.
I leader politici: lieve crescita per Conte e Renzi
Tra i leader, Antonio Tajani registra il peggior risultato di sempre (indice di 28), mentre Giuseppe Conte cresce di un punto, raggiungendolo. Piccoli cali si registrano anche per Elly Schlein e Riccardo Magi. In lieve risalita di un punto anche Matteo Renzi, che resta comunque in fondo alla classifica.
Più partecipazione elettorale
Un dato interessante riguarda la crescita della partecipazione: l’area grigia degli astensionisti e indecisi si riduce di tre punti. Resta da vedere se sarà un fenomeno duraturo o temporaneo.
“È una cosa terribile, la giudice è stata arrestata perché ospitava un membro di Tren de Aragua, giusto? È quello di cui sta parlando? È piuttosto sorprendente. È terribile”: lo ha detto Donald Trump ai reporter ai bordo dell’Air Force One commentando l’arresto di una giudice in Wisconsin con l’accusa di aver aiutato un clandestino ad eludere la cattura nascondendolo nella stanza della giuria. Non ci sono tuttavia per ora indicazioni che appartenesse alla gang venezuelana (foto di un esponente della gang).
“Appena atterrato a Roma. Una buona giornata di colloqui e incontri con Russia e Ucraina. Sono molto vicini a un accordo e le due parti dovrebbero ora incontrarsi, ad altissimo livello, per ‘concluderlo’. La maggior parte dei punti principali è stata concordata. Fermate lo spargimento di sangue, ora. Saremo ovunque sia necessario per contribuire a porre fine a questa guerra crudele e insensata!”: lo scrive Donald Trump su Truth dopo essere arrivato a Roma per i funerali del Papa.