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Atletica: 4×100 show, Jacobs e compagni in finale

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L’Italia della 4×100 conquista la finale ai mondiali di atletica leggera di Budapest. La staffetta maschile, di Jacobs, Patta, Tortu e della new entry Rigali, lo fa con il miglior tempo stagionale (37″65, il secondo tempo di sempre per un quartetto italiano, a quindici centesimi dal 37″50 dell’oro olimpico di Tokyo), scacciando tutti i fantasmi che hanno accompagnato gli sprinter in questi campionati iridati. E due anni dopo il trionfo di Tokyo torna a correre in staffetta Marcell Jacobs, con una frazione da paura (8″81), dopo una stagione assai complicata.

“Sono molto contento di come ho corso – dice a caldo, al termine della batteria ai microfoni della Rai – c’era un’energia completamente diversa, è una gara di squadra. Tutta la nazione italiana corre insieme a noi e riusciamo a dare non il 100% ma il 200%. Non mi voglio esporre per domani – aggiunge l’olimpionico azzurro – ma correre con questo tempo ci dà tanta fiducia. Sono contento di riuscire a ritrovare la forma giusta e domani spero di fare un pochino meglio, ma questa non è una gara mia ma di tutta la squadra. Siamo ad un Mondiale e riuscire a ritrovare la forma giusta è quello che serve qui, dove più conta. Domani spero di abbassare quell’8.81, perché si può fare ancora meglio. Quando ho visto Filippo tagliare il traguardo mi è venuta la pelle d’oca”.

L’unica novità rispetto al quartetto vincitore a Tokyo è l’inserimento in prima frazione di Roberto Rigali al posto di Fausto Desalu. Dopo dodici anni la 4×100 dell’Italia torna in una finale iridata (domani sera alle 21.40) che al maschile mancava dall’edizione del 2011. Alle spalle degli azzurri c’è il Sudafrica (37″72), nell’altra batteria vincono gli Stati Uniti in 37″67 davanti a Giamaica (37″68) e Giappone (37″71), eliminati tra gli altri i campioni mondiali in carica del Canada (decimo tempo con 38″25).

“Siamo dei fratelli, non solo noi quattro ma tutti gli altri della squadra – le parole di Filippo Tortu – Quando corro per tutti riesco a fare qualcosa in più, oggi ho fatto gli ultimi metri in gestione. Questo risultato ci serve per arrivare più consapevoli domani di poter fare qualche cosa di grande” Al femminile è straordinaria la 4×100 di Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni e Alessia Pavese che demolisce il record italiano con un clamoroso 42.14 e toglie oltre mezzo secondo al primato di 42.71 ottenuto nella scorsa stagione ai Mondiali di Eugene.

Per la terza edizione consecutiva le azzurre riescono a raggiungere la finale iridata, stavolta con il quarto tempo complessivo, piazzandosi al terzo posto in batteria dietro a Stati Uniti (41.59) e Costa d’Avorio (41.90), mentre spicca anche il 41.70 della Giamaica. Nella finale del triplo si esprime al meglio Dariya Derkach che riesce a cogliere un significativo ottavo posto con 14,36, primato stagionale e seconda prestazione in carriera a undici centesimi dal personale, mentre chiude decima Ottavia Cestonaro a 14,05. Cresce ancora Eloisa Coiro negli 800 metri in 1:59.61. È sesta in semifinale la 22enne romana che saluta la rassegna iridata ma con il proprio limite abbassato di 35 centesimi, per la sua seconda volta sotto i due minuti.

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Inter-Juve volata scudetto, Roma-Fiorentina è pari

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Sorpasso e controsorpasso. Juve e Inter si stuzzicano, si rincorrono e si involano in un testa a testa che potrebbe durare tutta la stagione. I bianconeri tarpano le ali alla riscossa del Napoli relegandolo, per ora, ad una volata Champions che si annuncia super affollata anche per la sorprendente presenza del Bologna di Thiago Motta. L’Inter travolge un’Udinese sempre più deludente, anche con la nuova gestione Cioffi.

E’ pari all’Olimpico tra Roma e Fiorentina, un 1-1 con i giallorossi che chiudono in 9 e i viola che dopo aver rimontato il vantaggio di Lukaku non riescono a concretizzare il dominio del possesso palla. In zona Champions riaffiora l’Atalanta che toglie sicurezza al Milan risucchiandolo all’indietro. Al gruppo delle elette, a cui per il momento si sottrae la Lazio dopo il pari di Verona, si aggiunge spavaldo il Bologna che domina per un tempo col piglio delle grandi in casa del malridotto Salernitanadi Pippo Inzaghi, poi subisce il ritorno dei campani che non riescono però a trovare il pari.

E’ il primo successo esterno dopo sei mesi, ma gli emiliani non conquistavano così tanti punti da 20 anni. Protagonista, con la sua prima doppietta italiana, Joshua Zirkzee, che ha cancellato il ricordo di Arnautovic. Scuola Bayern, olandese 22/enne ha fisico e talento, sta limando a passi poderosi un’iniziale approssimazione in fase conclusiva. Thiago Motta ha trascinando il Bologna in piena zona Champions e ora il prossimo appuntamento con la Roma avrà il sapore del big match. Torna al successo dopo quattro turni il Monza che regola il Genoa nella sfida tra due tecnici emergenti, Palladino e Gilardino. Non si fanno del male Frosinone e Torino in una partita che giustifica le ambizioni delle due squadre.

Lo scudetto sembra ormai una questione privata tra Inter e Juve, una riproposizione del derby d’Italia, si spera, senza i rovinosi veleni di una volta. Nel nuovo secolo, anche per effetto di calciopoli solo tre volte le due squadre sono arrivate ai primi due posti: nel 2002 +7 per la Juve, nel 2009 +10 per l’Inter, e nel 2020 +1 per la Juve nella lunga stagione conclusasi a luglio per il lungo stop per il covid. A Roma e’ match ad alta tensione con vista Champions: apre Lukaku al 5′ su assist di Dybala, poi l’argentino esce per infortunio e la Fiorentina incarta la partita con un possesso palla prolungato ma sterile per tutto il primo tempo.

Nel secondo la squadra di Italiano si fa piu’ intraprendente, decisivo il minuto 21: prima Zalewski si fa espellere per un secondo giallo, poi Martinez Quarta di testa pareggia. In inferiorita’ la Roma si chiude, la Fiorentina si affida a palleggio e palloni in mezzo, poi Lukaku si fa cacciare con un rosso diretto per un fallo duro e in 9 e’ sofferenza fino al 97′: l’1-1 fa la Roma quarta, a 25 punti pari col Bologna che sogna ad occhi aperti.

La squadra di Thiago Motta che rifila due colpi tremendi in 20′ alla Salernitana per poi controllare con calma. Ma alla distanza cala il ritmo degli emiliani e i campani segnano con Simy e mettono in affanno gli ospiti che rischiano di subire il pari. Segna poco ma perde pochissimo (due volte) il Bologna che ha la terza difesa della serie A grazie a Beukema e Calafiori, riciclato per emergenze dalla fascia e ora punto di forza insieme al centrocampista Freuler, al trascinatore Ferguson e al guizzante Saelemaekers, che ha fatto ammonire cinque salernitani (e che avrebbe fatto comodo al Milan).

Adriano Galliani esulta felice perchè il Monza supera di misura il Genoa e si presenterà in grande fiducia all’amarcord del prossimo turno col Milan in affanno, e con Pioli di nuovo sotto accusa. Retegui sbaglia un’occasione ghiotta e verso lo scadere Dany Mota segna un gol da tre punti. Mastica amaro Gilardino, forse un pari avrebbe fotografato meglio l’incontro. Più divertente la sfida tra Frosinone e Torino, ci sono un’occasione sbagliata da Kaio Jorge e un palo di Ilic. Zapata non ha ripetuto la super prova con l’Atalanta ed è finita 0-0.

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La Salernitana perde in casa, e il Bologna supera il Napoli nella corsa Champions

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Filippo Inzaghi aveva definito la disfatta di Firenze soltanto un incidente di percorso. Ma la Salernitana, nel match casalingo contro il Bologna, riesce addirittura a fare peggio, incassando una sconfitta pesantissima (1-2) che mette fortemente a rischio la corsa salvezza dei granata e, probabilmente, anche la panchina del tecnico.

Continua, invece, il momento magico della squadra di Thiago Motta che centra la prima vittoria in trasferta della stagione e, in attesa di Roma-Fiorentina, aggancia il quarto posto in classifica. Sotto gli occhi del governatore campano Vincenzo De Luca, i rossoblù ipotecano il successo già nei primi venti minuti, sfruttando l’approccio da incubo dei padroni di casa e legittimando il vantaggio senza alcun problema. Basti pensare che dopo i primi 45′ il dato del possesso palla recita un implacabile 70-30 in favore degli ospiti che partono con il morale a mille, riuscendo a trasformare in energie positive la rabbia incamerata nel finale di gara a Lecce.

Bastano meno dieci minuti al solito Zirkzee per sbloccare il risultato: Costil respinge male un tiro dal limite di Moro sul quale s’avventa l’olandese che tutto solo deposita la sfera alle spalle di Costil. La Salernitana è in bambola e il Bologna ne approfitta: al 20′ Lovato – che era stato rilanciato da Inzaghi nel trio difensivo con Gyomber e Pirola – sbaglia un incredibile retropassaggio, lanciando a rete Zirkzee che salta Costil in uscita e trova la doppietta.

L’Arechi, che fino a quel punto non aveva smesso di sostenere la Salernitana, inizia a fischiare, chiedendo di più ai propri calciatori. Reazione che fatica ad arrivare. I granata la mettono sul piano nervoso ma riescono a ricavarne solamente una serie di ammonizioni. L’unico squillo capita sul piede di Dia che da buona posizione calcia a volo ma il suo tiro viene murato da Kristiansen. Inzaghi prova a ridisegnare la Salernitana, passando dal 3-4-2-1 al 4-2-3-1 con gli innesti di Tchaouna e Mazzocchi per Lovato e Mazzocchi.

Il Bologna controlla e nei secondi 45′, pur abbassando i ritmi, riesce a gestire il risultato senza affanni. E al 20′ ha la palla del tris: Ferguson, lanciato da Zirkzee, calcia in porta, Costil devia e con l’aiuto del palo riesce ad evitare lo 0-3. L’Arechi si “spegne” e dalla Curva Sud, in forma di protesta, vengono rimossi anche gli striscioni e le bandiere dei gruppi ultras. Nel momento più difficile dal punto di vista ambientale la Salernitanariapre la partita con Simy. E all’ultimo respiro ha la palla del pari con Pirola che di testa colpisce a lato.

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Nuoto, europei in Romania: oro per Mora, Martinenghi e Quadarella

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Tre medaglie d’oro per l’Italia agli Europei di nuoto in vasca corta a Otopeni, in Romania.

Lorenzo Mora, Vigili del Fuoco, ha vinto la medaglia d’oro nei 200 dorso, l’atleta azzurro ha trionfato in 1’48″43 davanti al britannico Luke Greenbank (1’48″53) e al francese Mewen Tomac (1’48″55).
Mora ha stabilito il  nuovo record italiano migliorando di due centesimi il suo precedente record.

Nicolò Martinenghi ha vinto i 50 rana, gara fortemente voluta dall’azzurro, davanti a un altro italiano,  un eccezionale Simone Cerasuolo.
Dopo Nicolo Martinenghi e Lorenzo Mora anche Simona Quadarella ha trionfato nella sua finale vincendo i 400 stile libero in 3’59″50: così le medaglie d’oro sono diventate tre.

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