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Corona Virus

Aumentano i contagi ma c’è la stretta delle nuove norme

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Nessun cenno sostanziale di rallentamento. Una tendenza prevista e che sta trovando conferma nei numeri. Anche se oggi le persone risultate positive al virus sono state 24.883 (81 morti), la cifra va rapportata al numero molto basso di tamponi, appena 217 mila, che ha portato il tasso di positivita’ all’11,5%, quasi sei punti in piu’ rispetto a ieri quando ha toccato il 5,6%: di fatto e’ positivo piu’ di un tampone su dieci. Tornano a crescere i ricoveri, +328, e le terapie intensive (+18) tanto che la Cabina di Regia ha affermato che “questa settimana a livello nazionale e’ stata superata la prima soglia critica di occupazione dei posti letto nelle Intensive”. Nei giorni di festa la diffusione del Covid resta costante, in un quadro che si annuncia complesso e in rapido peggioramento anche nelle prossime settimane. Da piu’ parti si invita, quindi, alla cautela anche in vista di un Capodanno che si annuncia blindato. In molte regioni la diffusione sta galoppando, con implicito rischio di un cambio di colore. Osservate speciali la Lombardia, dove i casi sono stati 4.581 con una tasso arrivato al 13,2% e il Lazio dove il tasso e’ al 10% con 3.665 contagi registrati oggi. Il Governo e’ corso ai ripari approvando nuove misure, in parte entrate in vigore nel giorno di Natale dopo la pubblicazione del decreto in gazzetta ufficiale, nel tentativo di rendere “difficile” la vita alla variante Omicron che anche in Italia sembra avere pigiato il piede sull’acceleratore tanto che il direttore sanitario del Galeazzi di Milano e membro del Cts della Lombardia Fabrizio Pregliasco, prevede per meta’ gennaio circa 100 mila casi al giorno. Fino al 31 gennaio saranno vietate feste in piazza e le discoteche resteranno chiuse mentre dal 10 gennaio e’ prevista l’estensione del Green pass rafforzato per accedere a musei e luoghi di cultura, palestre, piscine e sport di squadra, centri benessere, terme, parchi tematici e di divertimento, centri culturali, ricreativi e sociali, sale gioco bingo, scommesse, casino’. Solo i vaccinati e i guariti potranno prendere il caffe’ al bar o mangiare al bacone. Il decreto stabilisce l’obbligo di super Pass per la ristorazione “al banco” fino alla fine dello stato di emergenza, al momento fissato al 31 marzo. Sul fronte degli spostamenti il governo ha deciso di rafforzare i controlli alle frontiere: verranno fatti in aeroporti, porti, stazioni e valichi terrestri dei test antigenici o molecolari a campione su chi entra in Italia. L’Esecutivo ha stabilito, inoltre, che i viaggiatori che risultano positivi ai test dovranno pagarsi le spese relative all’isolamento fiduciario e se necessario dovranno essere trasferiti anche nei Covid Hotel “in modo da garantire la sorveglianza sanitaria per tutto il periodo”. Infine, dopo la pausa natalizia, la struttura commissariale dovra’ fornire mascherine FFp2 e FFp3 al personale delle scuole dell’infanzia e di quegli istituti dove ci sono alunni esentati dall’utilizzo dei dispositivi di protezione. Le iniziative del governo viaggiano in parallelo con la campagna di vaccinazione, che proprio oggi celebra il primo anno dal suo avvio, che prosegue a velocita’ sostenuta. Nel giorno di Natale sono state 35 mila in totale, con la terza dose in testa con oltre 31 mila somministrazioni, per un totale che supera quota 17 milioni (17.053.754), con 1.645 prime dosi e 1.930 persone che hanno completato il ciclo vaccinale con la seconda dose, per un totale di 46.210.775. Da domani, inoltre, partano le prenotazioni per la dose booster per la fascia 16-17 anni e gli adolescenti fragili tra i 12-15 anni. Numeri inediti anche sul fronte Green pass tra il 23 e il 25 dicembre ne sono stati emessi quasi 4 milioni di certificati (3.818.558). Cifre record iniziate nel giorni dell’antivigilia in cui sono stati 1.663.340 mila i certificati verdi chiesti, il 24 dicembre sono stati 1.721.948, 579 mila e anche nel giorno di Natale si e’ raggiuto quota 433.270 che porta il totale generale a quasi 169 milioni (168.920.873). Infine sul fronte dei controlli sul Pass sono state 262 le persone sanzionate su circa 65 mila (64.859) i soggetti ‘vidimati’. Su questo fronte il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, chiede l’intervento dell’esercito. “Di fronte al rischio che le ordinanze nazionali e regionali siano eluse per insufficienza di controlli, usare anche l’esercito sul modello dell’operazione Strade sicure”, afferma.

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AstraZeneca ammette: vaccino contro Covid-19 può causare trombosi

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L’azienda biofarmaceutica internazionale AstraZeneca ha ammesso per la prima volta che uno degli effetti collaterali del suo vaccino contro il Covid-19 può essere la sindrome da trombosi con trombocitopenia (TTS). Lo ha scritto il Telegraph, citando documenti di tribunale. È stata presentata un’azione legale collettiva contro l’azienda perché il vaccino, sviluppato insieme all’Università di Oxford, ha causato danni gravi o fatali a diversi pazienti, si legge nel comunicato.

“Il vaccino può causare, in casi molto rari, una sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts). Le cause sono sconosciute”, si legge in un estratto di un documento fornito dall’azienda a un tribunale lo scorso febbraio. Secondo i media, sono state presentate 51 richieste di risarcimento all’Alta Corte di Londra, in cui le vittime e le loro famiglie chiedono danni per circa 125 milioni di dollari. La sindrome da trombosi con trombocitopenia causa coaguli di sangue e un basso numero di piastrine, ha spiegato il quotidiano.

La prima richiesta, spiega l’articolo, è stata presentata l’anno scorso da Jamie Scott, che, dopo la somministrazione del vaccino nell’aprile 2021, ha sviluppato un coagulo di sangue e un’emorragia cerebrale, che avrebbe causato danni permanenti al cervello. Viene citato anche il caso della famiglia di Francesca Tuscano, una donna italiana morta nell’aprile 2021 dopo essere stata vaccinata contro il coronavirus. La famiglia della 32enne si è rivolta a un medico legale e a un ematologo, che hanno stabilito che “la morte della paziente può essere attribuita agli effetti collaterali della somministrazione del vaccino Covid-19”. La donna è deceduta per trombosi vascolare cerebrale il giorno successivo alla somministrazione del farmaco di AstraZeneca.

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Covid, ancora calo dei casi e dei decessi

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Continua il calo dei nuovi casi di Covid in Italia e sono in netta diminuzione i decessi. Nella settimana compresa tra il 18 e il 24 aprile 2024 – secondo il bollettino del ministero della Salute – si registrano 528 nuovi casi positivi con una variazione di -1,9% rispetto alla settimana precedente (538); 7 i deceduti con una variazione di -22,2% rispetto ai 9 della settimana precedente. Sono stati 100.622 i tamponi effettuati con una variazione di -6,4% rispetto alla settimana precedente (107.539) mentre il tasso di positività è invariato e si ferma allo 0,5%. Il tasso di occupazione in area medica al 24 aprile è pari allo 0,9% (570 ricoverati), rispetto all’1,1% (700 ricoverati) del 17 aprile. Il tasso di occupazione in terapia intensiva al 24 aprile è pari allo 0,2% (19 ricoverati), rispetto allo 0,3% (22 ricoverati) del 17 aprile.

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Influenza e Covid, attesa crescita con ritorno a scuola

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La riapertura delle scuole dopo le festività natalizie potrebbe dare un’ulteriore spinta alle infezioni respiratorie: influenza, soprattutto, ma anche Covid-19 e virus respiratorio sinciziale. È il timore espresso da più parti e confermato anche dalla Società Italiana di Pediatria. “Con il rientro dei bambini a scuola ci aspettiamo un aumento dei casi di influenza anche se – c’è da dire – durante il periodo delle vacanze non si è osservato un calo dei contagi, probabilmente per le occasioni di vita sociale durante le festività.

Inoltre, siamo nel momento del clou del virus respiratorio sinciziale”, dice Rino Agostiniani, consigliere nazionale della Società Italiana di Pediatria, che sottolinea che “è importante che i bambini che hanno sintomi influenzali rimangano a casa”. “Ho scritto al ministro della Salute con l’obiettivo di accedere un faro su una malattia che provoca, soprattutto tra i neonati, gravi patologie, anche mortali: la bronchiolite.

La Commissione europea ha autorizzato il vaccino Nirsevimab che ha già passato severissime e rigidissime misure di controllo da parte di Ema. Questo farmaco potrebbe essere uno strumento fondamentale per la lotta alla bronchiolite ed è arrivato il momento che venga adottato anche nel nostro Paese, quanto prima”, ha intanto fatto sapere Orfeo Mazzella, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali al Senato, citando il caso di una neonata di tre mese morta a fine anno probabilmente proprio a causa di questo virus.

Intanto nelle ultime due settimane, in Italia, l’influenza e le sindromi simil-influenzali hanno fatto registrare numeri da record: due milioni di persone messe a letto solo nelle ultime due settimane dell’anno, con tassi elevati soprattutto nei bambini più piccoli “che sono quelli nel corso degli ultimi anni non hanno sviluppato un patrimonio immunitario per difendersi dall’infezione”, spiega Agostiniani. Covid-19, al contrario, nell’ultima rilevazione del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità ha mostrato un lieve rallentamento.

Tuttavia, nel mondo sembra che i contagi abbiano ripreso a salire: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nelle ultime 4 settimane ci sono stati 850mila casi di Covid nel mondo, con un aumento del 52% rispetto al mese precedente. I numeri reali, tuttavia, potrebbero essere molto più alti.

“Sappiamo che in tutto il mondo le segnalazioni sono diminuite, i centri di sorveglianza sono diminuiti, i centri di vaccinazione sono stati smantellati o chiusi. Questo fornisce un quadro incompleto della situazione e purtroppo dobbiamo aspettarci più casi di quelli che abbiamo dichiarato ufficialmente”, ha detto Christian Lindmeier dell’Oms.

Che la situazione stia peggiorando si intuisce anche dai ricoveri: tra il 13 novembre e il 10 dicembre, nei Paesi che segnalano sistematicamente i dati all’Oms e che sono ormai meno di 60, sono stati registrati più di 118 mila nuovi ricoveri per Covid e più di 1.600 nuovi ricoveri in terapia intensiva, con un aumento rispettivamente del 23% e del 51%.

La ripresa dei contagi potrebbe essere legata alla nuova JN.1 del virus Sars-CoV-2. I dati che arrivano dagli Stati Uniti sembrano confermarlo. Secondo le ultime stime dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) nell’ultima settimana JN.1 è arrivata al 61,6% di prevalenza. JN.1, che ormai è dominante anche in Italia, discende dalla variante BA.2.86 (Pirola) ed è stata isolata proprio negli Stati Uniti lo scorso settembre. Per i Cdc “al momento non vi è alcuna indicazione di un aumento della gravità da JN.1”. Tuttavia, è possibile che “questa variante possa determinare un aumento delle infezioni”.

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